break the internet

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    🗲

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    Se mi venisse chiesto come sono finita a guardare, occhi sgranati e bocca aperta, un gatto-cheesecake che viaggia nello spazio, lasciandosi dietro una scia arcobaleno, con in sottofondo una musichetta orecchiabile e ripetitiva all’inverosimile, per più di un quarto d’ora, ricordandomi a stento di respirare o sbattere le palpebre di tanto in tanto, non saprei rispondere.
    No, in verità lo so benissimo, ma non mi va di confessarlo. Se proprio devo, comincerò col dire che – in teoria – a portarmi nella Sala Multimediale è stato uno scopo nobile, un fine educativo, ovvero una ricerca scolastica su non ricordo quale tema. Non mi ricordo neppure la materia o quale insegnante l’abbia assegnato.
    Caspita, questo adorabile gatto spaziale mi sta bruciando gli ultimi neuroni rimasti, se non mi sbrigo a cambiare video, domattina ritroveranno il mio cadavere qui, davanti al PC, con un sorriso ebete stampato sulla faccia grigia e fredda di chi si è lasciato friggere il cervello per divertimento.
    Tra i correlati di “Nyan Cat 12 hours (8K)” adocchio subito un altro video di un gatto animato e non esito a cliccarci sopra, visto che ha un titolo promettente, quale “Bongo Cat – bad meow”.
    Dicevo: in teoria sarei qui per concentrarmi sullo studio, fare la studentessa modello (l’ultima strillettera giunta da casa era molto chiara al riguardo), dedicarmi ai doveri dell’Accademia persino nelle ore serali, che dovrebbero essere sfruttate per il riposo e il relax… In pratica sto saltando da un contenuto multimediale all’altro, al pari di un’ape a zonzo tra i fiori; un’ape iperattiva e in overdose da zuccheri e sciocchezze, a volerla dire tutta. Con una certa frequenza, da quando mi sono piazzata su questo sgabello ad esplorare la cosa fantastica che i babbani chiamano “Internet”, ciò che passa sullo schermo mi provoca una risata incontenibile che non riesco a frenare e trattenere, attirando l’attenzione degli altri studenti presenti nella grossa stanza. Qualcuno tra quelli concentrati nella visione di un film sulla grossa TV mi ha lanciato occhiate di rimprovero, qualcun altro mi ha sorriso curioso, sicuramente chiedendosi cosa mi abbia divertita tanto, altri ancora si sono limitati a fissarmi le sopracciglia.
    Come biasimarli? Sono fucsia, dopotutto.
    Long story short: capita a tutti di cileccare un incantesimo. Sono pronta a scommetterci la Firebolt ricevuta per il mio ottavo compleanno che non sono né la prima, né sarò l’ultima, ad essersi colorata per errore una parte del corpo di una tonalità buffa. Non è una tragedia, specialmente perché trovo che il fucsia mi doni e ho deciso di tenerle così e aspettare che la magia svanisca da sola. Perciò, sì, guardatemi pure, per stasera sarò la ragazza in fondo alla Sala Multimediale che ride da sola e ha le sopracciglia fucsia.
    Ma potrebbe andare meglio di così – o peggio, a seconda delle interpretazioni. Questo Bongo Cat aveva in serbo una sorpresa niente male: sta suonando una canzone che non conosco con degli strumenti molto particolari, dei polli di gomma. Appena li colpisce, essi emettono il classico verso dei giocattoli per cani a ritmo di musica: esplodo per l’ennesima volta in una risata dalla portata epocale. Mi piego in due con le lacrime agli occhi e, nel farlo, involontariamente mi tiro dietro il filo delle cuffiette auricolari, che si sganciano e permettono all’audio di fluire non nelle mie orecchie, al sicuro, ma ovunque, sparato a tutto volume dalle casse dell’aggeggio tecnologico dei miei stivali.

    Ecco. Adesso sono La ragazza in fondo alla Sala Multimediale che ride da sola e ha le sopracciglia fucsia E che disturba tutti con dei polli di plastica sculacciati da un gatto musicista. Perfetto.


    Cassia Cadbury 15 y.o. Scheda


     
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0 replies since 10/3/2022, 22:26   61 views
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