Posts written by George Clarke

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    Daniele Salvatore
    Vampiro | 30 anni
    Aveva cambiato completamente ogni tipo di approccio non solamente alla vita ma alla sua intera esistenza. Aveva capito che non voleva essere quel tipo di persona che rimaneva chiuso in se stesso a mugugnare sulle sue sofferenze o pene. Quel morso, Evelyn, glielo aveva dato per salvargli la vita non per dargli la sua dannazione e lui, si rendeva conto che alla fine di tutta quella storia, aveva dato alla sua migliore amica solamente un altro motivo per sentirsi in colpa. Come aveva potuto allontanarsi in quel modo da lei? Ma in fondo si era allontanato da tutti, perfino da se stesso. l'india, quel clun era stato assolutamente intenso, qualcosa che non si aspettava e rivelatore. Insegnandogli tutti quello che sapeva in quel momento dei vampiri, rendendolo forte, consapevole e soprattutto libero di non essere schiavo della sua natura. Se solo avesse saputo che di fronte aveva la sorella della ragazza che aveva creduto di amare anche solo per qualche settimana, allora la conversazione sarebbe stata decisamente diversa. Sua sorella parlava sempre di Effy, l'ammirava, la stimava, nonostante non la chiamasse tantissimo, ma Daniele non credeva più nelle coincidenze e di conseguenza, nonostante il sangue, non l'avrebbe mai e poi mai ricondotta a quella ragazza. Le sorrise per la sua espressione. Troppa formalità mi uccide. Alla fine siamo coetanei, no? Ed inoltre vorrei offrirti qualcosa al bar, giusto per farmi perdonare per quella serata. Aggiunse poi, ancora curiosando su quello che stava studiando, prese poi un foglio e lo girò al contrario, lo guardò intensamente. Guarda qui! Disse poi vedendo una piccolissima "scia di luce". Era vero che era stampata, ma era anche vero che le stampe di quel posto avevano una risoluzione veramente assurda. Potrebbe essere la causa o la fonte della tua nube! l che le faceva anche capire che Daniele i calcoli che aveva li fitti e copiosi sulla scrivania sapeva leggerli ed interpretarli. Perchè sei diventata astronoma? Chiese poi improvvisamente, come se voleva saperne di più di lei. Tornò a guardare il foglio. Era strana e tremenda, allo stesso tempo quella sensazione, inoltre non aveva risposto alla sua domanda sul fatto se si conoscessero o meno. Ma no, era impossibile e di conseguenza decise davvero di non insistere. Le cose si sarebbero sicuramente svelate se ci fossero stati dei misteri.

    RevelioGDR
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    Richiedente: Daniele Salvatore
    Provino per: Divinatore I
    Requisiti: 32 intuito, 30 Carisma
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    Era una situazione veramente complicata. Aveva cambiato città, aveva cambiato paese, addirittura continente e tutto pur di stare lontano da lei, pur di evitare di incrociare il suo sguardo ancora una volta. Daniele aveva lottato contro tutto e tutti per la loro relazione, ma il cambio di razza fu letale. Forse non si sarebbe mai ripreso veramente, forse ancora in quel momento non riusciva a credere a cosa gli stesse succedendo. Era Daniele, senza la sua umanità, ma pur sempre Daniele. Aveva ucciso, suo malgrado, alla fine era successo, le sue mani erano sporche di sangue ed in quel momento avrebbe voluto assaggiare il suo sangue più di ogni altra cosa al mondo. Voleva Jessica, l'avrebbe sempre voluta, sapeva che sarebbero stati sempre legati, in qualsiasi modo, in qualsiasi forma. Era qualcosa che non riusciva neanche a controllare. Quella domanda gli venne spontanea e sapeva che la sua risposta era sincera. Puoi farlo adesso, adesso che sai quello che ti ho fatto. La cosa divertente era che si stavano testando a vicenda, entrambi stavano cercando di capire se l'altro era ancora infatuato, se avevano ancora il controllo lui di lei e lei di lui. Le cose, comunque erano cambiate, perchè erano cambiati entrambi, sia per natura che per emozioni. Jessica era cresciuta, si vedeva, Daniele lo percepiva, sentiva le sue emozioni, sentiva il suo controllo e sentiva il suo cambiamento. Lei era più forte e non solo fisicamente. Sapeva che aveva ricominciato a parlare con Blake e questo la rendeva emotivamente più forte, più detemrinata. Quando gli intimò di non toccarla Daniele sogghignò appena, la sua voce si era ingrinata, seppure era stata perentoria. Levò le mani da sopra di lei e quando lei si alzò, continuando a guardare, per poi tornare esattamente come prima, Daniele non riuscì a fermarsi. Le posò le mani sulle scoscie, facendole salire sui fianchi. Non ti sto resistendo Jess. Sussurrò poi tra le sue labbra. Ti sto solamente dando il tempo per capire cosa sta succedendo! Aggiunse prima di baciarla. Si, era diverso, il suo sentimento era diverso ed era sicuro che la stessa cosa era per Jessica, ma allo stesso tempo, Daniele aveva avuto la conferma che c'era un filo rosso invisibile che li aveva uniti e che li avrebbe uniti per sempre, la strinse a se, quasi con forza, era convinto che adesso non era più la ragazzina fragile di prima, avrebbe resistito a qualciasi pressione.
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    Perchè, esattamente lo stava facendo se alla fine aveva deciso di partire, di andare via da quell'isola maledetta che lo aveva reso quello che era, senza però dargli niente, neanche un maestro, niente di niente. Gli avevano amplificato i sensi, gli avevano dato una velocità ed una forza pazzesca e mostruosa ed alla fine non era successo niente. Eve ci aveva provato con tutta se stessa ma lui aveva deciso di abbandonarsi al suo triste destino di eternità infelice, e farsene anche una ragione. Invece aveva deciso di invitare una sua collega, o meglio ex collega, ad uscire con lui. Non sapeva neanche lui cosa diavolo lo aveva spinto a fare tutto quello, forse perchè il fatto che Samuel se ne fosse andato senza dirle niente gli ricordava la situazione con Jessica, forse il fatto che anche lei era da sola lo faceva sentire vicino a lei. Non ne aveva veramente idea. Comunque adesso era li, vestito di tutto punto, con una camicia blu notte, un jeans lavaggio chiaro ed un fiore in mano da porgerle nel momento stesso in cui l'avrebbe vista. Bellissima come sempre. Eva era di una bellezza disarmanete, era bassa, ma era compatta, era proporizionata ed aveva un viso che avrebbe fatto perdere la testa a chiunque. Sorrise ancora e si strinse nelle spalle. Direi che ne è valsa la pena! Ammise poi sorridendole e porgendole il fiore e poi il braccio. Era un girasole, bellissimo, aperto, di un giallo vivo. Mi ha fatto pensare a te! E comunque è una sorpresa! Ammise poi pensando ad una radura li vicino. Aveva organizzato qualcosa di carino, simpatico e soprattutto, forse, troppo romantico, ma in fondo quella sua parte umana era li, ancora viva nel suo cuore, spirito e mente. Allora ti fanno ancora dannare questi ragazzi? Chiese un pò malinconico. Si, aveva lasciato il suo lavoro ideale e tutto quello per colpa di un barnes!
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    Continuava a percepire qualcosa. Continuava a percepire qualcosa nel suo sangue che quasi lo disturbava. Daniele era un vampiro giovane, dopotutto aveva solamente due anni di vita come tale e fino ad almeno 10 anni, il controllo era molto istabile e soprattutto non riusciva a captare delle situazioni e degli odori come vampiri più esperti e anziani di lui. In india aveva imparato moltissime cose, aveva imaprato ad affinare i sensi, a riconoscere il sangue che aveva già assaggiato e quello che per lui era più delizioso di altri. Aveva imparato a cacciare e a captare gli stati d'animo di chi aveva davanti. Ma non era del tutto bravo a farlo. Doveva esercitarsi ancora molto e il dissanguamento di diverse persone lo avevano confermato. Certo, uccidere era nella loro natura, certo essere affamati e assetati era qualcosa che gli apparteneva e gli era stato isnsegnato a non nascondersi mai a non essere un vigliacco, ad essere quello che era ed ad accetterlo. Si era nutrito di sua sorella più e più volte, aveva provato dei sentimenti per lei, lo sapeva, era come se lo sapeva benissimo, ma non l'aveva uccisa lui. Di quello ne era certo, ma anche del tutto incosapevole ed ignaro. L'odore del sangue di Effy era più dolce, aromatico, sapeva di ambizione e determinazione, di curiosità e potere. Più la guardava più cercava di capire dove aveva sentito già quell'odore anche se no, non era lo stesso. Se la bionda pensava davvero che Daniele stesse pensando a tutto quel casino successo tempo fa, allora era fuori strada sia perchè l'ex docente di astronomia era, e rimaneva, una persona semplice, uno di quelli che non si pongono troppe domande, una di quelle persone che hanno sempre la testa all'insù e che trovano nel cielo e nelle stelle tutte le risposte che non riescono a darsi guardandosi intorno. Daniele era diventato bravo con i sigilli, era diventato bravo con l'intuito, l'osservazione, ma continuava ad essere completamente inesperto nel capire le donne e le situazioni di netto contrasto e tensione. Oh beh. Io non sono sotto l'effetto dell'invidia, sentimento che non mi appartiene neanche un pò. Sono contento davvero che una giovane donna abbia preso un posto così importante e che fino a pochi anni fa si pensava essere solo ruolo maschile! Ammise poi prendendo i fogli in mano e sentendo, solo in quel momento della tensione. Guardò prima i calcoli, ma poi tornò a guardare lei. Noi ci conosciamo già? Ci siamo mai incontrati? Chiese poi guardandola più intensamente. Si aveva dei tratti famigliari. Era innegabile!
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    Tutto quello era veramente, ma veramente difficile. Tutto quello era complicato perchè lui non sapeva esattamente cosa stesse provando in quel momento, non sapeva se davvero non l'amasse più, se davvero era il suo passato e soprattutto, non sapeva veramente, se voleva che restasse solamente passato. Era complicato, la loro storia era complicata, il loro legame era complicato. Era tutto dannatamente complicato e non sapeva più come uscirne davvero. Era tornato a Londra dopo un percorso tra lo spirituale ed il "tecnico", proprio per lasciare andare il suo istinto umano e le sue emozioni umane via, da un'altra parte, ed invece appena l'aveva rivista era andato nel panico e la prima cosa che aveva fatto, anche se sapeva che le avrebbe restituito i ricordi e tutto quello che ne sarebbe conseguito, era stata baciarla. Perchè lo aveva fatto? Forse le mancava, forse era qualcosa che non riusciva davvero a starle lontano a non essere attratto da lei. Era una sensazione che lo logorava, lei lo portava sempre a terra, era legato a lei più di quanto immaginasse, più di quanto sperasse. Era qualcosa di incredibile, qualcosa che, forse, non riusciva neanche veramente a capire. Daniele era diventato forte, era diventato un vampiro veramente potente, in grado di controllarsi, di non farsi sentire neanche per scherzo se non voleva. Era un cacciatore ed aveva anche ucciso. Era cambiato veramente, eppure, in quel momento, in quell'istante gli sembrava di essere tornato il Daniele di sempre. La videpiangere, la sentì rispondere con parole fredde e nette. Aveva ragione e non poteva in nessun modo controbbattere, ma in quel momento non sapeva che cosa doveva fare. Si mise seduto affianco a lei e quando lei si avvicinò, quando la sentì smettere di piangere, alzò appena gli occhi e quando vide quell'anellino gli venne un colpo al cuore. Perchè lo tieni ancora? Non fu una domanda sveglia, ma era qualcosa che lui non avrebbe voluto sentire. Lo stava facendo sentire male, una merda, gli stava facendo risentire il cuore battere anche se era materialmente impossibile. Mesi e mesi di esercizio per seppellire ogni tipo di emozione ed adesso? Bastava qualche lacrima e un anello per farlo crollare completamente. Ed ancora le sue mani all'interno dei suoi ricci. Le prese il polso come per farle capire che no, non era giusto, non era aria quella. Jessica. Perchè non torni a casa? I suoi tocchi, la sua presenza, gli stava facendo perdere completamente il controllo. Era quella la verità.
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    A dire il vero come si sentiva non lo sapeva. Quel momento lo aveva immaginato in maniera completamente differente. Aveva immaginato che si sarebbero baciati e che avrebbero fatto l'amore che finalmente entrambi avrebbero capito che uno era il posto sicuro dell'altro. Ed invece era successo tutto l'opposto. Non sapeva se era per le loro nature completamente differenti, non sapeva neanche se il problema principale della questione era lui oppure lei che era completamente cambiata. Jessica era cresciuta e quello era inevitabile. Sapeva di non averle fatto qualcosa di bello, sapeva che non poteva pretendere che lei stesse bene, ma quello che stava dicendo lo stava logorando dentro. I canini cominciarono ad uscire, di nuovo. Voleva rompere qualcosa, qualcuno, voleva del sangue fresco e forse era veramente ora che andasse a caccia, ma no. Non l'avrebbe mai lasciata di nuovo sola. Per quanto Jessica facesse parte del passato, lui non riusciva a chiudere definitivamente la porta, non riusciva, in nessun modo a buttarsela davvero dietro le spalle. Jessica era stata importante per lui, gli aveva insegnato ad amare ed ad apprezzare la sua vita, il suo essere e la sua essenza. Si morse il labbro e ricacciò la sua natura dentro di se. Non ti toccherei mai in quel modo. Lo sai bene. Disse seriamente sentendosi offeso per quell'allusione. E tu cosa sei diventata Jess?Chiese poi seriamente guardandola ancora una volta. Il sua sangue avrebbe avuto un sapore diverso. Ne era certo. Abbiamo passato gli ultimi istanti insieme. Io avrei preferito che cancellassero anche la mia di memoria. Sai quanto è stato difficile per me? Era notorio, i vampiri riuscivano ad essere molto più egoisti ed egocentrici, alla fine il loro potere accentrava tutto quanto sulla loro natura, era naturale quello che stava succedendo. Pensi che io sia stato felice quando l'ho deciso? Pensi che il mio primo anno da vampiro sia stato facile? Sai cosa mi ci è voluto per riuscire a controllarmi, a non sentirmi costantemente in colpa o fuori posto? fatica e sangue. Forse si stava giustificando, forse sapeva davvero che aveva toppato in ogni suo movimento o decisione, ma oramai era fatta, non poteva farci assolutamente niente. La vide andare sul divano, una trave di legno cadde rovinosamente a terra. Il bombarda aveva fatto i suoi effetti, non disse niente, la guardò piangere, forse doveva avvicinarsi. Forse doveva chiederle scusa, eppure il nuovo Daniele non riusciva a farlo. Non più. Non avrebbe chiesto scusa per la sua natura, per quello che era. Mai più.
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    Richiedente: Daniele Salvatore
    Provino per: Magiatleta
    Requisiti: 32 Destrezza, 30 Coraggio
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    Non aveva mai pensato al fatto che prima o poi la ragazza sarebbe andata a reclamare i suoi ricordi, la sua vita, il controllo di tutto quello che era stato. Daniele aveva pensato anche di non tornare mai più a Londra e di conseguenza se ne era lavato le mani. Jessica non era stato più un suo problema fino a quando non aveva deciso di bussargli alla porta e reclamare qualsiasi cosa avesse per la testa. Perchè doveva continuare a nascondere chi era ed era stato per lei? Adesso non era più ad Hidenstone, erano adulti entrambi e la loro relazione era oramai qualcosa di estremamente passato. La sua sicurezza e sicuramente la sua nuova natura, sia quella di lei che di lui, non avrebbero più potuto essere compatibili, nonostante Daniele sapeva che provava ancora qualcosa per lei e forse lo avrebbe sempre provato. La questione di Blake era qualcosa che gli era sempre stato sullo stomaco. Non aveva mai sopportato quel ragazzino e non aveva mai neanche sopportato il loro legame, il loro modo di guardarsi, di fare conversazione. Avevano sempre avuto una complicità fuori dal normale e tutto quello lo aveva sempre fatto rimanere estremamente e palesemente scottato. Nonostante tutto e nonostante il tempo che fosse passato, l'unica cosa che era davvero riuscito a rinfacciarle, era che era andata a letto con Blake e molto probabilmente se ne era anche presa una cotta, esattamente come lui per lei. Rise per quello che disse. Geloso? Potrei averti in qualsiasi momento! Sussurrò poi cercando quasi di esercitare la sua malia, quella nuova, quella che oramai padroneggiava come se niente fosse. Si morse appena il labbro e poi tornò a starle di fronte, per guardarla meglio per far si che mentre e se si fossero dovuti scontrare, l'avrebbe guardata negli occhi. Non avrebbe mai sfiorato neanche con un dito la corvina, ma era giusto e considerevole il fatto che non l'avrebbe neanche trattata con i guanti bianchi. Non in quel momento. Voleva fare la forte, bene, allora l'avrebbe trattata come tale. Le parole di Jessica, comunque, arrivarono come un pugno in faccia sul volto del vampiro. Hai sempre potuto fare c'ho che volevi. Hai scelto insieme a me che era la cosa più giusta, ti sei fatta cancellare la memoria e basta! Disse quasi risentito di quella frase. Non sapeva se facesse più male il fatto che non lo amava più oppure che adesso, effettivamente, poteva fare quello che voleva. Ecco perchè non voleva tornare a Londra, non voleva affrontare quella merda, non voleva e basta!
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    Daniele era sempre stato un ragazzo rispettosono, non avrebbe mai neanche pensato di fare una cosa come quella che stava facendo. Non si era mai permesso di andare a controllare qualcuno solamente perchè lo aveva reso instabile e più umano di quello che veramente si aspettava di poter diventare dopo tutto quello che aveva imparato e visto in India. Non sapeva che Elisabeth fosse la sorella di una ragazza che aveva avuto, ed in realtà non sapeva neanche che Amelie fosse morta. Si nutriva del suo sangue, erano stati insieme per un periodo di tempo, ma Daniele non aveva regole in India quindi un giorno stava con una, un altro giorno stava con un'altra! Non era sempre la stessa persona e non gli andava veramente di legarsi a qualcuno. Aveva ucciso in india, ma non Amelie. O almeno era quello che sapeva e si ricordava, ma torniamo nel presente. Sorrise alla bionda e poi si morse appena il labbro inferiore per la sua domanda. Dalla tua domanda comincio a pensare che eri l'unica a non essere sotto effetto di quegli strani drink! Lo disse ad alta voce, ma entrò comunque nel suo studiolo e si chiuse la porta alle spalle. Di nuovo quell'odore che lo faceva tornare li, in quell'osservatorio. Scosse il capo. Doveva rimanere concentrato ed umano, su quello era sicuro. Comunque no, non uso più il mio titolo, trovo che sia un pò banale. La laurea l'ho presa per me stesso, sono sempre stato affascinato dal cielo. Le cose extra mi sono sempre piaciuti e l'extra terreno è sempre stato il mio preferito! Aggiunse stringendosi le spalle. Invece lei è una che ci tiene tanto al suo titolo?! Non sapeva se era più una domanda o un'affermazione o non sapeva neanche lei esattamente cosa fosse. Sorrise semplicemente alla ragazza e cercò di sbirciare a cosa stava lavorando. A che lavori? Chiese poi avvicinandosi a lei. Comunque la sua indole da professore o comunque da persona che cerca sempre di mediare, non l'aveva persa. Perdere quello voleva dire perdere se stessi e lui non aveva nessuna intenzione di farlo, nonostante fosse cambiato.
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    Quel bacio fu dato con un certo affetto ed una certa stanchezza a doverla vedere e sapere che lei non sapeva chi fosse. Ok, andava bene tutto, aveva preso delle decisioni sbagliate, aveva preso delle decisioni che non sapeva neanche lui come diavolo era arrivato a prendere, ma adesso era cambiato anche lui. Adesso il Daniele di quei giorni, forse, non c'era più e la cosa assurda era che quando l'aveva baciata e le aveva restituito i suoi ricordi, come succede proprio nei film delle favole, quando il principe spezza un incantensimo, fiutò il suo sangue più amaro del solito. Anche lei era cambiata, anche lei non era più la stessa Jessica. La sorresse, lasciò che lei dicesse qualsiasi cosa che le passasse per la testa, lasciò che i suoi pensieri ed i suoi ricordi ritornassero esattamente dove erano. Poi, però la forza che ci mise in quello schiaffo gli rese palese quello che aveva solamente immaginato. Fece un passo indietro. Nonostante la sua natura quello schiaffo lo aveva sentito ed anche bello forte, in fondo non era stato dato da una ragazzina di 19 anni, ma da qualcosa di molto di più. Sogghignò appena tornando a guardarla e massaggiandosi la guancia. Quando gli fece vedere il suo tatuaggi, Daniele si levò la maglietta, facendole vedere come si era sacrificato pur di starle vicino. Era marchiato da una runa perenne che lo avrebbe ucciso se solo, in quel momento si fosse difeso. Ma la ragazzina aveva ben altre intenzioni e soprattutto aveva tutta l'intenzione di distruggere l'unico appiglio che in quel momento aveva li a Londra. Casa sua. Percepì il suo battito cardiaco aumentare, percepiù la sua mano che si accostava sulla sua bacchetta e mentre lei faceva un bombarda lui si spostò e si parò gli occhi. Aveva distrutto tutto. Ma Daniele era cambiato per davvero e per quanto una parte di lui potesse sempre riconoscere Jessica ed amarla per sempre, adesso era un vero e proprio vampiro, era un predatore e soprattutto aveva avuto modo di uccidere. Si, non era più il dolce insegnante di astronomia. In india lo avevano trasformato per la seconda volta. Adesso era dietro di lui, i canini erano evidenti, il fiato sul suo collo,non appena si avvicinò a lei in quel modo, cominciò a sentire il suo corpo bruciare e di conseguenza dovette per forza allontanarsi. Bombarda in un quartiere babbano? Chiese come prima cosa. Poi fece due sigilli astronomici che fecero si che da fuori non si vedessero le macerie. Nessuno li aveva visti. Ho deciso quello che era giusto per entrambi e lo rifarei. La Burke non è la prima stronza non avrebbe mai sbagliato e, se vogliamo dirla tutta, non credo che tu ti sia annoiata poi molto con Barnes...! Era geloso del loro rapporto lo era sempre stato. Lasciò che i suoi canini fossero ben evidenti. Si sapeva controllare, ma lei doveva vedere il perchè della sua dannata decisione. Lui era dannato, adesso esattamente come lei.
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    Richiedente: Daniele Salvatore
    Provino per: Alchimia Fondamentale
    Requisiti: 32 Tecnica, 30 Intelligenza
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    Aveva cambiatoaddirittura continente per stare lontano da Jessica e soprattutto per dimenticarla. Doveva fare anche lui un bel lavaggio del cervello? Si, forse doveva farlo, ma il suo fu completamente diverso. Era un vampiro e lo doveva accettare e lo aveva fatto. Era stato quasi un anno fuori, aveva vissuto fuori, aveva capito che Londra non era più la sua casa e ne aveva trovata un'altra. Era andato a studiare di nuovo le stelle, aveva fatto gruppo in una comunità di vampiri e finalmente aveva ampiato tutto quello che aveva sempre avuto in se e che non sapeva usare. Si era specializzato nel silenzio nell'essere invisibile al mondo, nel sentire per bene il battito del cuore e sapere esattamente le persone cosa provassero e cosa volessero da lui. Daniele era diventata un'altra persona e quando aveva deciso di tornare a Londra dopo un piccolo incidente, decise che avrebbe continuato a fare il vampiro, sempre, costantemente. Aveva messo da parte Emanuel, suo figlio, aveva messo da parte Jessica, Hidenstone e tutto il resto. Ma conosceva anche a memoria il suo odore anche se qualcosa in lei era completamente cambiato. Ne era sicuro. Il suo sangue non era come quello delle altre volte, il suo sangue sembrava essere più amaro, meno appetibile. Storse quasi il naso sentendola arrivare di corsa. Correva più veloce, aveva i riflessi più pronti. Comunque si sistemò la tuta, si infilò una maglietta ed andò ad aprire. Prima che lei potesse dire qualcosa Daniele le fece segno di entrare, poi la sua domanda fu chiara. non aveva più intenzione ne di proteggerla ne tanto meno di nascondere tutto. La memoria tornava in due modi: o te la restituiva chi te l'aveva levata, oppure te la ridava la persona che non ricordava. Non la fece parlare ulteriormente, la prese dietro la nuca, l'avvicinò a se e la baciò. Un bacio intenso che le avrebbe fatto ricordare qualsiasi cosa. Voleva sapere chi era? Bene, allora era ora che lo sapesse. Avrebbe ricordato anche la loro ultima gita insieme, il fatto che lei gli aveva promesso che sarebbe tornato da lui, avrebbe trovato il modo. Una volta passato a lei qualsiasi cosa avesse nella sua testa, si allontanò, si levò la maglietta e le fece vedere il tatuaggio, quello che avevano in comune, quello che lui si era fatto per lei. Quello che avrebbe avuto per sempre impresso sulla pelle.
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    Doveva ammettere una cosa: quella ragazza, quella sera, lo aveva sturbato ed anche parecchio. Era come se la conoscesse da tempo, ma non riusciva a capire perchè non la ricordava. Da quando era tornato a Londra non aveva visto ne sentito nessuno della sua vecchia vita ed andava benissimo in quella maniera, ma tutto quello lo turbava comunque. Ok, aveva provato una forte invidia nei suoi confronti perchè il drink suggeriva che doveva essere così, ma perchè mai? Alla fine lui aveva avuto quello che voleva, per breve tempo, ma comunque era arrivato ai suoi obiettivi. Alla fine non poteva, in nessun caso pretendere altro dal vecchio Daniele. Adesso, le cose erano completamente differenti. Sorrise al suo riflesso nello specchio, si mise il gel nei capelli, il profumo, si vestì elegante, con una camicia bianca ed un completo blu e poi si diresse a quello che era l'istituto più importante di astronomia. Arrivò li e chiese direttamente di lei. La sua sicurezza era diventato il suo scudo di protezione. Nessuno poteva fargli davvero del male se lui non voleva, nessuno poteva arrivare a lui in maniera minacciosa se davvero lui non voleva. I vampiri dell'India lo avevano accolto in maniera magistrale, gli avevano insegnato un sacco di cose dell'essere vampiro. Gli avevano insegnato a cacciare, a fiutare la paura e gestirla in maniera sana, gli avevano insegnato a non uccidere se non voleva, a controllarsi quando voleva. Quindi riusciva a stare tra le persone, tra i babbani ed essere completamente invisibile se solo non voleva essere visto. Era silenzioso e sapeva esattamente giocare con le ombre, con il suo "passo felpato". Arrivò davanti al suo studio e bussò. Dottoressa Walker? Chiese poi facendo sbucare la sua chioma corvina. Voleva sapere se quello che aveva detto era solamente frutto del cocktail oppure diceva la verità. Voleva sapere se, effettivamente era così brava come si era vantata. Era nel suo mondo li no? Bene, allora avrebbe messo la ragazza alla prova. Non gli importava di niente, voleva solamente ridicolizzarla come lei aveva fatto con lui. Inoltre voleva sapere se, effettivamente, la sua sensazione che lei lo conoscesse, fosse effettivamente vera oppure era solamente una sua illusione.
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    C'era qualcosa in quella ragazza di controverso, come se lo conoscesse fin troppo bene, come se fosse andata li giusto per incontrarlo. Non era una persona egocentrica e ben che mani era uno che cercava attenzioni dal mondo esterno, ma era un vampiro ed in quanto tale non riusciva veramente a fare finta di niente. Le sensazioni, le emozioni, i battiti di ognuno di loro lasciavano trasparire tutto quello che provavano e quella superbia e senso di superiorità, in quel momento, lo stavano semplicemente innervosendo. Di contro sentiva l'invidia montare da dentro lo stomaco e diramarsi in tutti gli arti. Era incredibile come lui, che non aveva mai guardato in faccia le altre persone se non per aiutarle ed essere felice per quello che concludevano, in quel momento voleva staccare la testa della ragazza solamente perchè era quello che lui non era stato in grado di essere. Alzò un sopracciglio per quello che disse e poi una risata fragorosa risuonò per la spiaggia. Non poteva crederci a dire il vero! Aveva detto davvero una cosa del genere? Ed ancora quella svampata di odore del suo sangue che gli fece ricordare qualcosa, ma ancora una volta non qualcuno. Sto cadendo in basso. Attenta che più in alto sali più quando cadrai il tonfo sarà rumoroso e brutto. Aggiunse poi con aria di sfida. Adesso non era più poggiato sopra il bancone, adesso stava eretto completamente e si era avvicinato a quei capelli biondi che avrebbe tinto volentieri di rosso. Adesso era un passo da lei, aveva una voglia di soggiogarla e farle qualsiasi cosa che non aveva neanche lei idea in che guaio si stesse cacciando, oppure, al contrario era proprio Daniele ad essere ignaro di tutto. Di quale livello parli?Sei solamente una spocchiosa superba che credere di sapere tutto delle stelle, ma non credo che tu ne sappia più di me, o più di chiunque altro! Avevo degli studenti ad Hidenstone che sicuramente potevano farti delle lezioni di astronomia! Aggiunse poi sussurrando, con una voce molto profonda. Si, avrebbe voluto davvero usare la malia, ma il senso di fame cominciava a farsi sentire molto di più di qualsiasi altra cosa.
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