Nara Keratack Gleen
Denrise 33 anni
Nara era una predona, una guerriera, una mercenaria, una femminista violenta e un assassina; ma prima di tutto ciò, lei era una sadica dominatrice.
L'ultimo anno l'aveva ammorbidita, ma vero come il sorgere del sole, quel lato della sua personalità non era mai morto e aveva trovato sempre un modo per sfogarsi; soprattutto nello scantinato della sua casa, giù al porto di Denrise.
-Mi hai deluso in questi tempi Vete-
Il drago nano era stato ignorato negli ultimi mesi e si era fatto più combattivo, meno ligio ai suoi doveri di strumento e ora era lì, con le zanne scoperte come il suo desiderio di vendetta per la rossa; il frustino di Nara, infatti, aveva tagliato le sue scaglie e qualche goccia di sangue scivolava giù dal rettile color dell'oceano.
-Ti devo rimettere in riga.- il drago eruttò fiamme in risposta, ma Nara conosceva il draghetto sotto ogni suo aspetto, compreso il fatto che quando le fiamme si preparavano a venir rigettate fuori, il muso del rettile si piegava leggermente a sinistra, come per caricare l'attacco.
Capito il tempismo giusto, i muscoli dell'umana si fletterono come una molla e i lembi di fiamma non fecero altro che scaldarle la schiena, mentre lei si avvicinava al suo bersaglio come una trottola per poi, infine, assestare un altro colpo di frustino.
-Giù-
Il drago pigolò, ma nei suoi occhi stagnava ancora il seme della ribellione e anche i suoi muscoli scattarono e le fauci si chiusero sull'avambraccio che sosteneva la mano con l'arma. Il dolore delle zanne affilate come rasoi fece storcere il volto della rossa in un sorriso malato.
-Toh guarda... sei scoperto.-
Il vertice della bacchetta si infilò sotto la mascella del drago nano per poi rilasciare un ondata di magia vermiglia.
-Stuperificium!- la presa del rettile scemò e lui cadde a terra, ma con un pigolio e la tensione della coda cercò di rialzarsi -Ho detto giù!- dal frustino colava il sangue della rossa, ma lei non sembrava farci caso e lo fece scattare con tutta la forza che aveva in corpo -GIU'!-
Vete non aspettò nemmeno il colpo che, ormai conscio della differenza di forza si era già piegato ben prima che il frustino lo colpisse; era ciò che aspettava Nara.
-Ottimo-
Con la lentezza di una condanna il frustino si ritirò, ma il sorriso malato non era scomparso dal volto della rossa.
-Devi obbedirmi sempre. Io sono più forte di te-
Un calcio fece volare il rettile contro il muro. -Devi ricordatelo sempre.-
Nara lasciò Vete da solo per circa un oretta, lì nel buio a leccarsi le ferite, poi gli fece trovare la ciotola piena di cibo e prima di mangiare il drago incrociò le iridi color del mare con quelle verdi della predona. -Bravo, hai capito la lezione... mangia pure-