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Blake&Mia

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  1. Blake Barnes
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    Black Opal

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Voleva andare a quello stupido ballo? Assolutamente no, non quella sera e non per quello che era successo. Possibile che alla fine della sua carriera scolatica doveva succedere qualcosa che gli avrebbe scombussolato la vita? Blake aveva vissuto una vita a bullizzare gente per avere la considerazione di suo padre, aveva fatto di tutto pur di farlo richiamare dagli insegnanti e farsi dire qualsiasi cosa. Un bravo insegnante e pedagogista avrebbe capito da subito che il suo comportamento così agressivo e così impulsivo, sprezzante delle regole, era dovuto solamente al rapporto complicato che aveva con uno dei due genitori. I suoi amici non si erano mai soffermati sulla questione perchè Blake era bravo a controllare quanto voleva ed ad essere una persona tanto socievole con gli altri quanto riservata per le cose che davvero aveva a cuore. Blake non parlava mai della sua famiglia. Bastava che gli altri sapessero che la sua vita fosse perfetta, che era ricco e che aveva un fratello super mega bello. Nessuno sapeva della sua infanzia infelice e di tutta la merda che aveva dovuto sempre sopportare, di quante cose aveva mandato giù senza poter fare niente. Aveva una paura dell'altezza sconfinata e quando l'unica che si era veramente voltata ad aiutarlo su quella scopa, aveva ricevuto un sonoro schiaffo in faccia - metaforico, ovviamente - ma Liz era stata l'unica a dirgli: smettila di fare il coglione e se vuoi imparare a volare ti aiuto io. Ma nessuno sapeva il motivo per il quale Blake avesse quella fobia. Nessuno sapeva della morte di sua madre, e delle botte incessanti di suo padre. Si era aperto leggermente con Jesse, piano piano lo aveva fatto con Jessica e Mia. Lilith era l'unica a conoscere almeno la faccia di sua madre, ma non consoceva tutta la storia. Era complicato, era complesso, aveva un carattere ingestibile ed imprevedibile, la maggior parte delle volte aveva solo voglia di incendiare il mondo, che distruggeva con le sue stesse mani - questa volta non vi è metafora -. Era tornato a Londra per prendere le cose che aveva intenzione di mettersi addosso al ballo. Alla fine aveva invitato Mia per una serie di svariate ragioni, prima tra tutte perchè le serviva veramente andare a quel ballo con qualcuno che avrebbe spaccato la faccia a qualsiasi persona si sarebbe permessa anche solo di farla innervosire. Lilith era comunque impegnata con quel ragazzino e a Blake andava super bene in quel modo. Più gli stava lontano in quel periodo, più avrebbe potuto preservare il loro rapporto. Aveva preso tutto quello che gli occorreva, niente di troppo elegante, quell'anno non sarebbe stato un pinguino, anche perchè non aveva nessuna intenzione di deludere la sua biondina. Scese con il suo borsone pieno di roba, con il profumo adatto e via dicendo, quando gli si bloccò il cuore. Papà... un sussurro. Come si poteva ancora chiamare padre la persona che per più di 9 anni ti aveva massacrato di botte e provato ad uccidere in tutte le maniere del mondo? Era suo padre ed era ubriaco, come al solito. Si guardò intonro, non c'era Aaron, non c'era Annie e Jasmine se ne era andata da poco. E perchè lui era li dentro? Maledetta smaterializzazione. Lo vide ridere. La cosa divertente è che tu ancora mi chiami Papà.Papà papà papà. Quante volte ti ho sentito urlare quell'appellativo. Papà smettila, papà ti prego, papà mi fai male, papà non volevo, papà un cazzo di NIENTE. Faceva male, perchè Blake si ricordava ogni singolo momento di quello che lui stava elencando e si, lo aveva implorato di smetterla, gli aveva ricordato più volte che lui non c'entrava niente e che anche a lui mancava la sua mamma. E appena la nominava, Jason Barnes ci andava giù ancora più forte. Blake fece un passo indietro. Devo tornare a scuola. Ci aveva provato, di nuovo e di nuovo era stato respinto. Si morse il labbro, cercò di andare oltre, ma lui gli sbarrò la strada. Papà... fammi passare. Lo stava facendo di nuovo. Ma era suo padre, non poteva farne altrimenti. Come si dice? Aveva aperto il tappo della bottiglia e lo aveva lanciato lontano da loro. Aveva una mano sulla spalla del giovane rampollo Barnes. Per favore. Gli tremavano le mani, gli tremava la voce, gli tremava il cuore. Sapeva che riusciva a difendersi ed il solo fatto di farlo era terribile per lui, terribile perchè aveva paura di non riuscirsi a fermare e Jason Barnes, non aspettava altro che quello. Non ho sentito. Lo spinse per farlo indietreggiare. Sogghignò, lo stava provocando, Blake lo sapeva, ma era solo un ragazzo, che fino a quel momento era riuscito a gestire i suoi problemi solamente perchè non ce l'aveva davanti. Fammi passare per favore. Lo stava ripetendo per mettere a frutto quanto era cresciuto in quel momento. Bevve quel wisky, poi lo buttò per terra. Si fece da parte e Blake fu così ingenuo e sciocco da credergli sulla parola, che appena fece un passo in avanti per andare via gli arrivò un pugno in pieno viso. Sentì il sangue caldo colargli dal naso. Indietreggiò. Ti sono mancato, figlio mio! Aveva le mani poggiate sulle ginocchia. Sentì la sua mano pesante tirargli i capelli e spostargli la testa all'indietro. Sei sempre uno stupido ragazzino. Ho passato questi anni a chiedermi come mai nessuno ti ricordasse il tuo posto. Continui
    a spendere i nostri soldi, continui ad avere il suo ritratto appeso nella tua stupida cameretta, coninui ad avere la sua foto con te tra le braccia come se te la meritassi. Aaron aveva già fatto il suo, si era preso tutto il suo tempo, tutte le tue attenzioni, ma tu.... brutto bastardo, ti sei preso la sua vita.
    Chiuse gli occhi, sentì una lacrima rigare la sua guancia. Non piageva mai, non lo faceva da quando anche lui era andato ad Hogwarts. Ma quella volta non sarebbe andata in quel modo. Posò la sua mano sul polso del padre, si fece lasciare i capelli, lo allontanò da lui, con gli occhi rossi, il naso che gli colava dal sangue, ed un occhio che cominciava a farsi nero e gonfio. Non mettermi mai più le mani addosso. Disse seriamente dandogli una spinta seria che lo fece cadere per terra. Prese la sua borsa e se ne andò. Non voleva e non poteva tornare a scuola. Jesse lo avrebbe rimpeito di domande, Lilith avrebbe cercato di fare qualsiasi cosa pur di farlo stare meglio, anche mettersi nei guai, Liz si sarebbe incazzata, Jessica avrebbe cercato Jason per rompergli la faccia. Blake aveva bisogno, in quel momento di tranquillità, quella vera. Camminò così tanto che non si rese neanche conto di dove stesse andando, era incazzato, incazzato nero, aveva la felpa beige macchiata di sangue, per il solo fatto di tamponarsi il naso con la stessa, gli occhi rossi e lucidi, era visibilmente scosso, ma Aaron avrebbe agito per vie legali, Annie per quelle un pò meno legarli. Blake non voleva. Ogni loro azione avrebbe incattivito ancora più Jason e seppur non era più disposto a prenderle per mano sua,era pur sempre suo padre. Scosse il capo. Era cominciata anche una pioggia incessante. posò il borsone a terra e mandò un messaggio a Mia. Puoi aprire la finestra? Attese. Aveva lo sguardo nel vuoto. Sarebbe voluto solamente sparire. Ogni sua paura si era concretizzata. Suo padre era tornato e la sua vita era andata di nuovo in mille pezzi.


    RevelioGDR


    Edited by Blake Barnes - 8/12/2022, 22:54
     
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4 replies since 8/12/2022, 22:31   128 views
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