Votes taken by James Mors

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    Guyssss, vi preavviso già da ora la mia assenza da giovedì 20 a domenica 23 perchè sarò fuori casa e senza PC. Rimango raggiungibile su Telegram <3
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    Tirocinio terminato ✨
    Jess si è distinto agli occhi di Jamie per la sua determinazione, e per quanto abbia provato a scalfire il suo orgoglio più di una volta l'Auror è rimasto soddisfatto della sua performance. Se lo vorrà potrà provare, in futuro, a fare altri allenamenti con Mors, e non si troverà la porta sbattuta in faccia... almeno non sempre!



    Quirk:

    Il coraggio del principiante
    Jesse alle volte non sa tenere la bocca chiusa, ma la sincerità va premiata! +1 carisma quando esprime la sua opinione su qualcosa senza trattenersi troppo, +2 se cerca di esprimere le sue idee senza filtri con un adulto ( a suo rischio e pericolo).


    Jesse: 9 exp + 1 PP carisma + 1PP resistenza
    James: 8 exp + 1 PP carisma

    Edited by Jamie Mors - 26/4/2021, 11:27
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    James Mors
    Auror

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    parlato - pensato- ascoltato
    Sicuramente nemmeno James aveva ancora capito di avere un tipo ideale, ma nella sua testa stava accettando Lighthouse solamente per via del padre, che tutto sommato si era rivelato niente male, soprattutto considerato che si trattava di un Babbano prima di poteri. Non che rientrasse nella sua lista di persone favorite, ma se non altro era abbastanza tollerabile per i suoi standard da riuscire ad accettare di addestrare il figlio senza lamentarsi più di tanto.
    Non mancò comunque di inclina la testa di fronte al suo discorso, e per uno come Jamie, che aveva problemi relazionali non indifferenti e che si scaldava con poco, non mancò di pensare che fosse un riferimento diretto a lui. “Io penso che le protezioni le indossino solo quelli che hanno paura di farsi male.” replicò con quel tono da “beccati questa” che non riusciva mai a reprimere fino in fondo. Probabilmente la verità era che erano entrambi due teste calde, ma se Jesse poteva essere anche giustificato dalla sua età, lo stesso non valeva sicuramente per Jamie.
    Ancora una volta preferì affidarsi all’istinto piuttosto che alla logica, e siccome il suo sesto senso lo aveva tirato fuori da situazioni ben più pericolose e preoccupanti di quella, non aveva modo per soffermarsi al ragionare su quel che stava facendo, era per lui molto più sensato arrendersi al suo corpo e assecondare i suoi muscoli.
    Non sarebbe in realtà stato così difficile intuire che il calcio ricevuto e andato a segno era stato uno smacco notevole al suo onore, abbastanza da aumentare la sua voglia di battere il ragazzino, anche solo perché non aveva intenzione di passare alla storia per quello che si era fatto battere da un tirocinante alle prime armi. Aveva applicato tecniche che lui stesso aveva sperimentato sulla propria pelle, per lo più, ma solo quando si rese conto di essere in netto vantaggio si concesse un mezzo sorrisetto sornione. “Mai abbassare la guardia. Nemmeno con una divisa addosso.” gli ricordò, il petto gonfio di orgoglio per essersi ripreso alla grande. Non era sicuro di voler demolire la sua autostima così tanto, ma infondo a Jamie non importava poi troppo, l’importante era che lui ne fosse uscito comunque vincitore. Nel caso avrebbero lavorato sulla sua preparazione, magari in futuro, e solo se mai fosse diventato il suo tirocinante a tempo pieno avrebbe cominciato a preoccuparsi che Jesse sapesse sempre come uscirne vincitore.
    Lo liberò dopo non molto, anche se vederlo mentre provava a divincolarsi gli faceva piuttosto bene, nutrendo il suo ego a dismisura. Si rialzò, agile, guardandolo per qualche istante dall’alto per poi esitare solo un istante prima di stringergli la mano: avrebbe dovuto liberarsi di tutte quelle formalità, perché sospettava che sul campo di battaglia quello non lo avrebbe aiutato granchè, ma per il momento poteva almeno ammettere che non era così male. “Hai del potenziale.” concesse alla fine, e Jesse non lo conosceva abbastanza da rendersi conto di quanto fosse strano ottenere un complimento da parte sua, ma avrebbe potuto intuire che non era abituato ad esprimersi in quel modo, risultando vagamente impacciato. “Dovresti continuare su questa strada.” aggiunse poco dopo, e forse una parte di lui stava prendendo fuoco: troppe parole, nessuna battutina sarcastica, nessuna accusa, nessun insulto. Stava davvero bene?! Forse non così tanto. Certo, forse da un tutor ci si sarebbe potuti aspettare di più ma Jesse avrebbe dovuto accontentarsi, dall’Auror non avrebbe ottenuto molto più di quello.


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  4. .
    James Mors
    Auror

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    parlato - pensato- ascoltato
    Non si poteva dire che Jamie fosse uno facile da conquistare a suon di trasfigurazioni, per quanto fosse il primo a sapere molto bene come ci si mettesse in mostra. Non apprezzava troppo gli abbellimenti inutili, considerava superflua una divisa come quella ma lasciò che il ragazzo la indossasse, convincendosi che fosse solo un modo per mostrarsi ancora più sicuro ai suoi occhi. “Come se una divisa potesse davvero influenzare il mio giudizio… si vede che prima di me ha avuto a che fare con dei rammolliti.” pensò distrattamente, aspettandolo e mostrando anche un filino di impazienza, giusto perché Mr Ego Morse non aspettava, ma al massimo si faceva aspettare.
    Alzò un sopracciglio alla sua risposta: non poteva dire che fosse uno che si faceva mettere facilmente i piedi in testa dal primo che passava, seppur suo tutor, ma non era d’accordo con tutte quelle battutine. “Non dovrebbero servirti per riuscire a mettere a segno qualche colpo.” replicò pacato, con un’aria di vago rimprovero sul volto, a ricordargli che di certo non servivano scudi e divise per essere buoni Auror.
    Per suo gusto personale prediligeva stili di lotta molto più silenziosi rispetto a tutti quegli urletti in cui il ragazzino si stava lasciando andare, ma suo malgrado doveva ammettere che i suoi colpi non erano così male e che si muoveva con sicurezza, sul campo, abbastanza da denotare una preparazione degna di nota, soprattutto per un ragazzino così giovane. James era restio all’abbassarsi a perseguire un solo stile di lotta, ma ne aveva viste di ogni durante i combattimenti clandestini e di certo non era facile da impressionare, eppure uno così giovane e così sicuro di sé lo aveva visto raramente. Ai suoi occhi cominciò a brillare come un allievo più che accettabile, se non altro perché sembrava avere abbastanza fegato da non diventare una delusione enorme nel giro di qualche secondo.
    Certo, non che ora si aspettasse un mostro, rimaneva comunque un ragazzo al terzo anno di Hidenstone –e l’orgoglio di James non avrebbe accettato una sconfitta così schiacciante con il primo tirocinante che gli capitava- e sbuffò appena alla sua protesta. “Nessuna regola sul campo.” gli ricordò con voce secca, più concentrato sul combattimento che a moderare i termini.
    Era parecchio intenzionato a mantenersi stretta la sua nomea di buon combattente, ma forse si era preparato a qualcosa di molto più mediocre e non credeva che avrebbe potuto finire in quel modo. Se riuscì ad evitare egregiamente il primo calcio, di questa nuova serie di colpi, il piede di Jesse sfiorò pericolosamente la sua tempia nel secondo caso, facendogli avvertire il sibilo accanto all’orecchio, e proprio mentre cercava di prevedere le sue mosse si ritrovò il respiro mozzato per un colpo deciso sul fianco: se era vero che la sua tecnica di combattimento era basata su ciò che aveva sperimentato fino a quel giorno, l’istinto di conservazione –lo stesso che lo aveva portato a sopravvivere fino a quel momento- lo avrebbe portato a bloccargli prontamente il piede con il quale lo aveva colpito, stringendolo con sicurezza in punti ben precisi: niente che avesse studiato, ma aveva sperimentato sulla sua pelle quanto certe prese potessero fare male e avrebbe sfruttato la sorpresa iniziale dell’altro per fargli perdere l’equilibrio e farlo cadere trascinandolo a terra.

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    Buongiornooo <3
    Oggi sono qui per parlarvi di Notion, una app GRATUITA per iOs, Android, Mac e Windows che vi cambierà la vita (giuro, non ci credevo manco io, ma è così ^U^ )

    Dunque partiamo dalla base, questa è la app corretta da scaricare. Nel sito trovate anche diversi tutorial, e in generale youtube è piena però molti sono in inglese quindi vi faccio un sunto basic di cose che secondo me potrebbero tornarvi utili e rimango comunque disponibile per aiutarvi v.v

    Allora prima di tutto partiamo dall'inizio, che è sempre un bene.
    Nel registrarvi vi consiglio di collegare un vostro account che usate su più dispositivi, o in generale se ne create uno ad hoc potete scaricare la app su tutti i device che avete e accedere con lo stesso account, in modo da avere ovunque quel che vi serve <3

    La guida che segue è davvero basic, per darvi un'idea di come funziona la app ma vi avviso che ci sono possibilità pressochè infinite, e si possono fare davvero cose da pro ^U^

    COsa da sapere: il funzionamento di Notion.
    Di base ti permette di creare infinite pagine, con template diversi, per organizzare TUTTO ciò che desideri. Per molti -me compresa- è comunque comodo avere una pagina di "HOME" dove si raggruppano tutte le pagine, una sorta di scatola che raccoglie tutti i collegamenti alle pagine che mi servono. Come fare tutto questo? In realtà è molto semplice, basta solamente sapere questa informazione di base

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    La pagina madre è quella col pallino rosa, e banalmente trascinandosi sotto le altre queste verranno linkate in automatico nella pagina, come una lista: pigiando su ogni singolo titolo della pagina verrete mandati su di essa (spero di essere stata chiara, è davvero semplice giuro lol)

    Una volta saputo questo potete lasciare la home come lista di pagine o sbizzarirvi in cose creative come questa:
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    Anche qui è più semplice del previsto: se non volete impazzire esistono dei template (li trovate cercando Notion template, o Notion page, o anche Notion *inserire nome di uno stile che vi piace, tipo boh dark academia* su google e ci sono INFINITE persone che le mettono a disposizione, anche io posso mandarvi qualcosa se volete <3) che potete poi modificare a vostro piacimento, lavorando su una struttura già presente.


    Ma torniamo la basic: come organizzare le propire role?
    Bene, per creare una pagina andare banalmente in "add a page" e vi si aprirà una schermata come quella che vi mostro qui sotto e che ho già un po' vivisezionato, per spiegarvi a grandi linee cosa potete fare.

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    N.B. Questi template sono un po' di versi da quelli che vi nominavo sopra, sono più calendari, tabelle e altro, mentre i Template creati dagli utenti di solito solo più "pagine madre", quindi cose più estetiche e creative, meno funzionali nella maggior parte dei casi.


    Se volete stare sul semplice, e volete che so una lista da spuntare o una banale pagina di testo o crearvi da soli tutto quanto si può fare anche questo:
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    Infine ecco qui il mio personale consiglio per organizzare le role, questo è lo schema che ho testato e con cui mi trovo meglio. Spero vi sia utile <3
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    Contattatemi per ogni cosa v.v
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    James Mors
    Auror

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    Non avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura, quanto Jesse avesse superato almeno in parte le sue aspettative, perché significava ammettere che un ragazzino che doveva avere almeno cinque anni in meno di lui era stato capace di andare a segno nel suo cuore di pietra, una conclusione per lui inammissibile. Aveva impiegato parecchio a mettere su la sua facciata da ragazzo tutto d’un pezzo, che non era poi nemmeno così tanto “finta”, e non aveva alcuna intenzione di diventare un pappamolle qualsiasi solo perché qualcuno, una volta, lo aveva sorpreso. Samuel era un’eccezione, e questo già lo sapeva, ma aveva la sensazione che la sua compagnia lo stesse ammorbidendo fin troppo, soprattutto se dava corda ad un tirocinante che aveva dalla sua uno scudo notevole ma poco altro, almeno per il momento.
    Lui non era tollerante, avrebbe dovuto ridergli in faccia di fronte a quella dimostrazione e fargli notare che uno scudo non gli avrebbe garantito un ufficio al Ministero come quello che lui era ad un passo da ottenere. Forse avrebbe preferito avere a che fare con uno meno preparato, uno pià facile da spezzare, pronto a dargli la soddisfazione di una scena drammatica, pianti disperati e qualcuno –non lui di certo- che se ne correva fuori dalla palestra disperato e distrutto. Gli sarebbe piaciuto, un ottimo modo per cominciare la sua giornata, soprattutto per uno come lui che si annoiava così facilmente. Aveva davvero superato una sorta di test, in effetti, ma non era tenuto a venirlo a sapere, meglio tenere nascosti i segreti del mestiere.
    Di certo il suo “voto” aumentò nel momento in cui ammise di averlo fatto davvero lui, e per un singolo istante una scintilla di speranza si accese in Jamie: che avesse avuto la fortuna di avere un tirocinante valido? Vide, per quel minuscolo frangente di tempo, tutte le glorie che istruire un futuro Auror di una certa portata gli avrebbe portato, anche se si era già promesso che uno solo gli era bastato. O forse no, visto che i complimenti non erano mai troppi per lui e in genere era bravo a prendersi meriti che non erano direttamente suoi.
    Si spostò quindi verso la palestra, aspettando che fosse l’altro a decidere che posizione assumere e studiandolo nel mentre. Le basi tecniche di James non erano poi così tante, aveva seguito qualche corso negli anni ma dal momento che detestava mettersi nella posizione di “inferiorità” di qualsiasi alunno –una posizione inesistente che però lui percepiva come reale- finiva sempre per buttarsi nella mischia e poi vedere cosa succedeva. I suoi piani, quando si trattava di combattere, erano sempre basati sull’istinto e sul momento, e non avrebbe dato un nome vero e proprio alle sue mosse, così come nemmeno a quelle di Jesse. “Divisa impegnativa.” avrebbe commentato rapidamente, anche solo per fare una delle sue osservazioni da “anche meno, non sarai mai come me”, perché l’egocentrismo non era mai abbastanza per un Mors.
    Avrebbe portato istintivamente le braccia a coprirgli petto e viso, le mani a pugno ma non troppo strette, le ginocchia leggermente flesse, il più fluido possibile. Non si aspettava di certo dei calci come quelli, forse si fece prendere un po’ dal momento, ma cercò comunque di reagire e non scomporsi: avrebbe provato a prendere al volo una delle sue caviglie, bloccandogli la gamba e provando a sbilanciarlo. Se questo non fosse andato a buon fine al secondo calcio avrebbe provato ad abbassarsi rapidamente e uscire dalla sua traiettoria, sempre l’obbiettivo di fargli perdere l’equilibrio puntando alla gamba su cui si stava sostenendo per togliergli l’appoggio sul terreno. Forse lo stava sottovalutando ancora una volta, pensando fosse più che semplice riuscire a batterlo.

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    James Mors
    Auror

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    Forse James si aspettava un’idiota qualunque, che voleva fare l’Auror solo per sfoggiare una medaglia ma che si sarebbe ridotto in mille pezzi alla prima sfida. Non che fosse una novità per uno che considerava idiota più o meno chiunque, ma ancora di più sembrava avere ancora meno fiducia nelle nuove generazioni e in coloro che avrebbero dovuto prendere tra le mani il futuro del mondo, cosa che per lui nemmeno meritavano. Certo, eccezione fatta per i pochi che considerava alla sua altezza, che si contavano sulle dita di una mano e che comunque avrebbero dovuto reputarsi fortunati e lottare per mantenere quell’onore, invece di rischiare –come spesso facevano- di perdere quel titolo lungo la strada.
    Se Jesse fosse stato un telepatico avrebbe potuto capire di aver colpito James, e avrebbe anche potuto provare a vantarsene in giro, ma ahimè non poteva leggergli nella mente e il biondo ne era alquanto sollevato. Non avrebbe mai voluto ammettere che un ragazzino che pensava insipido invece risultava audace e più coraggioso di molti adulti.
    Alla sua risposta se non altro l’orgoglio di James venne in parte restaurato perché quella era esattamentre la risposta che si sarebbe aspettato. Alzò gli occhi al cielo, scuotendo piano la testa. “Non servono le parole, ragazzino. Vedremo i fatti.” replicò in modo secco e piuttosto conciso, per poi ascoltare la sua storia sullo scudo.
    Pensava di punzecchiarlo in qualche modo, si aspettava che sarebbe andato sulla difensiva dimostrando di essere colpito nel vivo e invece Jesse aveva appena risposto in modo sincero e naturale, come se non avesse visto niente di offensivo in quelle parole. Negativo, perché il biondo tutti avrebbero dovuto voler combattere prima di volersi difendere, in barba al buon senso, ma anche positivo perché quel che aveva detto sembrava interessante. “Lo hai costruito tu?” avrebbe quindi chiesto, nascondendo ogni tipo di intonazione ma, dentro di sé, era alquanto colpito da una simile spiegazione e si aspettava che il ragazzo ammettesse di averlo commissionato a qualcun altro.
    Ecco, non si aspettava nemmeno un lancio dello scudo in quel modo e si ritrovò ad alzare un sopracciglio vedendo come quello tornava direttamente al mittente. Notevole, non c’era che dire, e anche se non si sarebbe sbilanciato in tanti complimenti comunque era evidente che apprezzasse la cosa, e si era forse anche segnato di procurarsi qualcosa nello stesso materiale il prima possibile.
    “Non siamo qui per chiacchierare.” avrebbe tagliato corto alla fine, mettendosi in posizione di difesa poco distante, lanciandogli uno sguardo di sfida. “Allora vediamo che cosa sai fare e vedi di giocarti bene le tue carte. Io non intendo mettermi ad allenare persone qualunque.” disse quindi alla fine, aspettando poi la mossa di Jesse.

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    James Mors
    Auror

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    Non si era fatto aspettative molto alte della persona che si sarebbe trovato di fronte forse perché era convinto che tutti i tirocinanti fossero un po' sfigati e stupidi, almeno all'inizio. C'era chi era più portato al miglioramento, come Samuel che se l'era cavata alquanto bene alla fine, ma era sicuro che fosse più un'eccezione che una regola. Non riponeva molte aspettative sul giovane Lighthouse anche se alla fine dell'investigazione su John Clane si era ritrovato a pensare che l'uomo sapesse il fatto suo. Non era fan di un umano che si immischiava in certi affari, poco importava che fosse bravo nel suo lavoro, ma era evidente che le sue idee fossero destinate a cambiare.
    D'altro canto non era nemmeno troppo affezionato all'idea che i mezzosangue potessero ricoprire le stesse cariche dei purosangue e tutta un'altra lista di diritti che, a suo dire, non meritavano eppure stava per incontrarne uno e spendere del tempo con lui, forse avrebbe dovuto valutare quanto erano rigidi i suoi ideali.
    Non che si fosse sentito in grado di scegliere, una minima parte di lui era convinta che facesse parte del suo dovere e che rifiutarsi non gli avrebbe fatto troppo onore. Si era quindi obbligato ad arrivare puntuale, presentarsi in maniera decente e provare a non sembrare troppo infastidito dalla questione. Dopotutto era riuscito a ottenere un risultato accettabile: era lì con le braccia incrociate e la sua solita espressione impassibile ma non emanava troppo odio, né per l’umanità in generale né verso Jesse.
    Aveva smesso di farsi delle aspettative e si era imposto di non farsi nessuna immagine mentale, ma anche se ci avesse provato non sarebbe riuscito a prevedere quella scena.
    Di fronte a quel sorriso non potè evitare di chiedersi se non avesse sbagliato qualcosa. Forse avrebbe dovuto cominciare a rivedere il suo modo di porsi se qualcuno che nemmeno lo conosceva lo apostrofava con un sorriso così smagliante, magari aspettandosi che fosse pronto a ricambiare. Se non altro dal suo saluto militare intuì che aveva un’istruzione decente e forse non era una causa troppo persa. Avrebbe lanciato una rapida occhiata all’orologio che portava al polso, sorprendendosi nel non avere poi molto di cui biasimarlo: era arrivato bene o male puntuale, e sospettava di potersi mettere a contestare qualche secondo.
    “C’è margine di miglioramento.” avrebbe detto alla fine, senza sbilanciarsi troppo ma sempre senza tradire la sua nomea di rompipalle. Avrebbe quindi lanciato un’occhiata al suo equipaggiamento, adocchiando lo scudo ma aspettando qualche istante per commentare, dirigendosi verso la palestra con un vago cenno che Jesse avrebbe dovuto interpetare come un “seguimi”, nemmeno troppo scortese o burbero per gli standard di Jamie.
    “Uno scudo. Devo dedurne che ti piaccia di più difenderti che attaccare?” avrebbe domandato all’improvviso, rompendo il silenzio senza alcun preavviso, con tutta l’intenzione di coglierlo alla sprovvista e di portarlo a rispondere nel modo più istintivo e sincero possibile. Aveva forse davvero voglia di impegnarsi per qualcuno che non fosse lui stesso, per una volta?! Forse era solo un attore da Oscar…

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    Una cosa così potrebbe andare bene? Altrimenti posso optare per qualcosa di più classico
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    James Mors
    Auror

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    Non sapeva nemmeno lui chi si aspettasse di trovare, forse si immaginava due persone più evasive o pronte a sfuggire alle sue domande, addirittura pronte ad allontanarlo dalla loro stanza con fare sospetto. Forse la sua era più una speranza che altro, il desiderio di movimentare un po’ le cose, di darsi all’inseguimento e all’azione vera e propria, desiderio che apparentemente quel giorno non avrebbe potuto soddisfare. Nel bene e nel male si ritrovò ad entrare nella stanza, costatando che si trattava di una normale camera d’albergo, lussuosa certo ma per lo più impersonale.
    Non mancò di notare le bacchette, e l’atteggiamento ansioso della donna, che cercò comunque di darsi un tono ma che di certo appariva più agitata dell’uomo, che li raggiunse poco dopo. James era abituato a sostenere lo sguardo di chiunque, a testa alta, senza mai vacillare, eppure in quel momento non si sarebbe aspettato che qualcuno fosse disposto a guardarlo con tanta fierezza pur di fronte ad Auror in potenziale missione.
    Avrebbe stretto con vigore la mano dell’uomo, rispettoso e serio come riusciva ad essere di fronte a chiunque si dimostrasse alla sua altezza –quantomeno per i suoi canoni. “James Mors.” avrebbe ribattuto con schiettezza, spostando poi lo sguardo sulla signora per qualche istante, giusto per studiarla meglio.
    In tutto ciò non mancò di notare come i due sembrassero tutt’altro che a lutto: seri probabilmente, magari dispiaciuti per quel che era successo ma non così tanto disperati come la “normalità” voleva, anche se Jamie avrebbero potuto biasimarli ben poco. Era il primo che di sentimenti capiva molto poco e che tendeva a nascondere a chiunque quel che provava, era un maestro in quello, eppure forse anche lui si aspettava una reazione diversa dai genitori della vittima. Non sarebbero stati fatti suoi in una situazione normale, ma durante un’indagine aveva bisogno di tenere in considerazione ogni piccolo dettaglio se non voleva incorrere in stupidi errori.
    Non che si sentisse troppo ispirato da quella pista, una parte di lui temeva fosse andato del tutto fuori strada ma arrendersi non faceva parte della sua natura. Avrebbe lanciato un’occhiata di nuovo rivolta alla Signora, che esalò un mezzo singhiozzo che attirò la sua attenzione: non aveva molti altri strumenti come avrebbe provato ad utilizzare il suo sesto senso e capire se, dalle movenze della donna, avrebbe potuto notare segni di menzogna o di finzione, per capire quanto davvero fosse presa dalla situazione.
    Sarebbe stato il Signor Clane a guadagnarsi l’attenzione di James, in realtà, portandolo ad annuire leggermente e reggergli il gioco. “Ho saputo che siete stati ospiti nel suo appartamento, di recente … deve essere stato difficile stare sotto lo stesso tetto prima abitato dal vostro amato figlio… una scelta coraggiosa.” avrebbe buttato lì, in un tentativo di estrapolare direttamente da loro le ragioni pur senza chiederle direttamente: lui di psicologia e mente umana non ci capiva niente, ma immaginava che un atteggiamento del genere potesse avere più successo che metterli subito alle strette e farli sentire sotto pressione. Non che a lui tutto quello piacesse, quella era la parte delle indagini che più odiava e avrebbe fatto di tutto per passare a qualcosa di più concreto e attivo, ma sospettava di doversi accont

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    STATISTICHE:
    Coraggio: 32
    Empatia: 20
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 31
    Tecnica: 21
    Intuito: 26
    Destrezza: 32
    Carisma: 31

    RIASSUNTO:
    AZIONE I: Studia i coniugi Clane, in particolare la donna, per intuirne le intenzioni.
    AZIONE II: Cerca di estorcere informazioni agendo in modo più antisgamo possibile.


    SKILL:
    Magibiologo (Verde I), Fattucchiere (Nera I), Duellante nato (Duello I)

    OGGETTI:
    Slot 1 ---> Diario di Riddle: no, mi dispiace ma non è l'originale! Non vi catapulterà nei ricordi di un pericoloso psicopatico, ma ha funzionalità molto simili. Ciò che scriverai, si mostrerà solo a te. Come? Ti riconoscerà al contatto con le tue mani! Ma puoi usarlo anche per inviare messaggi segreti ad altri. Utile in quest, no? Vi basterà scrivere, all'inizio della pagina, nome e cognome del destinatario, prima del messaggio. Ed ecco pronta la magia.

    Ovviamente ha con sè bacchetta e magifonino.

    OUTFIT:
    Jeans di un grigio scuro, maglietta di un grigio intermedio, lungo cappotto nero.

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    James Mors
    Auror

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    Se vogliamo essere onesti, James non comprendeva appieno l’utilità dei tirocini, ancora meno se lui veniva coinvolto. Sì, era vero, si era più o meno offerto per l’incarico ma più perché a quanto pareva quello spocchioso di Alexander Olwen aveva fatto lo stesso e sembrava piuttosto consigliabile seguire le sue orme. Non che al biondo piacesse seguire un percorso imposto da altri, a dire il vero detestava anche solo l’idea di doversi adeguare, ma c’erano volte in cui era inevitabile e in questo caso in particolare aveva trovato fin troppi punti a favore di quell’incarico per pensare di desistere.
    Prima di tutto aveva un precedente: Samuel Starosta. Anche con lui le cose erano partite male, era convinto che sarebbe stata una perdita di tempo e alla fine era stato costretto a ricredersi – e lui odiava dover ritrattare, anche solo con sé stesso, perché odiava sbagliarsi- e dove rivalutare la faccenda. Quasi quasi gli mancava avere un tirocinante tra i piedi, anche se il ragazzo si era rivelato spesso invadente e fin troppo chiacchierone doveva ammettere che avere le sue chiacchiere nelle orecchie, a lungo andare, era diventato più o meno accettabile. Non che ora non si vedessero, sia ben chiaro, ma non essere più il suo superiore un po’ gli dispiaceva … questo solo perché adorava dare ordini, è chiaro!
    D’altro canto aveva comunque letto brevemente qualcosa su Jesse Lighthouse e non aveva impiegato poi molto a collegare lui all’uomo che aveva incontrato durante le indagini su John Clane. La cosa lo aveva infastidito e intrigato al tempo stesso: da un lato non era particolarmente entusiasta di avere a che fare con un mezzosangue, dall’altro il ragazzino poteva anche aver ereditato qualche dote dal padre ed era sempre meglio di un senza spina dorsale qualsiasi che sperava di scendere sul campo di battaglia solo per farsi bello agli occhi delle ragazze –o dei ragazzi, o di chiunque altro.
    Ora, fosse stato per James avrebbe trascinato quel novellino in palestra, lo avrebbe preso a pugni e avrebbe risolto così la faccenda, sicuro di vederlo andarsene con la coda tra le gambe, ma gli era stato consigliato di non prendersi troppe libertà e di mantenere un atteggiamento professionale, e lui si stava davvero sforzando per riuscire nella sua impresa.
    Non era ancora convinto che quello fosse il modo migliore di agire, a dire il vero, ma si era imposto una sorta di modus operandi e si era prefissato di fare qualcosa di utile e comunque nelle sue corde. Non poteva davvero pensare di mettersi a conversare in modo diplomatico con uno studente qualunque, ed era comunque convinto che non fosse quello il compito di un Auror: per quanto Olwen fosse bravo con le parole e con la sua facciata da bello e impossibile –che Jamie a tratti invidiava e a tratti detestava, perché lui con le parole era proprio un disastro-, quello era un lavoro prima di tutto fisico, dove bisognava sporcarsi le mani. Era dell’idea che non avesse alcun senso regalare un posto di formazione a qualcuno che non aveva la stoffa per combattere e farsi valere e quindi tanto valeva chiarire subito la questione da principio ed evitare inutili perdite di tempo.
    Per l’occasione si era vestito in modo abbastanza sobrio ma ugualmente comodo: indossava un paio di jeans leggermente larghi, comodi anche per gli allenamenti, e una maglietta che si intravedeva appena dalla felpa che portava quasi del tutto allacciata. Il tutto era in una perfetta scala che andava, come sempre, dal grigio antracite al nero –colori che facevano spiccare la sua carnagione pallidissima e i capelli biondi- e ci mancava poco che non avesse anche tirato su il cappuccio, giusto per completare la sua divisa standard.
    Giusto per sforzarsi di essere un tutor decente aveva deciso di aspettare Jesse fuori dalla palestra –con l’ordine di mandarlo lì, ci mancava solo che lo aspettasse all’ingresso… avrebbe dovuto cavarsela da solo almeno fino a lì- augurandosi che almeno il ragazzo si dimostrasse meritevole di tutti i suoi sforzi.

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    Edited by Jamie Mors - 22/2/2021, 22:04
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    James Mors
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    Per quanto fosse sicuro delle sue capacità era comunque sorpreso di essere riuscito a ottenere qualche informazione interagendo con un altro essere umano: era convinto che non avrebbe avuto successo, in genere il suo fascino risultava efficace con le persone che voleva portarsi a letto non con quelli con cui voleva “collaborare”. Okay, avrebbe potuto ottenere qualcosa di migliore ma cercò di farsi andare bene quel che aveva guadagnato e non tediare troppo la domestica, convinto che se ci avesse provato probabilmente non avrebbe ottenuto molto altro.
    Non sapeva quale fosse il piano preciso degli altri due ma per quel che lo riguardava lui aveva la coscienza a posto: aveva fatto anche lo sforzo di dire qualcosa circa quel che aveva intenzione di fare prima di dileguarsi alla volta del Barnes hotel, e tanto avrebbero dovuto farsi bastare visto che non era tipo che parlava granchè delle sue idee o che amava le collaborazioni.
    Avrebbe voluto avere più tempo per far notare ad entrambi che si stava sforzando per non tagliargli fuori –facendo qualche riferimento alla propria superiorità o lasciando qui e lì qualche frase simpatica delle sue- ma alla fine si limitò a mantenersi distaccato e professionale, forse più del solito, lasciando quindi l’abituazione di Clane alla volta dell’hotel.
    Quel posto era famoso in città, lui stesso ne aveva sentito parlare molto spesso e ci era anche stato un paio di volte, ma in entrambi i casi non ricordava granché ed era andato lì per puro caso: non aveva certo bisogno di un hotel lussuoso in cui stare ma alle volte era necessario se non si voleva condividere la propria abitazione con qualcuno e avere libertà di dileguarsi il mattino successivo come se niente fosse. Si era dimenticato –probabilmente perché al tempo non era poi così lucido- di quanto sapesse essere elegante quel posto e se avesse avuto un senso della vergogna più presente si sarebbe sentito con ogni probabilità a disagio, ma non era quello il caso.
    Non era nemmeno così concentrato su quello che lo circondava ma, piuttosto, un’idea aveva cominciato a fare capolino nella sua mente da quando aveva lasciato l’appartamento e non riusciva più a togliersela dalla testa. La domestica aveva messo un certo accento sulla questione del bambino, sottolineando come la coppia avesse cercato di sapere qualcosa da lui e poi se ne fosse andata una volta delusa da una delle risposte… che cosa sospettavano? Che il bambino dovesse avere qualcosa di speciale?
    Avrebbe chiesto alla reception dove trovare le persone che stava cercando e una volta raggiunta la stanza avrebbe bussato, provando a indossare di nuovo una certa maschera di cortesia e “gentilezza”, se così si poteva definire la sua espressione un po’ meno rigida e fredda del solito. Se non altro la reazione della signora al suo arrivo gli sarebbe sembrata più che giusta, era quello l’effetto che avrebbero dovuto fare gli Auror, per quanto forse una reazione simile poteva anche nascondere qualche colpa.
    Avrebbe accennato un sorriso sghembo alla sua proposta, provando ad appellarsi al fascino che sapeva bene di avere anche se non in quelle situazioni e con persone di quell’età. “Non si preoccupi, la ringrazio per la proposta ma penso che un caffè andrà benissimo. Non volevo disturbare, sono qui solo per fare qualche domanda, questione di routine, sa come funzionano queste cose burocratiche…” avrebbe buttato lì, con tutta l’intenzione di guadagnarsi un minimo di simpatia, fiducia o qualsiasi altro sentimento utile ai suoi scopi. Nell’entrare nella stanza non avrebbe comunque mancato di guardarsi intorno, per cogliere nel caso qualche dettaglio utile anche se sospettava non avrebbe trovato poi granché in quel posto. Se anche stavano nascondendo qualcosa o non era niente di materiale o non sarebbe stato così semplice scovarlo. Sarebbe quindi tornato con gli occhi sulla donna, poco dopo, cercando di essere sempre carino e disponibile. “Spero di non essere arrivato in un momento sbagliato.” avrebbe aggiunto, sempre per completare la sua maschera da “Auror buono e cortese”. Era così che si faceva, giusto? Che cosa avrebbe fatto Samuel in un momento simile?!

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    STATISTICHE:
    Coraggio: 32
    Empatia: 20
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 31
    Tecnica: 21
    Intuito: 26
    Destrezza: 32
    Carisma: 31

    RIASSUNTO:
    AZIONE I: cerca di guadagnarsi la fiducia o quantomeno la collaborazione della Signora, provando a ricoprire il ruolo dell' "Auror buono e amichevole".
    AZIONE II: si guarda intorno nel tentativo di cogliere qualche dettaglio che possa essergli utile o rivelarsi interessante.


    SKILL:
    Magibiologo (Verde I), Fattucchiere (Nera I), Duellante nato (Duello I)

    OGGETTI:
    Slot 1 ---> Diario di Riddle: no, mi dispiace ma non è l'originale! Non vi catapulterà nei ricordi di un pericoloso psicopatico, ma ha funzionalità molto simili. Ciò che scriverai, si mostrerà solo a te. Come? Ti riconoscerà al contatto con le tue mani! Ma puoi usarlo anche per inviare messaggi segreti ad altri. Utile in quest, no? Vi basterà scrivere, all'inizio della pagina, nome e cognome del destinatario, prima del messaggio. Ed ecco pronta la magia.

    Ovviamente ha con sè bacchetta e magifonino.

    OUTFIT:
    Jeans di un grigio scuro, maglietta di un grigio intermedio, lungo cappotto nero.

    [/QUOTE]
  13. .
    James Mors
    Auror

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Non si aspettava nemmeno di poter ottenere un briciolo di informazione, non da una persona umana con cui interagire più che altro: si reputava bravo nel proprio lavoro –anche perché l’autostima abbondava nel suo cuoricino Mors- se si trattava di buttarsi in battaglia e far qualcosa di concreto, ma non era altrettanto bravo nel conquistare la fiducia delle persone e riuscire a ottenere direttamente da loro qualcosa di utile. Era quasi sicuro di essere partito con il piede sbagliato, e invece si ritrovò ad avere a che fare con più materiale di quanto avesse preventivato.
    Se all’inizio la donna si era dimostrata restia a collaborare, nel giro di qualche istante gli fornì invece almeno due informazioni rilevanti: i suoceri erano persone altezzose, che poco sopportavano la signora di casa ma avevano un debole per il nipote –almeno apparente; c’era qualcosa tra le teche di John Clane che a loro interessava. Ovviamente, a differenza dei colleghi, non aveva avuto modo di studiare granché degli oggetti presenti nella casa e non aveva idea di che cosa potesse nascondersi tra quelle mura, ma se quell’insolita ospita ne sembrava tanto attratta e poi all’improvviso aveva lasciato di nuovo la casa qualcosa doveva pur voler dire.
    Non era pratico delle dinamiche umane, non riusciva spesso a comprendere gli atteggiamenti delle persone che lo circondavano ma poteva riuscire a cogliere le radici di quella sensazione di superiorità, e poteva anche immaginare come si potesse arrivare ad affrontarla: per un fine superiore, diverso, un motivo per spingesse ad accettare anche di stare per un po’ in un posto che non si apprezzava pur di raggiungere i propri scopi. Forse rubare quel famoso oggetto? O tenerlo d’occhio? Oppure avere qualche informazione dal nipote? James non abbracciava di certo l’idea che i bambini fossero inutili: per quanto spesso fastidiosi, era sicuro che alle volte nascondessero più informazioni proprio perché gli adulti tendevano a ignorarli. Non aveva tempo per parlare con il bambino, ma decise di sfruttare ancora un po’ quella parvenza di “fiducia” che era riuscito a costruire con la domestica, sperando di poter avere qualche indizio in più prima di andarsene.
    “Hanno quindi un rapporto con il nipote? Incredibile, persone così altezzose che riescono a conquistare un bambino…!” avrebbe quindi chiesto sottilmente, cercando ancora una volta di empatizzare tiepidamente con la donna, sperando che si sentisse libera di aggiungere anche qualcosa in più. Avrebbe puntato gli occhi nei suoi, poco dopo, sperando di sfruttare il proprio fascino e fare un po’ di pressione sul suo senso di responsabilità, questa volta. “Lei sa qualcosa circa questo oggetto che ha menzionato? Ha idea di cosa si tratti, o del perché possa tentarli così tanto? Potrebbero essere informazioni chiave per riuscire a fare giustizia.” rincarò quindi la dose, parlando con serietà e sperando di ottenere qualcosa prima di lasciare la stanza.
    Dopo aver finito con le sue domande avrebbe salutato la donna, con il suo solito distacco e senza lasciarsi andare a troppi convenevoli, per poi raggiungere i suoi colleghi se si fossero ancora trovati nella casa. Continuava a pensare che lavorare soli fosse più efficace e rapido ma aveva ancora intenzione di sfruttare la situazione a suo favore e sospettava che non avvisarli dei suoi movimenti non avrebbe aiutato granchè: se loro avevano scoperto qualcosa che avrebbe potuto sfruttare voleva saperlo, e in quel momento non gli era utile isolarsi e fare finta che gli altri non esistessero.
    Se fossero ancora stati lì li avrebbe raggiunti, dopo averli cercati rapidamente, apparendo sulla soglia dell’ufficio e guardandoli con le mani nelle tasche. “C’è qualcosa che avete scoperto che dovrei sapere? Ho intenzione di spostarmi al Barnes Hotel, credo di aver trovato qualcosa di interessante.” buttò lì con non chalance.

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    STATISTICHE:
    Coraggio: 32
    Empatia: 20
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 31
    Tecnica: 21
    Intuito: 26
    Destrezza: 32
    Carisma: 31

    RIASSUNTO:
    AZIONE I: cerca di scoprire se il bambino è di una qualche rilevanza.
    AZIONE II: prova ad indagare su questo oggetto che ha attirato l'attenzione dei suoceri.

    Decide di recarsi al Barnes Hotel ma prima avverte i suoi colleghi, aggiornandoli sulla sua decisione.

    SKILL:
    Magibiologo (Verde I), Fattucchiere (Nera I), Duellante nato (Duello I)

    OGGETTI:
    Slot 1 ---> Diario di Riddle: no, mi dispiace ma non è l'originale! Non vi catapulterà nei ricordi di un pericoloso psicopatico, ma ha funzionalità molto simili. Ciò che scriverai, si mostrerà solo a te. Come? Ti riconoscerà al contatto con le tue mani! Ma puoi usarlo anche per inviare messaggi segreti ad altri. Utile in quest, no? Vi basterà scrivere, all'inizio della pagina, nome e cognome del destinatario, prima del messaggio. Ed ecco pronta la magia.

    Ovviamente ha con sè bacchetta e magifonino.

    OUTFIT:
    Jeans di un grigio scuro, maglietta di un grigio intermedio, lungo cappotto nero.
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    James Mors
    Auror

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Avrebbe continuato a considerarsi un tipo indipendente, uno che sapeva il fatto suo e che non aveva bisogno di nessuno per farcela, ma questo non significava che non prestasse attenzione ai dettagli. Dietro uno spesso strato di ego si nascondeva comunque il cervello di un ragazzo che aveva intenzione di dimostrarsi sempre al passo e che non volevo fare la figura dell’idiota. Dall’occhiata che Danielle gli aveva riservato aveva avuto modo di intuire più o meno quel che doveva pensare di lui –alla meglio lo riteneva un bravo soldato, alla peggio un completo scemo in grado solo di eseguire ordini-, e se non si fossero trovati in una missione così rilevante probabilmente avrebbe perso molto più tempo a cercare di farle cambiare idea, ma non era quello il momento. Piuttosto il Babbano si rivelò molto più utile e interessante del previsto, e anche se non era solito sprecarsi in complimenti e giri di parole inutili, avrebbe anche potuto provare a ringraziarlo di quel che gli stava dicendo, se solo non fosse stato così orgoglioso. Non avrebbe mai detto ad alta voce quanto la sua visione potesse essere corretta –andiamo, un Babbano che ci capiva qualcosa?!- ma il fatto che non cominciò a prenderlo a male parole la diceva lunga sulla sua visione delle cose. “Analisi interessante.” avrebbe concesso, asciutto, alla fine, senza dilungarsi troppo in che cosa in particolare vedesse di giusto nelle sue parole. Avrebbe fatto comunque tesoro di quelle deduzioni: lui non era bravo ad empatizzare con le persone, per nulla, e vedeva in Cora qualcuno pronto a uccidere e niente di più, capace di seguire uno schema ma non così sentimentale: la visione di Lighthouse per lui illuminava parecchi dettagli su cui da solo difficilmente si sarebbe soffermato. “Le cellule impazzite però dovrebbero lasciare più tracce del loro passaggio.” aggiunse alla fine, abbandonando poi il discorso per concentrarsi sul resto.
    La casa di John Clane sembrava ricca di angoli da esplorare, aveva intravisto anche quel bimbetto spaurito e aveva intenzione di fargli qualche domanda –ricordiamolo, Jamie non aveva tatto e nemmeno molto cuore- ma per il momento la camera degli ospiti aveva suscitato il suo interesse. La risposta della domestica lo portò ad allertarsi ancora di più: una donna anziana che non soggiornava mai lì e che ora all’improvviso decideva di fare visita, per poi prendere una stanza d’hotel prima che gli affari per cui era venuta fossero terminati…c’era qualcosa che non andava.
    Non era proprio bravo ad essere gentile e pacato, non faceva parte del suo DNA, ma intuendo che si potesse trattare di qualche dettaglio rilevante si impegnò per essere più affabile del solito: d’altronde conosceva il suo fascino e le sua capacità, non era uno sciocco, doveva solo avere voglia di impegnarsi a sufficienza. Avrebbe quindi sorriso appena alla cameriera, assumendo un’aria angelica molto più innocente del suo solito, provando a sciogliersi un po’. “Mi spiace, non volevo spaventarla… ero soprapensiero.” avrebbe provato a giustificarsi con leggerezza, per poi annuire piano alla sua spiegazione e, sperando che la donna avesse intenzione di parlare ancora di più, avrebbe continuato. “Immagino che debba essere stata una sorpresa…” buttò lì, un timido tentativo di empatizzare con la donna per quanto lui non ne fosse proprio in grado. “Ha per caso fatto menzione del perché questa volta abbia deciso di venire qui? O perché se ne sia andata così presto? E’ successo forse qualcosa, che l’ha convinta ad andare in hotel?” rincalzò poco dopo, con un tono più calmo e accomodante per quanto potesse riuscirci uno come lui. Nel mentre si sarebbe addentrato nella stanza, muovendo qualche passo nell’ambiente e cercando di concentrarsi di più e focalizzare meglio gli oggetti che la componevano.

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    STATISTICHE:
    Coraggio: 32
    Empatia: 20
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 31
    Tecnica: 21
    Intuito: 26
    Destrezza: 32
    Carisma: 31

    RIASSUNTO: James raggiunge gli altri alla casa di John e comincia la sua esplorazione.
    AZIONE I: cerca di "empatizzare" con la cameriera e farle domande, mostrandosi questa volta più affabile.
    AZIONE II: si addentra nella stanza, muovendo qualche passo all'interno e cercando di osservarla meglio, sempre alla ricerca di qualche dettaglio rilevante.

    SKILL:
    Magibiologo (Verde I), Fattucchiere (Nera I), Duellante nato (Duello I)

    OGGETTI:
    Slot 1 ---> Diario di Riddle: no, mi dispiace ma non è l'originale! Non vi catapulterà nei ricordi di un pericoloso psicopatico, ma ha funzionalità molto simili. Ciò che scriverai, si mostrerà solo a te. Come? Ti riconoscerà al contatto con le tue mani! Ma puoi usarlo anche per inviare messaggi segreti ad altri. Utile in quest, no? Vi basterà scrivere, all'inizio della pagina, nome e cognome del destinatario, prima del messaggio. Ed ecco pronta la magia.

    Ovviamente ha con sè bacchetta e magifonino.

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    Jeans di un grigio scuro, maglietta di un grigio intermedio, lungo cappotto nero.
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    James Mors
    Auror

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    parlato - pensato- ascoltato
    Non aveva la pretesa di piacere a tutti, anzi a dire la verità molto spesso si impegnava per ottenere proprio l’effetto contrario. Era dell’idea che conquistare il ben volere di tutti portasse a ben poco, forse a qualche favore ma che ne se faceva di persone che lo apprezzavano quando riusciva comunque ad eccellere in quel che faceva senza bisogno di sforzassi troppo?
    Non voleva amici, non aveva bisogno di qualcuno che si preoccupasse per lui o che gli elargisse qualche sorriso o si perdesse in domande personali alle quali non avrebbe comunque risposto. Ora, non pensava che Lighthouse non fosse bravo nel suo lavoro, per essere un umano impegnato nell’esercito aveva ragione di pensare che non fosse affatto male, lo reputava solo poco adatto ad una missione come quella, che coinvolgeva il mondo magico, una realtà che all’uomo forse non era così famigliare. Aveva letto la sua documentazione, ma continuava a credere che una moglie e un figlio magico non bastassero per rendere uno esperto di affari di quel tipo.
    La sua disapprovazione in merito a quella colazione da adolescenti in vena di chiacchiere era papabile, si sarebbe seduto alla fine –perché sospettava che altrimenti non avrebbe ottenuto quel che voleva- ma si era limitato a bere il caffè, il secondo della sua giornata –ed era appena iniziata!- e non toccare granchè il cibo: si poteva pensare che fosse per fare un dispetto ai presenti, ma era solo perché il suo corpo non gli mandava stimoli di fame o di sete quando era sul lavoro, come se tutte le sue cellule e i suoi organi fossero focalizzati sul dovere e su nient’altro.
    Avrebbe colto l’occasione per studiare in silenzio i suoi colleghi: Danielle gli sembrava fin troppo pronta ad assecondare l’uomo, come se a lei non infastidisse il fatto che un nato Babbano potesse intromettersi in quella storia, mentre Lighthouse sembrava pronto a fare buon viso a cattivo gioco, anche se non aveva ignorato il suo atteggiamento. Si aspettava che lo facesse, che si sentisse inferiore perché non magico e facesse un passo indietro, e provò quasi una sottile scia di ammirazione per essersi comunque fatto valere.
    “Un curriculum niente male.” avrebbe buttato lì, con un tono che lasciava molto a desiderare ma per uno come James quella era già una concessione enorme. Alle sue domande avrebbe storto leggermente il naso: era abituato a lavorare da solo, a non condividere le sue idee e doveva ammettere che il gioco di squadra era uno dei suoi talloni d’Achille.
    “No, non ho mai lavorato nell’antiterrorismo, ma visti i casi recenti e tutti i misteri su cui il Ministero sta lavorando, non mi sorprenderebbe scoprire che c’è un collegamento con ciò che abbiamo già visto. E’ probabile che stiano organizzando qualcosa di grosso, e questo sia solo il primo avviso: perché colpire qualcuno a metà tra il mondo Babbano e quello Magico ma anche così in vista, se non per mandare il messaggio? Ci resta solo da decifrare che cosa volessero dirci.” avrebbe concluso, pensando solo in parte al misterioso assassino di cui aveva decifrato alcuni indizi e, più in generale, a tutto il caos che quel caso aveva generato. Nel caos si possono nascondere più facilmente molte cose, lui lo sapeva bene. “Con tutto il riverbero che questo caso sta portando con sé, chiunque potrebbe attaccarci adesso e noi ce ne accorgeremmo troppo tardi.” avrebbe aggiunto a mezza voce, forse più per sé stesso che per gli altri, giocherellando con alcuni pezzetti della sua brioche.
    Quando avessero deciso di alzarsi e cominciare ad agire, James si sarebbe sentito molto meglio: quello era il suo campo, quello era ciò che gli piaceva fare, e addio a quelle conversazioni per lui poco utili e imbarazzanti. Avrebbe quindi seguito i colleghi alla casa di John Clane, lasciando che fosse Lighthouse a introdurli entrambi e limitandosi a fare un cenno di saluto alla donna per poi infilarsi nell’appartamento e mettersi a esplorare il luogo. Se non altro non era un soggetto disturbante, soprattutto quando si chiudeva nel suo silenzio e camminava con passo felino per le varie zone, lanciando occhiate all’inizio superficiali per farsi un’idea generale del posto. Passando davanti alla camera degli ospiti però non avrebbe potuto fare a meno di venire attirato da quel che stava succedendo: avrebbe osservato la domestica lavorare per qualche istante, prima di inclinare appena la testa, avvicinandosi. “Avete avuto ospiti di recente?” avrebbe quindi domandato con non chalance, come sempre senza tergiversare più di tanto perché era ancora fedele al suo approccio diretto e senza fronzoli. Non era stato cortese, se non altro, ma solamente distaccato, quasi professionale ad un occhio esterno, e mentre attendeva la risposta avrebbe cercato di guardarsi intorno e vedere se riusciva a cogliere qualche dettaglio significativo. Era sorpreso che potessero avere avuto degli ospiti in un momento simile e anche se non era pratico della psicologia umana gli pareva comunque singolare che decidessero di avere qualcuno in casa mentre cercavano di elaborare un lutto. Forse lui le persone non era proprio destinato a capirle.


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    Coraggio: 32
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    Tecnica: 21
    Intuito: 26
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    Carisma: 31

    RIASSUNTO: James raggiunge gli altri alla casa di John e comincia la sua esplorazione.
    AZIONE I: arrivato alla camera degli ospiti chiede direttamente alla cameriera se abbiano avuto ospiti di recente, nel tentativo di ottenere qualche informazione.
    AZIONE II: osserva la stanza alla ricerca di qualche dettaglio utile.

    SKILL:
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    Slot 1 ---> Diario di Riddle: no, mi dispiace ma non è l'originale! Non vi catapulterà nei ricordi di un pericoloso psicopatico, ma ha funzionalità molto simili. Ciò che scriverai, si mostrerà solo a te. Come? Ti riconoscerà al contatto con le tue mani! Ma puoi usarlo anche per inviare messaggi segreti ad altri. Utile in quest, no? Vi basterà scrivere, all'inizio della pagina, nome e cognome del destinatario, prima del messaggio. Ed ecco pronta la magia.

    Ovviamente ha con sè bacchetta e magifonino.

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    Edited by Jamie Mors - 11/2/2021, 18:58
69 replies since 31/10/2019
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