Votes taken by Hachi Loire~

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    fyclcOY
    Danielle Macmillan
    Dip. Misteri


    Danielle sorrise, forse non senza imbarazzo per quelle parole, ma allo stesso tempo era soddisfatta del fatto che Daniele stesse parlando di quello che provava davvero e, perché no, dell'antica cotta che aveva per lei.
    Ad Hogwarts non si era mai interessata a quel timido sognatore con la testa sempre tra le nuvole, ma da quando si erano incontrati nuovamente non le era mai dispiaciuto chiacchierare con lui, ma anche in quel momento per lei era quasi impensabile poter pensare di approfondire una relazione in modo romantico con qualcuno che ancora soffriva per amore e che avrebbe sofferto per amore finché la persona per cui aveva sacrificato ogni cosa sarebbe rimasta viva.
    Peccato... Sussurrò con un filo di voce lasciando che le parole prendessero forma dando vita al suo pensiero.
    Non mi dispiace il modo in cui vivi e vedi l'amore, mi dispiace che ti abbia sacrificato tanto in suo nome, ma non saresti stato tu altrimenti. Si sedette nuovamente accavallando le gambe e fissando lo sguardo di ghiaccio in quello del vampiro. Non posso sapere cosa si prova a vivere un cambiamento di questa portata, ma ti chiedo un favore, Daniele. Fece una piccola pausa. Sii più egoista, cerca di vivere e non sopravvivere, ma non fingere mai che i tuoi sentimenti non hanno il diritto di esistere. Se una sera avrai bisogno di parlarne con qualcuno, se qualche giorno senti che il dolore per aver perso la tua amata è insopportabile, chiamami. Il fatto che tu abbia perso l'amore della tua vita non significa che tu non possa ancora trovare qualcuno Esitò un attimo. Qualcuno per confidarti.
    Bevve ancora dalla sua tazza, cercando di mettere ordine tra i suoi pensieri. Voleva aiutarlo ed era convinta di questo, ma non sapeva come... Con Eve aveva capito che in fondo le paure sono quintuplicate quando vieni trasformato quando sei grande e subisci tante perdite e Daniele non era certo diverso.
    Cosa si provava a vivere un amore così intenso e senza nessun freno? Lei amava il controllo, non le piaceva cadere senza sapere su cosa atterrava e quella sua caratteristica le stava facendo vivere il percorso che stava facendo nell'Acromantula in modo diverso dai membri normali che in quell'associazione avevano trovato il modo per vivere senza nessuna regola.
    Le regole esistevano, l'anarchia era pura utopia per l'essere umano pronto a prevalicare gli altri alla prima possibilità e in amore non era così diverso. Bisognava essere saldi per non lasciarsi sopraffare fino al desiderare la propria morte per salvaguardare l'altro.
    Eppure il gesto di Daniele era terribilmente romantico, come fosse l'eroe di un film babbano sull'amore, ma anche per lui alla fine ci sarebbe stato un bel finale?
    Ora, bambinetto alla prima cotta, mi inviterai a Hogsmeade a comprare le caramelle? O mi offrirai una merenda a quel piccolo localino tutto rosa dove ogni studente di Hogwarts ha portato la sua innamorata? Rise. Potresti essere il primo caso di vampiro che decide di usare la versione 2.0 per rivivere le cose per cui ha un rimpianto. Annuì convinta con fare teatrale. Potresti addirittura tornare dai prof che ti hanno dato voti bassi e sbattergli in faccia il tuo nuovo potere e la tua indubbia superiorità. Aveva le lacrime agli occhi pensando a quelle scene. Ma mi rifiuto di fare la battaglia a palle di neve, soffro troppo il freddo per farlo e questa è una cosa che è sempre stata, quindi ti rimane questo pezzetto della me adolescente con cui fare i conti!


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    by Lance
  2. .
    fyclcOY
    Danielle Macmillan
    Dip. Misteri


    Mettere qualcuno al primo posto per cui fare sacrifici? Non si era mai posta una domanda simile.
    Daniele... Pronunciò quel nome quasi in un sussurro. Non penso di aver mai provato l'amore del quale tu parli, un sentimento così intenso da sacrificare la mia vita e la mia natura per l'altra persona, ma non credo dipenda dalla forza dell'amore che ho provato o meno, ma da quello che penso di me stessa. Poggiò la tazza sul tavolino e senza quasi riflettere si avvicinò di più a lui, come a voler condividere qualcosa che solo lui potesse essere in grado di sentire. Non si era mai creduta una regina di ghiaccio e non aveva mai voluto dare quell'idea di sé, ma in un certo senso la sua concezione dell'amore voleva che rimanesse una cosa personale, non per tutte le orecchie.
    Io non ritengo che amare sia una cosa per tutti e sono sicura che la linea tra amore sano e amore tossico sia molto sottile.
    Nella mia concezione personale io vedo l'amore come qualcosa che deve farti stare bene, certo, sono consapevole che non esiste la storia perfetta priva di discussioni o problemi, sono ben lontana dal pensare una cosa simile, ma non credo nemmeno sia giusto soffrire come ti ho visto sofferente quel giorno al lago.

    Gli sorrise quasi con dolcezza. E' una questione di colori, quasi, a seconda del momento l'amore può assumere il colore intenso della passionalità, la tenue tonalità della dolcezza, i colori più cupi di una tempesta... Ma dopo la tempesta deve tornare il sereno, devi poter sorridere e pensare che ne è valsa la pena perché stai bene con te stesso. Ma in fondo il segreto dell'amore è in questo, devi stare bene con te stesso per poter affrontare una cosa così grande.
    Era consapevole che poteva essere difficile capire le sue parole, ma lei era complicata della linearità dei suoi discorsi, a volte troppo netti ma che perfettamente definivano il suo carattere.
    Se trovassi davvero la mia persona penso che potrei anche prendere in considerazione la possibilità di porre il suo bene davanti al mio, ma sempre entro certi limiti, non deve essere una cosa che chiede di annullare me stessa. Ma tu sei una persona diversa da me, lo sei sempre stato. Ad hogwarts non potevo rendermene conto, ma il tuo essere un sognatore è un tratto molto bello e che ho avuto il piacere di prende in giro le poche volte che ci siamo visti.
    Pose una mano sulla sua, con fare quasi dolce. E mi dispiace vedere che questa tua caratteristica ti abbia portato a questo, ma non è detto che il cambiamento sia per forza qualcosa di negativo, se riesci a mantenere il contatto con quello che sei sempre stato, ma in una versione migliorata. Un Daniele 2.0.
    Gli aveva detto talmente di quelle cose importanti che Danielle sentì la necessità di smorzare l'atmosfera, di tornare a quel rapporto di presa in giro che li contraddistingueva.
    E con queste mie dichiarazioni sull'amore suppongo che tu abbia definitivamente capito che non ti piaccio proprio più. Rise e si girò per tornare a sedersi.

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  3. .
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    Danielle Macmillan
    Dip. Misteri


    La sua mente era sempre piena delle cose che aveva visto in giro per il mondo, dal più piccolo dettaglio riguardante una sfumatura di un tramonto al più grande dei templi greci visti ad Atene e lei sapeva che tutto quello che apprendeva nei suoi viaggi avevano forgiato il suo carattere così indipendente e amante della vita.
    Ma non è romanticismo. Rise. Anche se penso che non abbiamo la stessa idea di romanticismo, è giusto e doveroso riconoscere la bellezza del mondo che ci circonda, non si tratta di avere una visione tinta d'amore, è devozione.
    Era incredibile quanto i vampiri avessero una natura malinconica, una trasformazione che donava eternità, potenza, forza ma le era diventato evidente quanto togliesse qualcosa di più importante dei vantaggi. Eve aveva perso la sua natura umana, la magia, la normalità di una vita difficile ma che in qualche modo la appagava; per Daniele sembra addirittura peggio, aveva perso l'amore della sua vita... Ma quanto un amore che ti devastava già quando eri vivo poteva struggerti anche da morto? Non doveva essere una liberazione?
    Tutti questi discorsi sull'amore mi sono estranei, o meglio, sono stata innamorata, ma suppongo che non sia mai stato quel tipo di sentimento da spingermi a mettere qualcuno al di sopra di me. Sorrise sorniona. Ho imparato che se prima si vuole amare qualcuno bisogna amare sé stessi, perché se questo elemento manca qualsiasi relazione si costruisca sarà sempre mancante di qualcosa, malata. Credo che nessuna delle persone che ho incontrato fosse capace di amarsi a sufficienza di vivere un rapporto in cui due persone sono alla pari, senza eroi o principesse da salvare ma due persone che insieme affrontano le difficoltà della vita. Come sempre Danielle era razionale quando si parlava di cuore, guidata dallo stesso spirito di giustizia con cui faceva le sue scelte e che l'avevano spinta ad entrare nell'Acromantula per difendere quello che era un ideale molto profondo.
    Daniele. Le sue rosse labbra si mossero lentamente pronunciando quel nome mentre osservava la runa e la riconosceva facente parte di antichi riti. Capisco la scelta di separarsi da tutto per salvaguardare gli studenti e lei, ma se non erro ci sono modi meno... Drastici. Lo sguardo era fisso nel suo ma in realtà non lo vedeva ma ripassava tutto ciò che sapeva sul vampirismo alla ricerca delle informazioni che le servivano, poi si scosse dalla sua concentrazione e sorrise bevendo un altro sorso di tisana. Ma conoscendo la tua indole suppongo che non ci sarebbe stata nessuna strada alternativa, o tutto o niente, giusto?

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  4. .
    Richiedente: Danielle MacMillan
    Provino per: Stregone Oscuro Cliccami
    Requisiti: Requisiti: Nera I, Rune I, 40 Carisma

    Non ho idea di che cosa abbia fatto v_v Abbiate pietà
  5. .
    Eva-Green-Actress
    Danielle Macmillan
    Dip. Misteri


    Quel giorno la pioggia fitta non dava tregua ai londinesi, Danielle arrivò al ministero con ampio anticipo rispetto all'orario stabilito per l'appuntamento perché era consapevole che quando pioveva tutti tendevano a rallentare, creare traffico e ogni cosa sembrava andare per il peggio. Quello non era il giorno per permettere agli altri di decidere il suo andamento.
    Aveva passato la notte a studiare pergamene e manuali, era la prima volta che le veniva richiesto di fare una cosa simile, ma a quanto pare gli auror erano a corto di personale in grado di maneggiare certi incantesimi. Prima di andare al loro piano decise di prendersi una tisana nel suo ufficio, si tolse il cappotto nero e si sedette mentre preparava l'infuso.
    Cosa potrei usare? Sicuramente non posso portare oggetti io, mi dovrò accontentare di quel che trovo, temo. Sorseggiava la sua bevanda mentre sfogliava distrattamente degli appunti, controllò l'orologio e decise che era ora di andare nell'altro ufficio.
    La stanza era grigia, come ci si aspettava da una sala interrogatori, era molto pulita e Danielle apprezzò particolarmente questa cosa. Nel giro di qualche minuto venne raggiunta da due auror e un uomo dall'aria piuttosto pericolosa, il classico omaccione pieno di tatuaggi, cicatrice sul viso e i denti stretti in un costante ringhio. Non era dell'Acromantula, sarebbe stata avvisata in qualche modo.
    I due auror cominciarono a porre al prigioniero diverse domanda con l'aria molto aggressiva, ma l'uomo non rispondeva, rideva e imprecava. La strega sorrise quando le attenzioni vennero rivolte a lei, lui inveiva, rideva della sua fragilità e la sbeffeggiava chiedendole cosa mai avrebbe potuto fare per convincerlo a parlare... Forse un appuntamento?
    Danielle tolse nuovamente il cappotto poggiandolo su una sedia vicino alla porta d'entrata, notò sul tavolo una stretta corda e un piccolo pugnale. Mosse leggermente le labbra e una luce scarlatta attraversò la canapa. Con un improvviso scatto l'oggetto si mosse verso il prigioniero torcendosi intorno al suo collo taurino. E' poco saggio fidarsi delle apparenze. Specie se l'apparenza nasconde la capacità di maledire gli oggetti. Le ultime parole le scandì lentamente, con la stessa lentezza con cui la corda cominciò a stringere il collo dell'uomo che tentò con le mani di allentarne la presa. Ma Danielle non aveva finito, di nuovo le labbra si mossero e il pugnale si animò; i tagli che cominciò a disegnare sulle mani che disperatamente cercavano di togliere il cappio sembravano putridi, un urlo soffocato ruppe il silenzio. In fondo ti conviene parlare con gli auror, che sicuramente ti sono più amici di me in questo momento. Si poggiò al tavolo al centro della stanza. Diciamo che visto il modo in cui la tua pelle ha reagito alla maledizione del pugnale, non ti resta molto prima che tu possa perdere le mani, forse il braccio. Non so dirti con esattezza, è la prima volta che uso questa maledizione. Si portò la mano al mento con aria dubbiosa. La cosa interessante di questo tipo di maledizioni, è che possono essere lanciate anche su oggetti che ti sono addosso. Fece scivolare lo sguardo su quel corpo disgustoso. Ad esempio su quella maglia. Pronunciò qualche parola, un leggero movimento della bacchetta e la maglia dell'uomo cominciò a stringersi in una morsa mortale. Non solo non poteva più respirare, aveva delle ferite putride sulla mani, ma il torace sembrava sul punto di schiacciarsi in quella stretta. Sicuro sicuro che non vuoi raccontare qualcosa? Perché io sto imparando nuove tecniche e questa è l'occasione migliore per provarle.
    L'omaccione cominciò a soffiare qualche parola, non riusciva a parlare; Dani con un gesto della bacchetta fece allentare la corda e finalmente cominciarono ad arrivare le risposte che gli auror aspettavano. La strega sorrise, ringraziò ed uscì dalla stanza.

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  6. .
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    Danielle Macmillan
    Dip. Misteri


    Quest'infuso... Iniziò a parlare avvolgendo con entrambe le mani le tazze per scaldarle dopo il breve tocco con la fredda pelle di Daniele. Quindi ne smosse il contenuto ammirandone il colore rosso per poi poggiare le morbide labbra sul bordo ed assaporarne il sapore. L'ho comprato io direttamente in India. Non posso passare molto tempo a girovagare il mondo come ho fatto dopo Hogwarts, ma appena ne ho la possibilità parto e vado da qualche parte. Sorrise al solo pensiero. E' così bello il mondo, Daniele, con i suoi colori e le sfumature. Ripensò al caldo, alla sensazione dei caldi raggi del sole sulla sua pelle, agli odori delle spezie e tutta la gente che affollava il mercatino dove aveva preso anche quell'infuso.
    L'espressione si fece più seria quando Daniele fece riferimento a quello che era stato lo scandalo che aveva invaso i giornali per settimane, lei in fondo sapeva che non erano solo pettegolezzi, inutili chiacchiere, e quel tocco le aveva dato la conferma. Era lui la persona morta e ora in quello stato nuovo era lì, davanti a lei, come se indossasse un nuovo abito fatto di emozioni e consapevolezze diverse. Non erano mai stati veramente amici, Danielle aveva sempre ignorato da adolescente quell'amore che lui provava per lei ma quando si erano reincontrati lei si era trovata di fronte lo stesso ragazzo semplicemente più adulto, ma i sogni e la capacità di perdersi nei propri pensieri era rimasta tale. Anche al lago i tormenti che lo attanagliavano erano profondamente parte di quel giovane studente che cercava i suoi occhi chiari e si imbarazzava se finiva per incrociarli.
    La sensazione che invece le stava trasmettendo in quell'ufficio era diversa, era come se non avesse davanti il giovane pieno di sogni e con nello sguardo le stelle, ma era morto e questo lo aveva profondamente cambiato, non solo a livello biologico; aveva messo termine anche a quell'amore per il quale sembrava straziarsi? E i suoi desideri? Sicuramente non ho idea di come possa essere accaduto, ma per qualche assurda ragione non mi meraviglia che sia successo a te. Non ho approfondito né letto gli articoli, penso che inconsciamente non volessi saperlo. Fissò gli occhi di ghiaccio in quelli del vampiro. E' stato un incidente o forse stavi facendo il cavaliere senza paura e proteggevi qualcuno? Daniele aveva acquistato sicurezza in sé stesso e nelle sue possibilità, lo aveva dimostrando presentandosi all'improvviso nel suo ufficio, il suo desiderio di rivelarle la sua nuova natura, la sua domanda sull'immortalità. Perché hai rinunciato all'insegnamento? Ho avvertito una nota di malinconia in queste parole. E poi lui le fece quella domanda, condividere l'immortalità? Mantenne la solita compostezza ma quella semi proposta le fece saltare un battito di cuore, sollevò un sopracciglio. Ti senti solo? E la fanciulla che riempiva i tuoi pensieri quando sei venuto alla mia tenuta?

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  7. .
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    Danielle Macmillan
    Dip. Misteri


    Callaway era a terra, era stato abbattuto ma non si poteva dire lo stesso per la sua superbia che ancora lo faceva inveire incredulo contro chi lo aveva piegato; eppure l'odore intenso del sangue che sembrava diventare materia solida in gola non riuscì a cancellare il sapore amaro che Danielle percepiva in quella vittoria. Se l'auror avesse affrontato tutti singolarmente nessuno sarebbe riuscito a batterlo, aveva vinto il branco e concettualmente era la migliore delle opzioni per quello che si era visto, ma dimostrava che ancora c'era molto da fare per i membri aracnidei. E in fondo non c'è stato nemmeno un vero lavoro coordinato, se non in un paio di occasioni... E' stato tutto frutto del chaos e non sempre questo porta una vittoria. Aveva dato voce ai suoi pensieri non per condividerli con qualcuno, ma per riuscire a mettere ordine attraverso il linguaggio alla scena che aveva davanti agli occhi.
    Ognuno dei suoi compagni era impegnato in qualcosa, alcuni si accanirono sull'avversario, vide scagliare due maledizioni senza perdono e diversi attacchi, altri invece soccorrevano il mago a terra che aveva subito più danni di tutti, quello da cui lei aveva preso subito le distanze a inizio missione. Non credo ci sia molto altro da fare. Sollevò il viso per osservare gli auror avvicinarsi, sapeva che nessuno sarebbe stato in grado di affrontare una nuova battaglia, non in quelle condizioni.
    Spostò lo sguardo verso i due generali dell'Acromantula, era certa che avessero già una via di fuga pronta, quella missione, quell'imboscata, Damien sapeva sicuramente tutto quello che sarebbe accaduto e quella serata aveva il sapore di una prova che potesse mettere in mostra le loro doti in combattimento ma anche in strategia.
    La strega si disinteressò delle sorti di Callaway, non poteva sopravvivere a tutto quello che gli stava arrivando addosso in quel momento. Penso che sia giunto il momento di coprire di nuovo tutti. Prese la bacchetta, tre veloci movimenti davanti a lei Nebula Recanto.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    by Lance


    Danielle ritiene più saggio non prendere parte all'ultimo accanimento in corso contro Callaway e decide di coprire la fuga imminente di tutti evocando lo stesso incantesimo lanciato precedentemente.

    Azione 1:
    Nome: Sortilegio Annebbiante
    Classe: Elementale
    Formula: Nebula Recanto
    Movimento: disegnare tre linee parallele orizzontali
    Effetto: libera una coltre di nebbia che invade la zona provocando malus ad Intuito e quindi alla mira;
    Note: Incanto Metereologico. Con Intelligenza >15 la magia perdurerà più turni;
    Intelligenza <20 possibilità di creare la nebbia in un'area di 20m²
    Intelligenza tra 20 e 30 possibilità di creare la nebbia in un'area di 50m²
    Intelligenza ≥30/35 possibilità di creare la nebbia in un’area di circa 100m²
    con Coraggio > 30 è possibile rendere la nebbia urticante.

    Coraggio: 32
    Empatia: 22
    Intelligenza:31
    Resistenza: 20
    Tecnica: 21
    Intuito: 31
    Destrezza: 20
    Carisma: 33

    Magia Nera I
    Rune I
  8. .
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    Danielle Macmillan
    Dip. Misteri


    Il vecchio amico prese posto sulla sedia indicatogli dalla strega, si voltò alla sua sinistra dove aveva un piccolo armadietto e ne aprì lo sportello sinistro. Dunque, vediamo un po'. Stava controllando cosa aveva da bere di abbastanza decente da poter essere offerto, inclinò leggermente la testa a destra e alla fine tirò fuori una scatola scarlatta. Questo non è alcolico, ovviamente, ma vale la pena di essere provato. E' un infuso creato in oriente, India per la precisione, è fatto di erbe particolari che ora non saprei ben descriverti, ma dalla prima volta che l'ho visto me ne sono innamorata. Forse una delle scoperte più affascinanti che ho fatto nei miei viaggi. Quando lo metti nell'acqua calda questa assume una colorazione rossa molto intensa e il sapore è altrettanto degno. Prese la bacchetta dalla giacca e con un leggero colpo scaldò dell'acqua che aveva in una teiera su un tavolino che si trovava accanto alla sua scrivania, versò due tazze, mise l'infuso in ognuna di esse e ne porse una a Daniele.
    Mentre si muoveva per dargliela lo guardò negli occhi, il modo in cui si stava ponendo nei suoi confronti era diverso, ancora una volta quella sensazione, sembrava meno... Malinconico? Sofferente? Non sapeva ben dirlo, non ancora per lo meno. Nel dargli la tazza le sue dita sfiorarono la mano del mago e sentì un freddo intenso a quel contatto, rimase per un attimo perplessa. Mio vecchio amico. Sembrò canzonarlo. E' vero che in passato non era mia abitudine toccarti o tenerti per mano, ma mi ricordo che eri un tantino più caldo. Si sedette sulla sedia accanto a lui e abbassò lo sguardo per controllare la colorazione della bevanda. Che dire, stavo lamentandomi di un buco nell'acqua che mi ha portata a fare una gita fuori porta e ora mi stava costringendo a scrivere una tediosa relazione. Onestamente spero di finirla quanto prima e poter andare via a farmi una doccia. Anche se non sembra. Sorrise sorniona. Sono in disordine e mi sento sporca. Ma ammetto che il tuo arrivo mi ha sì meravigliata, ma anche resa felice di vederti, hai ragione, è passato troppo tempo. Ma dimmi di te, le onde delle tue emozioni hanno smesso di scuotere il tuo cuore e la tua mente? Danielle ricordava bene quel pomeriggio in riva al lago, lui non riusciva minimamente concentrarsi su quello che stavano facendo insieme e infatti si erano salutati molto velocemente per allontanarsi e non sentirsi per un po' di tempo. Cosa gli sarà successo nel frattempo? Sorseggiò la sua tisana e all'ultima domanda che Daniele gli fece lei sollevò gli occhi fissandoli nei suoi. Immortale? Si accarezzò distrattamente il labbro inferiore con l'indice. Ritengo che sia una di quelle cose che tutti vorrebbero, no? Alla fine molti nostri illustri antenati si sono spesi per raggiungere questo obiettivo. Ma qual è il prezzo? Vedere tutti morire? Perdere sé stessi nello scorrere dei secoli? Non saprei, forse se si ha qualcuno con cui condividerla sì, eppure qualche dubbio ancora lo avrei.

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    Danielle Macmillan
    Dip. Misteri


    Si incamminò alla sua destra, per quanto volgesse lo sguardo non riusciva ad individuare nulla che potesse aiutarla ad trovare la posizione del loro obiettivo, doveva esserci qualcosa, non poteva essere svanito nel nulla dopo la telefonata. Camminava evitando la gente che urlava, festeggiava o si disperava per un azione, i cappelli che coprivano le teste agitate dei maghi erano variopinti e a volte davvero grandi, era un'enorme bolgia e mentre stava attenta a tutto questo qualcosa attirò la sua attenzione. Non ebbe il tempo di realizzare cosa fosse se non quando abbassò lo sguardo e notò un mozzicone di sigaretta, sarebbe del tutto normale se non fosse che era caduto dall'alto.
    Danielle alzò gli occhi ma non vide nulla, il magifonino suonò, la candida mano lo prese e lesse il messaggio che chiarì ogni cosa: Callaway era occultato sopra le loro teste.
    Mentre la strega si apprestò a pensare a cosa fare per stanare il loro nemico un forte boato scosse lo stadio, una voce ne squassò il vocio quasi ammutolendolo. Ma cosa sta succedendo... Palesemente era un asso nella manica del loro capo, ma il chaos che si stava disegnando in quel piano sarebbe davvero stato utile o sarebbe stato solo un bagno di sangue di maghi innocenti? Un effetto però lo ottenne quella voce, nel cielo comparvero dieci auror che sulle loro scope scesero fino a trovarsi nella stessa zona di Danielle. Ma dai, un'imboscata... Portò la mano al volto accarezzandosi il sopracciglio destro con disappunto. Meno posso farmi vedere più si avvicina a me la situazione meno adatta a tale priorità... Non ci volle molto affinché gli animi si scaldassero e partissero i primi attacchi; il magifonino suonò nuovamente e come se non si trovasse in mezzo ad una battaglia, la strega dagli occhi di ghiaccio lo prese e lesse il messaggio, Evrard Boyer voleva raggiungerla per coprirle le spalle ed evitare che potesse essere riconosciuta. Non esitò ad indicargli dove si trovasse, se qualcosa in quel momento serviva era cercare di riunirsi in piccoli gruppi per poter agire al meglio e velocemente.
    Eppure in quel frangente che sembrava infinito le emozioni che facevano crescere la sua adrenalina erano molteplici, ma al di sopra di tutte vi erano la rabbia perché non era una strage quella che voleva (era entrata nell'Acromantula decisa che non si sarebbe mai macchiata di sangue innocente, quello che stava succedendo andava contro ogni suo ideale) e la ferma convinzione che alla morte del loro nemico, perché lui quella sera sarebbe morto, ne avrebbe infangato l'immagine e proprio la comparsa di quegli auror sarebbe stata la sua arma. Le missioni degli auror non erano comunicate a tutti i membri del ministero, ma quando venivano utilizzati di nascosto in una manifestazione pubblica senza che questo fosse notificato col chiaro intento di spargere sangue... Beh, qui le cose non erano proprio pulite e proiettate alla protezione della gente.
    Scosse la testa. A questo penserò dopo sfruttando la mia posizione al ministero, per ora devo coprire anche tutti gli altri che non possono essere riconosciuti oltre a me. Prese la bacchetta e la alzò davanti a sé disegnando tre linee parallele orizzontali. Nebula Recanto. Le sue labbra si schiusero in un sussurro, se non potevano vedere lui, tanto valeva che per tutti la visuale fosse più difficoltosa.

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    Danielle indica a Evrard Boyer la propria posizione, quindi lancia un incantesimo per creare una nebbia che potesse dare maggiore copertura a tutti i suoi compagni che non potevano essere riconosciuti.
    Azione 1:
    Nome: Sortilegio Annebbiante
    Classe: Elementale
    Formula: Nebula Recanto
    Movimento: disegnare tre linee parallele orizzontali
    Effetto: libera una coltre di nebbia che invade la zona provocando malus ad Intuito e quindi alla mira;
    Note: Incanto Metereologico. Con Intelligenza >15 la magia perdurerà più turni;
    Intelligenza <20 possibilità di creare la nebbia in un'area di 20m²
    Intelligenza tra 20 e 30 possibilità di creare la nebbia in un'area di 50m²
    Intelligenza ≥30/35 possibilità di creare la nebbia in un’area di circa 100m²
    con Coraggio > 30 è possibile rendere la nebbia urticante.

    Coraggio: 32
    Empatia: 22
    Intelligenza:31
    Resistenza: 20
    Tecnica: 21
    Intuito: 31
    Destrezza: 20
    Carisma: 33

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    Erano poche le cose che potevano stupire Danielle e in quei giorni ne stavano accadendo diverse di situazioni curiose. Un ministeriale, Richard Callaway, aveva creato qualcosa di spiacevole che in parte divertì la strega; il collega aveva smantellato uno dei covi dell'Acromantula (ma faceva parte del gioco e poco male) ma la cosa davvero curiosa era che il mago decise di schernire il gruppo pubblicamente. Un ghigno si disegnò sul volto di Dani quando lesse la notizia, una simile esposizione avrebbe avuto delle conseguenze e Damien con ogni probabilità avrebbe organizzato una contromossa, una dimostrazione di forza.
    Era passato diverso tempo dall'ultima volta in cui si era mossa per l'aracnide e in fondo ci sperava di essere convocata per intervenire in quella rappresaglia; che tela sarebbe stata disegnata per catturare e torturare il nemico? Abbassò lo sguardo sul nuovo oggetto magico che stava analizzando e scrisse un paio di appunti su un foglio pieno di rune e numeri tornando a concentrarsi sul suo lavoro.
    La giornata trascorse lenta e noiosa, rientrò a casa sollevata che fosse arrivata la sera e lì trovò la seconda cosa che la stupì, un corvo nero con un messaggio. Sorrise, sapeva già cosa riguardava, lesse con interesse e fissò il biglietto per la partita. Per Merlino, l'ultima volta che mi sono interessata al Quidditch era perché uscivo col capitano della squadra della casata dei Corvonero, era così carino e insieme eravamo davvero una bella coppia, peccato che io mi sia stancata così presto di lui. Chissà che fine ha fatto... Sollevò un sopracciglio, avrebbe preferito qualcosa di meno sportivo, ma comprendeva la scelta. Un'esecuzione pubblica, almeno così diventa chiaro che non si può scherzare con l'Acromantula. Aprì l'armadio, scelse un paio di jeans e una giacca di pelle, tirò su i capelli e si materializzò davanti allo stadio. Mostrò il biglietto all'ingresso, entrò in quella bolgia di gente sudata e già ubriaca, sospirò e guardò il magifonino dove arrivarono le prime indicazioni di Brian, la sua posizione. Lo raggiunse e vide che c'era anche Alyce, la lupacchiotta carina. Buonasera, non c'è niente di meglio che una fresca serata per dimostrare la supremazia della propria squadra. Disse sorridendo ai due e indicando il campo pronto ad ospitare la partita; il loro obiettivo non era ancora arrivato, ma Danielle era sicura che non solo si aspettava un attacco quella sera ma che Callaway voleva approfittare di quell'attacco per ridicolizzare nuovamente l'Acromantula. Un brivido la percorse all'idea di poter nuovamente fare uso della sua magia e delle sue capacità per porre fine alla vita di qualcuno in mezzo a tanti auror.

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    Coraggio: 32
    Empatia: 22
    Intelligenza:31
    Resistenza: 20
    Tecnica: 21
    Intuito: 31
    Destrezza: 20
    Carisma: 33

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    Danielle Macmillan
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    Danielle aveva passato quella mattina in giro per musei babbani in un villaggio nelle campagne gallesi, che contava più musei che abitanti, perché avevano segnalato la presenza di qualche monile che poteva non essere definito propriamente babbano ma sembrava emanare una strana energia. Se non sono in grado di capire cosa hanno davanti perché si ostinano a parlare di scoperte del secolo facendomi perdere tempo? La strega si lasciò cadere sulla sedia della scrivania e accavallò le gambe. Per la gita fuori porta aveva optato per un abbigliamento meno elegante del solito, un paio di jeans chiari, una giacca di pelle marrone che copriva una felpa leggera il cui cappuccio si adagiava con leggerezza al di sotto della sua nuca e per i piedi aveva optato per un comodo paio di anfibi.
    Tirò fuori dal cassetto un plico di fogli e cominciò a compilarne diverse parti, quella era la parte più noiosa del suo lavoro, scrivere rapporti anche per buchi nell'acqua ed era il motivo per cui detestava quando le sue uscite non portavano a nulla, dover comunque scrivere cosa aveva visto, catalogarlo e registrarlo era una perdita di tempo, niente di più.
    Qualche giorno prima le era capitato di vedere in televisione qualche film su un professore universitario archeologo che andava in giro per il mondo e viveva mille avventure finalizzate alla scoperta di enormi tesori e pensare al suo essere seduta lì le fece tristezza. Ovviamente non si vedeva con una frusta in mano e un cappello in testa, ma almeno riuscire a raccogliere ciò per cui era entrata al ministero sarebbe stato gratificante ogni tanto... Non è che chiedeva tanto, giusto un catalizzatore abbastanza potente da emanare magia oscura a chilometri di distanza. Sbuffò e mentre rigirava tra le dita la penna con cui stava scrivendo qualcuno entrò nel suo ufficio e l'inconfondibile voce le fece alzare lo sguardo con una certa meraviglia.
    Daniele. Disse sorridente e alzandosi. Ma certo che ho tempo per un vecchio amico, accomodati pure. Gli indicò la sedia davanti alla scrivania mentre lei si spostò per avvicinarsi. Non lo vedeva da mesi, da quando erano andati insieme al lago, di quella volta ricordava uno sguardo malinconico, una persona persa nei suoi pensieri che sembravano essere per lo più problemi. Ma lui era sempre stata una persona che si lasciava guidare dalle emozioni e da un sentimento talmente puro da poterlo paragonare ad uno di quei cavalieri senza macchia, che pensavano solo al bene degli altri. Un'idealista e lei si divertiva troppo a stuzzicarlo e sfidare la sua morale.
    Ma quello che aveva davanti sembrava diverso, anche se non sapeva spiegare perché... Qualcosa in lui era diverso.Il mio vecchio amico gradisce qualcosa in particolare da bere? Lo sguardo di ghiaccio si poggiò delicatamente su quello del ragazzo.

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    Non lo credeva possibile, ma quella casa d'aste era gestita da maghi, ogni cosa trasudava magia. Le foto delle teche mostravano soggetti che si muovevano. Forse ora avrebbe dovuto tirar fuori un po' di quella sottile cattiveria per cui era stata più volte mandata in missione dall'Acromantula.
    Voltò il viso in direzione del colonnello, gli sorrise, sapeva che lui avrebbe colto che lei stava per iniziare qualcosa e che aveva bisogno del suo sostegno, avrebbero dovuto calcare un po' la mano. Danielle MacMillan, mentre il mio accompagnatore è il colonnello Jason Lighthouse. Fece una pausa, voleva che il banditore assimilasse sia il suo cognome (non era difficile riconoscere un purosangue) sia il grado dell'uomo al suo fianco, volutamente non si era presentata come ministeriale, il suo nome avrebbe avuto più effetto, se non si sbagliava il livello dei maghi frequentatori era molto alto. Non so se per lei sarà un piacere conoscerci, Mr Mor. Diciamo che da quello che ci risponderà, possiamo decidere se tenere le domande inter nos o renderle ufficiali. Sorrise e si diresse verso una delle teche, osservandone il contenuto. Questi oggetti sono pezzi molto rari, è possibile che siano messi all'asta invece di stare al Ministero al dipartimento Misteri? Fece qualche passo per girare intorno alla teca con gli artifizi più antichi, quasi desiderando di mettervi le mani sopra, erano davvero splendidi, era fastidioso anche solo il pensiero che finissero in qualche salotto dove gente ignorante ne avrebbe decantato solo il prezzo e non l'importanza. In particolare questo, se non mi sbaglio è un feticcio babilonese. Che io sappia, esistono poche copie, forse nessuna... Diciamo pure che questo oggetto era ritenuto perduto. Com'è possibile che sia qui, mr Mor? La conoscenza in questo campo di Danielle era profonda, non veniva solo dal suo lavoro, ma dalla sua enorme passione per l'arte e l'antichità magica. Si avvicinò ai due uomini e poggiò delicatamente la mano sul braccio di Jason. Tu cosa ne pensi? A me il banditore non sembra una persona immischiata all'illegalità, potrebbe anche essere una persona inconsapevole di quello che succede qui dentro e magari decidere di aiutarci.
    Alzò lo sguardo gelido e lo fissò in quello dell'uomo che, se fosse stato possibile, avrebbe sudato ancora di più, ma gli sorrise. Danielle era una persona educata e mai avrebbe aggredito qualcuno, non apertamente, per lo meno. Potrei chiederle, mr, una lista di venditori e acquirenti? In special modo avremmo bisogno di conoscere gli oggetti acquistati da una persona in particolare e della loro provenienza. Decise di tagliar corto.

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    Skills:
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    Danielle decide di mettere con le spalle al muro il banditore, cercando totale appoggio in Jason, soprattutto per sfruttare le sue doti e capire se la persona di fronte a loro mente o dice il vero.
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    La risolutezza dei tre rese l'indagine a casa della vittima più veloce del previsto, non si poteva negare che avevano le idee chiare su quello che avevano trovato e senza troppi dubbi si erano separati per seguire le piste. James sarebbe andato da solo all'albergo per parlare coi misteriosi genitori di Clane, mentre Danielle sarebbe stata accompagnata dal colonnello Lighthouse alla casa d'aste; scelta più che logica da un certo di vista, la strega non era un'investigatrice e, per quanto potesse difendersi da sola, non era saggio lasciarla da sola. A Danielle non dispiacque, il marine era intelligente ed una persona piacevole e il poco tempo trascorso con lui aveva cancellato l'iniziale sensazione di disagio che provava all'idea di lavorare con un babbano.
    Quando arrivarono alla casa d'aste la strega osservò la porta che li separava da una spiegazione che lei era molto interessata ad avere, la rabbia provata quando avevano trovato il biglietto da visita aveva lasciato posto ad una lucidità tesa a mettere le mani su quegli esseri. In fondo anche non sapere che ci fossero organizzazioni criminali che gestivano questo traffico nonostante fosse affiliata all'Acromantula non l'aveva resa propriamente euforica, si era sentita ingenua a sottovalutare un'opzione di questo tipo.
    Un paio di movimenti con la bacchetta e furono dentro, Jason fece un'osservazione che divertì l'ex serpeverde, non tanto per la cosa in sé quanto per l'utilizzo del termine babbano. Gli sorrise divertita. Ha i suoi vantaggi avere come compagna di indagine una strega, senza fare troppo rumore puoi entrare ovunque desideri.
    Dentro la hall Danielle osservò quante più cose poteva, le enormi teche, gli schermi dove comparivano gli oggetti, sembrava un posto come un altro, anche fin troppo. Stava dando per scontato che il luogo fosse gestito da no mag, anche la facilità con la quale erano entrati le stava confermando quella ipotesi, ma al di là della natura del posto, era certo che qualcuno del mondo magico stava fornendo quei cimeli ma a rendere tutto più grave era la dimostrata presenza di maghi anche tra i compratori, come Cage che anche se privo di poteri, era del mondo magico. Che il viaggio lì fosse solo un ponte per un altra meta? Se non si sbagliava, tutto li avrebbe condotti a ben altro.
    Più osservava quello che la circondava, più si faceva un'idea su quello che stava accadendo o che era accaduto. Dani dubitava che la natura dell'attacco fosse di matrice terroristica, sembrava sempre più il tipico caso in cui il soggetto aveva visto qualcosa che non doveva e per questo era stato ucciso. Ma lei non era lì per delineare il profilo del caso, quanto più per mettere a disposizione delle indagini le sue conoscenze magiche e relative al dipartimento Misteri in cui lavorava. Qualsiasi cosa sarebbe successa, il Ministero avrebbe sequestrato non pochi oggetti.
    Sollevò un sopracciglio quando il barista gli comunicò che il posto era chiuso, ma ci pensò il colonnello ad assicurarsi la loro permanenza lì. E questa non è decisamente magia. Gli sussurrò ridacchiando.
    Come la sua magia aprì la porta, il distintivo di Jason fece comparire il banditore. Un moto di disgusto per quell'uomo sudaticcio fece storcere in modo impercettibile il naso della ministeriale, ma doveva contenersi, le era stato insegnato così.
    Buonasera, mr... Gli rivolse la parola, invitandolo a presentarsi prima di iniziare quello che sarebbe stato in tutto e per tutto un interrogatorio.

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    Arrivati alla casa d'aste Danielle invita il battitore a presentarsi.
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    Danielle Macmillan
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    Entrati nello studio Danielle respirò la tipica aria di casa di una famiglia magica un po' più altolocata. L'antichità della scrivania, la cura degli spazi e ogni cosa richiamava l'uso e lo studio della magia. Osservò i libri, tutti manuali importanti che chiunque avrebbe letto volentieri per approfondire le proprie conoscenze su un potere con cui si era nati non per scelta ma per una fortunata casualità. Per la strega era un onore essere capace di usare la magia, per quanto apprezzasse la tecnologia babbana, amava di più quello che un tale potere le dava.
    Ma cosa si provava ad essere un magonò? Nascere in una famiglia magica ed essere privo di potere in passato era visto come un'onta per l'individuo e per tutti i cari, la maggior parte delle volte si era destinati ad un destino da emarginati e si viveva nascosti dagli occhi del mondo. Clane... Cosa stavi cercando di fare? Scostava con delicatezza i fogli poggiati sulla scrivania, sembravano documenti di lavoro normali, nulla che potesse far sospettare strane connessioni che potessero portare il possessore alla morte. Sicuramente c'erano scomparti nascosti, aprì un paio di cassetti senza però trovare nulla di interessante.
    Come se Jason le stesse leggendo i pensieri, chiese a Danielle proprio informazioni riguardo la natura dei magonò. Alla strega non passò inosservato il disagio che il colonnello mostrò facendole quella domanda e gli sorrise gentilmente. Mr Lighthouse, i maghi non differiscono molto dai no mag, i moti dell'animo sono i medesimi. Un magonò può essere paragonato agli albini, in un certo senso. In passato era considerata una vergogna nascere senza poteri e si veniva nascosti ed emarginati. Così come le superstizioni babbane in passato hanno relegato gli albini. Rifletté un attimo prima di continuare. Credo che chiunque viva in questo stato sia mosso da una forte voglia di rivalsa, un tentativo di superare quello che viene considerato come un handicap e da quel che vedo il signor Clane stava cercando di acquisire qualcosa che non gli apparteneva. L'ex serpeverde gli mostrò alcuni volumi. Tutti i titoli che si possono vedere riguardano l'uso della magia senza bisogno della bacchetta, che è il catalizzatore dei nostri poteri, il mezzo che ci permette di rendere fisico qualcosa che voi potreste definire aura. Clane stava cercando in tutti i modi di possedere quello di cui la natura lo aveva privato. In fondo le due guerre magiche che hanno squassato il nostro mondo sono state originate dall'invidia di quello che non si poteva essere. Ripose il manuale di divinazione che distrattamente aveva preso tra le mani, ne accarezzò il dorso (ricordò gli anni di scuola e l'odio per quella materia che non riusciva a comprendere né ad apprezzare. La divinazione era qualcosa di ridicolo ai suoi occhi, anche se la mente tornò a Damien che lesse i tarocchi la sera del loro incontro e sorrise in modo impercettibile, sicuramente faceva scena.) e si voltò verso Jason che nuovamente si era rivolto a lei, questa volta per mostrarle qualcosa. La Glimpse of Louvre, a Manchester... Una casa d'aste babbana? Decisamente qualcosa non andava. Io penso che qui abbiamo concluso. La pista che darà risposte è in quel luogo e necessitiamo andarci. La voce risoluta non dava adito a dubbi, la dimora di Clane aveva esaurito le opzioni indagabili e Danielle poté sentire crescere in sé la rabbia, come potevano essere venduti oggetti magici di questa importanza da un posto no mag?

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    Danielle pensa che l'indagine nella casa sia giunta al termine e chiede di andare alla casa d'aste..
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    Danielle Macmillan
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    Non aveva trovato nulla di eccezionale, autentici oggetti magici, ma niente di che. Sicuramente l'antichità degli stessi avrebbe richiesto che fossero conservati nel suo dipartimento e forse poteva pensare a qualche tipo di crimine collegato alla ricettazione di oggetti trafugati, poteva essere considerato un indizio? Riportò gli occhi ai quadri, nessun rogo, semplicemente ritratti di maghi e streghe potenti, nessuna azione violenta. Cora Delaine, Excalibur. Le parole di Jason quella mattina avevano escluso con certezza un coinvolgimento della donna e della sua associazione terrorista in questo caso, John non rientrava nel suo target e, comunque, avrebbe rivendicato l'accaduto. Ma rimaneva una criminale, era davvero possibile credere che potesse sempre agire mantenendo una linea ben precisa? Con l'Acromantula aveva toccato con mano quanto un piano potesse sfuggire di mano e gli interpreti dovevano trovare una soluzione atta a coprire tutto, anche se non rientrava nel loro modus operandi.
    In realtà non si era mai interessata di Excalibur, non condivideva le loro idee e riteneva fosse piuttosto ingenuo pensare che i babbani fossero pronti ad accettare i maghi e la loro magia, ci sarebbe sempre stata un'invidia di base per quello che sarebbe stato visto come un vantaggio. Non doveva tornare indietro alla caccia alle streghe per esserne certa, la saga degli x men aveva trasportato su pellicola l'ennesima paura che si poteva scatenare. Si ha sempre paura di ciò che non si conosce, e non c'è follia peggiore di quella che nasce dalla paura. Si passò la mano tra i capelli per sistemare una ciocca che le era andata davanti al viso, si stava perdendo nei suoi pensieri e doveva concentrarsi.
    Doveva essere sicura che quello che aveva notato non era un caso, aveva bisogno di altri indizi, persino l'incantesimo usato non riusciva a capire se semplicemente non aveva captato niente o se l'impossibilità di evocarlo liberamente lo avesse reso meno potente. Difficile a dirsi, anche se Danielle non aveva dubbi sulle sue capacità, raramente sbagliava. Si guardò intorno, lo sguardo osservava ogni cosa, stava cercando qualcosa. Doveva poteva trovare informazioni che non avrebbe potuto notare in salone? La risposta era fin troppo ovvia, lo studio.
    Nuovamente si rivolse a Jason prendendolo da parte. Sono cimeli magici, potrebbero essere oggetti che dovremmo avere noi al ministero, ma non vi è traccia di magia oscura, mi pare. Non aveva dubbi che lui sapeva di cosa lei stesse parlando, lo considerava molto preparato e intelligente. Per ora l'unica cosa degna di nota è questa collezione che va a legarsi ai soggetti dei quadri, sono tutti maghi e streghe famose. Il tema è comune, la magia, ma non è sufficiente a farsi un'idea, secondo me, però un babbano non dovrebbe avere queste cose. Avrei bisogno di vedere lo studio, dobbiamo capire come ne è venuto in possesso e in questa informazione potremmo trovare la chiave che ci dipanerà il mistero sulla sua morte. Non si aspettava di trovare le ricevute degli acquisti, ma certe cose si possono avere solo conoscendo qualcuno del mondo magico e chissà che qualche indizio che li conducesse a quel contatto non fosse nascosto proprio tra le scartoffie che di solito riempiono cassetti e scrivanie.
    Sorrise con gentilezza, non era difficile capire che per tutti e tre era difficile lavorare l'unp con l'altro, ognuno per un motivo diverso. Jamie era un auror, e non aveva bisogno di particolari spiegazioni questa osa, Jason non era un mago e ciò lo metteva sul chi va là, lei non era un'investigatrice e si trovava in una situazione particolare, ma bisognava in ogni modo cercare di muoversi facendo squadra. Proprio grazie a questo principio lei aveva potuto usare la sua bacchetta grazie alla disponibilità del colonnello.
    Con la massima discrezione e rispetto per la famiglia, entrò nello studio di John Clane.

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    Danielle chiede a Jason di poter controllare lo studio.
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