Bloom capiva perfettamente che gli affetti erano importanti quelli delle sue amiche, con cui passava il tempo prima trasferirsi a Londra e trovare altri affetti come i suoi colleghi Vath e Krasus a cui teneva ma spesso il cuore non corrisponde alle aspettative. Non pensava che incontrandolo diverse volte avrebbe nutrito simpatia per lui e così rispose al suo discorso.

“ Già lo è davvero, ma purtroppo me sono dovuta trasferire a Londra a causa del lavoro. Anche a me mi piacerebbe prenderlo insieme. Allora aspetterò un tuo invito prossimamente. “

Disse la rossa mentre sentiva risuonare dolcemente la risata di Alton facendola sorridere e nello stesso tempo ridere. Era un sacco di tempo che lo faceva visto che l’ ultima volta il suo ex ragazzo l’ aveva fatta soffrire e non voleva che le ricapitasse di nuovo. Ascoltò in silenzio le parole di lui, riguardante il suo lavoro e dopodiché rispose seguendo il filo del suo discorso in quel momento.

“ Si è stressante a seconda della situazione però! Certo che lotto per salvare vite degli animali pensando a come curarli ma a volte sai che non è così semplice. Davvero tuo padre ti ha trasmesso questa passione per il giornalismo? Già spesso non è facile trovare le cure che gli servono e devi fare tanti tentativi finché non la trovi.”

Parlò la giovane donna osservandolo con i suoi occhi verdi con le piccole sfumature grigie che si intravedevano alla luce mentre lo vide fare una pausa seguito da un sorriso. Il suo sorriso le sembrava un diamante che illuminava il cielo senza nubi e poi rispose:

“Wow! Non lo sapevo... e mi piacerebbe davvero tanto venire in Scozia a vedere la tua tenuta scozzese. Credo che sia spettacolare immagino. Non ci sono mai stata in Scozia, ma so che è una bellissima nazione.”

Continuò a parlare la rossa mentre sapeva che i segreti a volte non si potevano rivelare.

“ Non ti preoccupare, ti capisco ma sappi che potrai sempre contare su di me e so mantenere un segreto stai tranquillo.”

Mentre ascoltava le parole riguardo il viaggio a Los Angeles che volevano entrambi fare.

“ Davvero? Ci vuoi venire con me ? Mi sembra giusto ognuno ha propri motivi per poter fare un viaggio, non credi? ”

Per lei sarebbe stato un viaggio interessante visto che era in compagnia di Alton che era anche un modo per conoscerlo meglio e poi ascoltò la domanda che lui le fece in quel momento e fece un respiro poi con calma rispose.

“Sono una ragazza semplice che fuori dal lavoro ... ama molto la musica di tutti i generi, le passeggiate notturne, la letteratura inglese americana fare sport in palestra dove ho un abbonamento, i bambini e leggergli le storie e il mio sogno è viaggiare nelle varie città come Parigi, Spagna e la Scozia ma anche cucinare so fare i Pancake con lo sciroppo d’ acero anche se ovviamente non è l’unica cosa che so fare apparte questo so cucinare un po’ di tutto ma ovviamente non ne ho parlato con nessuno e a volte esiste la semplicità nel farle quando riesci se incontri qualcuno di speciale ecco... ”

Disse arrossendo Bloom mentre raccontava un po’ di sé che non aveva mai fatto fino a quando non notò Alton ordinare un’ altra bottiglia di vino per accompagnare i piatti che avevano ordinato prima. Si accorse che la serata stava andando verso un qualcosa di particolare e inatteso ed molto piacevole che nemmeno lei sapeva esattamente cosa ...

Sul suo volto c’era ancora il rossore che la caratterizzava ogni volta che parlava con qualcuno di nuovo. Non era una tipa facile da conquistare ma qualche volta c’era quello che ci riusciva, anche se non pensava che fosse lui. Non sapeva come mai la faceva stare bene nonostante fossero diversi facendole dare ragione alle sue parole in quel momento.

“ Hai perfettamente ragione! Sono legati alla loro cultura ma non dovrebbero mai farlo troppo spesso sennò non si possono mai godere la propria vita.”

Esclamò la rossa mentre lui le fece fare una risata in quel momento si accorse che amava chiacchierare di se cosi gli fece un live sorriso che le apparve sul suo viso candido.

“ Sì è un luogo magnifico a cui sono affezionata,perché ci ho passato metà della mia vita e ora volevo cambiare un po’ o almeno provarci.”

Pronunciò la giovane donna dai capelli scarlatti mentre rimase con gli occhi spalancati per qualche secondo, non pensava che fosse cosi interessato al lavoro che lei faceva.

“ Grazie! E’ un lavoro che mi impegna tanto. Se mi capita di darti qualche lezione lo faccio ben volentieri. “

Disse Bloom mentre ascoltava con molta attenzione mentre gli sorrise prima di rispondere.

“Si figuri ho solo detto la verità. Non lo sapevo proprio, magari lo avessero fatto anche con me ma non volevano rifare gerarchia. Si sono sentiti liberi chiamarmi Bloom come quella fata che proveniva da Gardenia.”

Esclamò la rossa mentre parlava con lui e nel frattempo Alton le prendeva l’ ordinazione. Era rimasta sorpresa per il gesto che lui le fece in quel momento.

“Ti ringrazio! Sei molto gentile.. non tutti hanno un cuore come te.”

Pronunciò sorridendo mentre aspettava la sua ordinazione. Non sapeva come mai il destino aveva deciso quella strana strada in quel momento e sicuramente saranno piene di sorprese... che lei ancora non conosceva... e perché il destino ha voluto che loro si incontrassero lì in un locale come quello...

Non era facile non arrossire ma a quanto pare l’ uomo le aveva appena fatto un complimento sul suo nome che spesso sembrava molto strano da sentirsi, ma i suoi l’avevano chiamata cosi. Gli sorrise dolcemente e poi alla fine riuscì a farsi coraggio per parlare.

“G...grazie! Come avete fatto a capire che non avevo origini britanniche? infatti ho origini californiane. Lo so dovrei dovuto essere di Londra, ma purtroppo non posso cambiare le mie origini. Voi immagino avete origini britanniche se non mi sbaglio? “

Disse Bloom mentre l’ uomo si presentò in quel momento e appena gli disse il suo nome: Alton all’ improvviso le venne in mente una cosa: quando era stata salvata in ospedale leggeva sempre qualche articolo dell’ uomo che aveva di fronte. Gli sorrise dolcemente prima di fargli i complimenti per il nome.

“Anche per me è un piacere conoscerla comunque devo dirle che ha un bellissimo nome. “

Esclamò Bloom mentre ascoltava in silenzio la domanda che le fece riguardo alla sua vita lavorativa.

“ Lavoro con le piante e creature non magiche è la mia vocazione fin da bambina fino ad ora. Però nessuno mi aveva chiamato bellezza tu sei il primo che me lo dice. “

Esclamò la rossa mentre arrossiva al complimento che le fece Alton in quel momento mentre gli sorrise e era prima volta che usciva a cena fuori e avrebbe bevuto.

“ Grazie davvero spero soltanto di farcela a reggere il vino.”

Pronunciò la rossa mentre parlava e arrossiva di nuovo. Non era così le ci voleva un po’ ma in quel momento era strano stare a cena con lui e poteva ordinare quello che voleva e infatti fece.

“ Vediamo un po’ mi sa Leek & potato soup almeno una cosa leggera e un Chicken schnitzel.”

Disse Bloom mentre ascoltò le parole di Alton sul fatto del vino che lei porse e lo assaggiò tenendolo sulle labbra per un po’.

“Ma è buonissimo... non lo avevo mai assaggiato per via della mia giovinezza diciamo che non mi hanno mai fatto mai bere vino fin ora.”

Pronunciò la rossa mentre la ruota del destino aveva avuto una strana svolta che lei cercava di capire perché loro due si erano incontrati in quel posto. Se Bloom non ci fosse andata in quel posto forse non lo avrebbe conosciuto. Non sapeva come mai la ruota del destino in quel momento come si dice li aveva fatti incontrare e un motivo c’era sempre anche nelle strane situazioni tipo quella... così sperò di capirlo nonostante fosse complicato in quell’ istante....

Bloom dopo aver preso l’ ordinazione si accorse che era rimasta un attimo sorpresa quando notò arrivare l’ uomo di cui non conosceva neanche il nome al proprio tavolo mentre le stava gentilmente chiedendo come si chiamava fece un respiro profondo e poi gli rispose con un po’ di imbarazzo.

“Mi chiamo Bloom Sylvie Loren Cohen e lei ?."

Domandò la ragazza dai capelli rossi come Anna dai capelli rossi, non lo mostrava ma a volte le capitava. A un certo punto l’ uomo le fece una risata diciamo contagiosa che non faceva spesso ma in quel momento ricambiò. Poi ascoltò le parole dell’ uomo in silenzio ed con tono pacato rispose.

“La ringrazio! Non si preoccupi accetto ben volentieri l’ invito, non stavo aspettando nessuno poi è difficile io riesca a dire di no. Si concordo con lei, anche se non mi è mai capitato di berlo in compagnia forse perché sono troppo giovane, ma potrei tentare almeno una volta.”

Disse la donna mentre lo guardava con lo sguardo grigio con piccole sfumature verde che intravedevano alla luce della stanza sembrava gentile, con lei in quell’ istante, ma a volte non sapeva che gli incontri qualche rara volta avvenivano anche a caso come ad esempio aveva conosciuto il collega, che poi fu costretta a lasciarlo andare e forse un giorno si sarebbe potuta innamorare di nuovo, ma adesso aveva in mente di godersi quella serata con l’ uomo di cui non conosceva il nome e come diceva un detto – E’ il destino a scegliere chi incontrare e stare nella vita – Non sapeva nemmeno che cosa le sarebbe successo in quel locale dove aveva deciso di passare la serata, ma tutto poteva succedere come giusto sia... in quel momento... come nei gialli di Holmes...

Bloom aveva bisogno di svagarsi un po’ era una ragazza ancora giovane e aveva tutta la vita davanti. A Venticinque anni non era ancora una donna matura, ma una ragazzina e lei in quel momento aveva deciso di lasciare andare un suo collega a cui teneva così quel venerdì sera si preparò per andare nel locale Club Shaftesbury Ave di Londra dove aveva deciso di passare la serata. Una volta raggiunto il luogo non conosceva nemmeno il posto ma era giusto anche imparare a farsi una vita anche se all’ inizio non è facile dopo aver conosciuto due Auror che erano diventati suoi amici di cui pensava forse erano la persone giusta per lei, ma non era cosi. Decise di entrare e con lo sguardo grigio con sfumature verdi cercò un posto dove mettersi seduta ma prima però arrivò al bancone e sorrise.

“Avevo ordinato un tavolo per passarci la serata a nome di Bloom Sylvie Loren Cohen.”

La ragazza controllò e poi la portò a due tavoli da un signore che a malapena conosceva, forse sì ma non lo aveva mai visto. Così si sedette a prendere qualcosa chiamando la cameriera che arrivò.

“Essendo la prima volta che vengo da queste parti che cosa mi consiglieresti ?”

Domandò la donna dai capelli rossi mentre parlava alla cameriera che l’ ascoltava e poi le consigliò un Avocado & broad bean humus. Così lo prese ordinandolo sperando sia roba buona visto che era la prima volta in quel posto e forse avrebbe avuto un incontro le sarebbe potuto cambiare tutto ma tempo al tempo... come si diceva ... conosceva ancora poco alcuni posti perché lavorava molto e a volte aveva bisogno di essere se stessa qualche volta ma è difficile ci avrebbe provato ad andare avanti ma tentare per quella sera per una volta....

‘ Oddio! Ma perché mi dovevo innamorami di un collega ? Forse perché mi ha sempre protetta in tutte le missioni che facciamo o c’entra qualcosa che io non so ? ’


Pensò la ragazza dai capelli scarlatti mentre si accorse che Il tono di voce tranquillo di Bloom aveva rincuorato Krasus che in quel momento le fece un dolce sorriso che a lei sembrò un diamante che brillava come se fosse una stella nel cielo. Cosi quando si riprese ascoltò la domanda che le porse lui in quel momento.

“Si, tranquillo mi piace aver appreso qualcosa di diverso dal mio campo. Figurati è la verità sei un ottimo insegnante”

Rise facendo una risata cristallina mentre si accorse che si era calmata e fu costretta a lasciare la sua mano, anche se lei non voleva. Era abituata ormai al suo calore che le sembrava casa.

“Già è vero ! Hai perfettamente ragione, se fossi una fata avrei fatto subito, ma sono una maga però!”

Fece ancora una volta una risata mentre lo guardò ricambiando il sorriso che lui le fece in quel momento e poi riprese a parlare.

“Cercherò di fare in fretta te prometto.”

Mentre si allontanava per andare a recuperare la sua roba la sua mente le fece fare alcuni pensieri.

‘ Lui avrà in mente di dirmi qualcosa che io ancora non so ma meglio aspettare.’

Pensò la rossa mentre recuperò tutto quello che avrebbe dovuto pendere per andare a casa del collega. Quando ritornò indietro con la borsa e il cappotto se lo ritrovò lì davanti facendole fare un salto e le sue guance si tinsero di rosso, poi ricambiò il sorriso che le fece che si allargò sulla faccia. Ogni volta che i loro sguardi si incrociavano sapeva che sul suo viso le sarebbe apparso un dolce sorriso come aveva fatto Licia quando per la prima volta incontrò Mirko. Non se l’ aspettava che lui le offriva il braccio mentre gli fece cenno col capo come per dire sì, poi vide Krasus mettersi in spalla il borsone con la sua attrezzatura. Così Bloom prese il suo avambraccio, avrebbe voluto farsi una passeggiata, ma come al solito Bloom sapeva bene che Krasus non l’ avrebbe fatta stancare ancora.

“Ti ringrazio davvero! Sei un gentiluomo ”

Disse lei mentre si lasciò trascinare e sapeva bene che la smaterializzazione le provocò un po’ di stomaco sotto sopra e quando finalmente arrivò un forte mal di testa che poi le passò subito facendo un respiro profondo. Bloom lo seguì trovandosi davanti a sé : una bellissima casa dove entrò dentro dove vide delle magnifiche foto: in una c’era un uomo che sembrava essere suo padre poi un'altra dove un piccolo Krasus con degli animali attorno a sé. Ascoltò in silenzio le parole di lui, mentre gli sorrise.

“Ma non ce problema, non devi preoccupare a me basta che è casa no ? Poi è semplice l’ ingresso e a me piace così “

Parlò Bloom mentre sorrise alla spiegazione che le fece lui, poi d’istinto lo abbracciò. Sapeva bene Bloom che a Krasus ci teneva molto nonostante fosse stanca dal lavoro... che l’ aveva tenuta sveglia quella mattina e sperava di poter mangiare qualcosa, poi il destino aveva qualche sorpresa che lei in quel momento...non sapeva...

‘Julia è il momento di entrare in azione! Questa è tua seconda indagine dopo l’ interrogatorio avvenuto qualche mese prima. Ora hai il dovere di aiutare un poliziotto babbano di nome Jason’

Fece un salto sulla sedia quando sentì un rumore che proveniva dalla tasca della sua divisa: era il suo magifonino. Emetteva una forte vibrazione così senza pensarci Bloom, lo prese dalla tasca, poi se lo mise sull’ orecchio. La voce proveniva da un certo signor Jason Lighthouse, un referente del Ministro della Magia, che le chiese se lo aiutava a capire meglio cosa fosse veramente successo in un caso in un liceo babbano. Aveva ricevuto anche il nome della scuola: era il Choser Istituite di Londra. Dopo aver terminato la chiamata Bloom prese tutto quello che le serviva potandosi appresso il suo magifonino, e la sua affidabile bacchetta, anche se sapeva bene non si poteva la magia in un territorio babbano. Aveva indossato un paio di occhiali da sole i famosi Reyban a specchio blu, una maglietta rossa con le scarpe nere. Appena Bloom arrivò a destinazione si tolse gli occhiali da sole, poi lei, alzò lo sguardo grigio/verde sull’ edificio che aveva davanti a sé: notò subito che era un classico fabbricato secondario inglese per ragazzi che erano bravi con lo studio, c’era un cancello di ferro battuto con punte in ottone, poi i giardini interni, un intero edificio adibito a mensa con sopra una ampia biblioteca infine un fabbricato di quattro piani antico con importanti richiami neoclassici che a Bloom piacevano un sacco. Non poté fermarsi a lungo a guardare che spostò lo sguardo verso Jason Lighthouse mentre gli strinse la mano per salutarlo.

“Grazie di avermi chiamato per risolvere questo caso signor Lighthouse è un piacere conoscerla. Farò tutto il possibile per aiutarla glielo prometto.”

Disse Bloom mentre seguì l’ uomo all’ interno dell’ edificio scolastico, salendo una rampa di scale poi varcò la porta d’ingesso. Appena entrò vide quello che c’era al piano primo piano: una bacheca dove si mettevano gli eventi poi vide un’ aula di informatica chiusa infine un lungo corridoio se si lo attraversava fino alla fine c’era l’ ufficio della preside. Poi Bloom salì al piano superiore la seconda rampa di scale, dove si trovava l’ aula d’arte, così entrò nella stanza che si rivelò una grande aula rettangolare piena di una trentina di banchi disposti a coppie, una lavagna nera appesa alla parete poi lo sguardo si posò sulla roba da dipingere, pennelli e colori che si trovavano vicino alle tavolozze infine Bloom si spostò tra le due finestre mettendosi dall’ altra parte vicino alla porta dove fece un salto quando si girò di colpo vedendo con lo sguardo grigio il ghiaccio che lo ricopriva: c’era una nuova opera d’ arte contemporanea, una figura azzurrina che sembrava una lastra di ghiaccio con al centro un ragazzo terrorizzato. Doveva capire se al secondo piano c’era qualcosa di sospetto.

‘ Credo sarà meglio controllare se ci sono indizi o cose sospette per farmi capire la situazione. Forza Julia ce la puoi fare è il tuo momento ’

Si disse la rossa mentre s’ incamminò lungo il corridoio e controllò con la super vista, come quella dei supereroi, ognuna delle porte che si trovano ai lati destra e sinistra per capire se c’era qualcosa di utile a lei in quel momento...

Mentre Bloom l’ auror dopo essersi avvicinata per capire meglio che cosa c’era all’ interno della lacrima: la vista le annebbiò per qualche un secondo e poi per un’ istante tutto tornò a fuoco e notò che i colori erano sbiaditi e quella casa non era più vuota. Poi in lontanza Bloom sentì delle voci e lo sbattere delle porte la fece voltare di colpo. Non si trovò più il collega Krasus che le era accanto prima. Poi davanti a se notò che quella stanza stava emettendo una luce di una candela e Bloom sbirciò attraverso la porta con lo sguardo e vide una scena che non si aspettava proprio era la cameretta di un bambino da come lo notava dal tappeto al centro della stanza con diversi giochi di legno e i singhiozzi di un bambino che piangeva poi all’ improvviso sentì una voce che riconobbe subito facendola ricollegare allo spirito che aveva visto prima del Signor Olivander con cui Krasus stava parlando prima. Vide che la cintura e nel mentre il bambino si era rannicchiato sul suo letto coprendosi con le braccia la testa. Ascoltò in silenzio le parole che il Signor OIivander diceva mentre la cinta si scioccava sul corpo del piccolo Cedric poi la visione si interruppe con lo sguardo e gli occhi languidi del bambino che osservava lei tra le sue braccia come se l’ avesse vista davvero lì. Una volta tornata indietro nella realtà: ritrovò Krasus dove l’ aveva lasciato lì prima poi Bloom non smetteva di tremare e strinse ancora la mano di Krasus sperando che la calmasse infatti ci riuscì e poi si avvicinò alle scale che scese al piano inferiore dove vide Vath e Wyatt che stava cercando di riparare la ricetta. Doveva condividere tutte le informazioni facendogli un riassunto, sperando di essere all’ altezza poiché era la prima volta che lo faceva.

“Abbiamo scoperto che il ricordo che ho trovato conteneva un frammento della casa la cameretta del piccolo Cedric che piangeva e ho sentito le seguenti parole del fantasma del Signor Olivander che diceva così: Non imparerai mai, Cedric! Mai! Impara, Cedric, o sarò costretto a prendere una scelta che non piacerà a nessuno. Poi mi sembra che esiste una bacchetta che può distruggere l ’abominio, ma però l’ alloro non è di nessuna bacchetta di Luce di Cedric. Mi pare che gli hanno fatto anche una maledizione con la luce che lo bandisse dalla realtà. Credo che per lanciare quel sortilegio era necessario tutta la famiglia Olivander facendo appello a tutti gli spiriti animali e vegetali che su di loro vegliavano.”

Dopo aver finito di parlare si spostò verso la stanza del primo piano dove trovò Krasus il collega, trasformato in un drago che stava osservando con la vista e olfatto.

‘Credo che gli dovrò dare una mano ancora una volta visto che devo aiutarlo ‘

Pensò Bloom mentre si avvicinò osservando la stanza inesplorata utilizzando il tatto e il senso della percezione se sentiva o toccava. Avrebbe fatto il possibile per capire che cosa nascondeva la stanza inesplorata...

La situazione era sempre più misteriosa, e lei non sapeva che cosa voleva fare la vampira Phoebe. Così salutò il suo collega Samuel con un cenno del capo e poi ricambiò un sorriso prima di concentrarsi sul dono che le aveva fatto Krasus in quel momento.

‘Wow! Che bel mantello.. non pensavo che il mio collega me lo facesse. Ora non ho più freddo... mi tiene davvero caldo.’

Bloom fece un’ espressione sorpresa spalancando gli occhi grigio con piccole sfumature di verde la giovane Auror, del reparto Regolazione e Controllo delle Creature Magiche non se lo aspettava di ricevere un regalo così da un collega. Era un bellissimo mantello color argentato con delle piccole sfumature rosse come i suoi capelli scarlatti. Non sapeva che dire ma si fece coraggio e prese la parola.


“G...grazie mille sei stato molto gentile a crearmi qualcosa che mi proteggesse dal freddo “

Disse Bloom balbettando a Krasus mentre sul suo volto apparve un sorriso. Grazie a Wyatt e a lei, si accorse che l’ incantesimo Lumos aveva illuminato la vecchia casa del vecchio Olivander. Non era molto ospitale appena la raggiunse e entrò: il suo sguardo si abituò alla fortissima luce a sinistra notò che c’erano ragnatele dappertutto e l’ umidità era molto fastidiosa, ma grazie al mantello che Krasus le aveva fornito la difendeva dal freddo e funzionava anche da scudo. Una volta lasciato l’ ingresso i suoi occhi si soffermarono sulla sinistra dove c’erano dei mobili sotto dei teli bianchi poteva sembrare un soggiorno con qualche poltrona e al centro un tavolo tondo qualche credenza e una libreria. Poi vide una scala che portava al piano superiore dove c’erano delle camere e un bagno. Ascoltò le parole di Vath mentre cercava di ragionare.

“ Potrebbe essere che è un catalizzatore di uno dei vecchi componenti della famiglia di Olivander, ho questa intuizione, ma non ne sono sicura però sarà meglio controllare ”
Disse Bloom mentre con lo sguardo si posò su Wyatt per rispondergli alla domanda. Meglio dividersi e esplorare anche sopra.

“ Si, ci penso io a controllare vediamo che cosa poteremmo scoprire salendo al piano di sopra forse c’ è qualche traccia della bacchetta di Olivander appartenuta a uno dei componenti più antichi ma prima dovremmo esaminare quelle tracce trovate prima di recarsi al piano di sopra .“

Esclamò Bloom mentre si incamminò verso la macchia e le tracce che aveva trovato prima di spostarsi sulla rampa di scale che portavano al piano di sopra e tentò di nuovo con la brachetta.

"Lumos Astralis"

Ancora una volta sperando di trovare la bacchetta che profumava d' alloro...