Incontrarsi per la prima volta

Evento di inizio anno

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    Denrise
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    Era un momento di incontro e anche di scontro, ma trattandosi di Dernise che cosa ci si poteva attendere di diverso?
    Forse l’unica cosa che davvero stupì i presenti fino in fondo fu sentire improvvisamente tutti i magifonini dei ragazzi suonare all’unisono, fossero essi accesi, spenti, silenziosi o attivi, segnalando l’arrivo di un messaggio.
    Chi poteva scrivere loro e soprattutto com’era possibile che, improvvisamente, vi fosse campo a Denrise?
    Prendendo in mano il cellulare, chiunque avrebbe avuto prova di come ora ci fosse campo al Villaggio, laddove anche solo cinque minuti prima non vi era alcuna traccia di segnale. La vera sorpresa comunque l’avrebbero avuta gli studenti, quanto si sarebbero trovati tra i messaggi un destinatario mai visto prima: Cora Delaine.

    Cari Studenti di Hidenstone
    Sono trascorsi due anni dal nostro incontro. Molti di voi si saranno già diplomati, altri non avranno mai avuto modo di vedere me e i miei compagni, tuttavia ripensando a quel giorno devo ammettere di non sentirmi a posto con la coscienza: sento di avervi tolto qualcosa per i miei ideali, e desiderando un posto migliore per tutti, trovo sia ingiusto che questo passi privando dei ragazzi di un giorno così cruciale come il primo di un nuovo ciclo di studi.
    Permettetemi dunque di farvi due doni, allo scopo di scusarmi con voi tutti, incluso lo staff accademico e il Villaggio di Denrise, del quale rispetto profondamente il coraggio di voler andare oltre le proprie tradizioni e la propria visione del mondo, al punto di inglobarvi nella loro comunità.
    Il primo lo avrete già riscontrato da soli: il segnale telefonico. Nella notte di ieri il mio braccio destro Godstime insieme ad altri nostri sostenitori, che non finirò mai di ringraziare, si sono recati dal ripetitore dell’isola e hanno apportato alcune implementazioni: ne hanno enormemente ampliato la potenza, al punto di poter superare completamente le barriere del villaggio e permettere una connessione telefonica e internet ottimale in ogni punto dell’isola, inoltre, lo hanno reso autodifensivo, sollevando il Villaggio dall’ingrato compito di doversi recare ogni giorno sul Picco di Odino per preservarlo dalle intemperie e dalle bestie feroci, nonché dai malintenzionati.
    Il secondo dono, invece, è per voi, e per voi soltanto, e vi è stato consegnato quando siete scesi dalla Dragone degli Abissi: nel sacchettino di benvenuto troverete un seme. Piantatelo, e nell’arco di un ciclo lunare vedrete crescere un fiore che prenderà i colori della vostra casata e vi fornirà un legame unico e speciale con i vostri magifonini. Comprendo perfettamente che il corpo docenti (e forse anche i vostri genitori) potrebbero avere qualcosa da ridire, ma informateli che davanti al galeone con cui siete arrivati troveranno un sacchettino contenente diversi esemplari di seme per fare tutte le verifiche del caso su questa specie: ovviamente, garantisco sulla loro assoluta sicurezza, ma comprendo bene che qualche indagine sia necessaria, e io a riguardo non ho niente in contrario, del resto è una specie da noi sviluppata: un controllo ulteriore è sempre gradito.
    Con l’augurio di uno stimolante nuovo anno, mi congedo ora da voi con un caloroso saluto.
    Cora Delaine


    I cellulari ora prendevano in ogni punto dell’Isola e sicuramente ben presto i Druidi Anziani avrebbero percepito qualche sconvolgimento nel Villaggio, e lo stesso si poteva dire per Sigurd, al momento nel suo palazzo, al liminare della piazza. E Victoria? Anche lei avrebbe potuto percepire o notare qualcosa, ma Hidenstone era molto più avanzata tecnologicamente, e forse lì il dono di Cora sarebbe stato meno evidente, senza un opportuno sollecito.
    NOTE OFF
    L’ambientazione va avanti!
    Come avete potuto leggere ora i magifonini prendono in tutta l’isola, incluso il villaggio: potete chiamarvi, scrivervi e anche andare su internet.
    Tutti gli studenti, inclusi i primini, hanno ricevuto il messaggio di Cora, gli altri PG, ovviamente no.
    A voi ragazzi: agite in scienza e coscienza. Avete un’azione a post e noi cercheremo di esitare ogni sera.

    L’ambientazione andrà avanti mercoledì 15 ore 23.59.
    Potete postare più volte, ma prima di ripostare vi chiediamo di attendere l'esito di un master, indipendentemente da cosa voi facciate.
    I PG non ancora entrati potranno entrare fino alla data sopra riportata, dopodiché non sarà più possibile.

    Ah, un’altra cosa: avete impegni per venerdì 24? Beh, se non ne avete, tenetevi liberi per noi: una parte dell'evento sarà flash!

    Vi riporto per completezza gli Stand disponibili (link al post del venditore/predone):
    - Brugnir Forgen
    - Kaleel Skolen
    - Marina
    - Il canto della sirena: Jon, Rebecca e Markab
    - Leabharlann [chiuso per quest (?)]
    - Lo speziale

    Se avete effettuato più di un acquisto, noi vi accrediteremo a fine giocata solo il pp corrispondente al primo acquisto: se volete un pp facente capo ad un altro acquisto, segnalatecelo sotto spoiler nel prossimo post.

    Divertitevi e divertiteci!
    RevelioGDR


    CITAZIONE
    AGGIORNAMENTI DAI MINI-ESITI DI QUESTA FASE

    - andando davanti alla Dragone degli Abissi troverete solo un sacchetto di semi dentro ad un cesto. Dana è scomparsa, irrintracciabile su tutta l'isola
    - Lilith ha usato sonorus per richiamare tutti i primini da Brugnir Forgen
    - Sigurd è arrivato dallo stand di Brugnir con Kuhaku, Jon e Jason e ordina di: chiamare i druidi; formare una squadra per andare al picco di odino; formare un comitato di accoglienza per gli inglesi.


    Edited by Lo Snaso Sibillino - 13/9/2021, 01:35
     
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    Black Opal
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Finalmente tutto si era concluso e Gyll poteva godersi il suo bel biondino in pace, in una parte isolata dell'Isola, dove tutto sarebbe stato privato solo per loro. Quel bacio aveva suscitato reazioni molto dure (?) e Gyll ne era consapevole e non si smosse di un millimetro a far capire quanto quella cosa non le dispiaceva e che si sarebbe concessa ogni volta che avrebbe chiesto e desiderato. A quelle parole di lui, Gyll trattenne il respiro e la mezza-veela cercò di non arrossire ancora di più. Era forse quello il motivo per cui aveva preso direzione Garlic, pochi attimi prima: il suo modo di essere diversamente romantico rispetto al classico principe azzurro (oltre che per la sua letale mazza denrisiana) e quel suo senso di possessività che le faceva sentire di appartenere a qualcuno. Era come se avesse trovato il posto in cui stare, ogni volta che lo sguardo di Gerald si posava su di lei. Quando quelle poche parole le strapparono l'aria, Gyll perse qualche battito «E sia...» - disse, quasi esaudendo quel suo volere, prima di concedersi a quelle labbra e a quel corpo, così come aveva desiderato e scelto. E avrebbe accontentato ogni desiderio del Cacciatore, in quello spazio di tempo in cui erano finalmente da soli, finanche la sua ultima richiesta. Eppure, sembrava che quel loro stare insieme, quest'oggi non era per niente voluto dal destino. Dopo aver combattuto per perdersi tra le sue braccia, qualcosa venne a disturbare i due, uno squillare insistente di un magifonino.
    Gyll si staccò dalle labbra di Gerald, seppur con difficoltà e una per niente celata delusione, con uno sguardo interrogativo «Ma non era qui che non c'era campo?» - domandò in un sussurro la mezza-veela, sconcertata dalla cosa e afferrando nella tasca dei suoi shorts l'apparecchio, sfiorando Gerald e il suo di apparecchio non tecnologico, ma pur sempre super-utile (?).
    Non fece alcun passo indietro, ponendo tra lei e il Garlic solo il magifonino per rimanere quasi impietrita dal destinatario «Per Morgana.» - mormorò senza fiato, la mezza-veela, aprendo quel messaggio e leggendolo a voce alta per far sentire anche al Cacciatore quello che Cora aveva da dir loro. Quando il messaggio parlò del segnale, la mezza volse lo sguardo prima a Gerald, poi al Picco di Odino, per poi tornare a leggere ancora.
    Quindi prese dalla tasca il sacchetto che Dana aveva loro consegnato e poi passò lo sguardo sulla dragone «Quella ragazza con la treccia ci ha dato questo sacchetto, quando siamo arrivati.» - disse mostrandolo al biondo e poi avviandosi verso la Dragone per cercare prenderne un secondo «Torniamo da Philipp.» - disse, se avesse preso il sacchetto, per portarlo al Cacciatore grande, prima di raggiungere nuovamente Gerald, ricacciando in tasca il suo di seme. La preoccupazione era sovrana del suo volto di porcellana e il suo sguardo si era leggermente incupito.
    Avrebbe quindi, se Gerald avesse acconsentito, ripercorso la strada con il Cacciatore, di corsa, per raggiungere Philipp e dargli il seme, prima di raccontargli ogni cosa e far leggere il messaggio anche a lui.
    Gyll prende un secondo sacchetto con il seme da portare a Philipp e fargli leggere il messaggio.
    Gyll McKenzy

    "
    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    "
    Black Opal, III anno

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    Isaac Callahan
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    Quando la voce di Lancelot gli giunse alle orecchie, da dietro le sue spalle, si ritrovò a sobbalzare e a sussultare, sgranando gli occhi scurissimi per la sorpresa. Aveva appena consegnato il suo pagamento a Kenna, la libraia, ed era in attesa che gli venissero consegnati i libri che aveva acquistato: investì dunque quel lasso di tempo in un breve scambio di battute con il docente.
    Isaac si girò su se stesso e gli offrì un volto d'adolescente che sta diventando, giorno dopo giorno, uomo: lineamenti decisi ma nel complesso banali, occhi scuri e capelli mori tutti arruffati – come se il proprietario avesse rinunciato in partenza a sistemarli o a tenerli un po' in ordine. Staccò la mano destra dalla presa sul baule e l'allungò verso il docente, offrendogliela a mo' di saluto e di benvenuto: “Isaac Callahan, signore. Tanto piacere di conoscerla!”, si presentò. Il ragazzo sfoderò una voce dagli accenti baritonali, bassa e calda, accogliente come un porto sicuro e che ben si adattava, nelle sue note malinconiche, all'aspetto un po' da sognatore che aveva. “Primo anno ad Hidenstone, ovviamente; vengo da Hogwarts. Sarà per me un piacere accogliere il suo invito e farle visita nel suo studio: magari le va di mandarmi un gufo quando è disponibile e libero?”, azzardò una proposta con uno sguardo limpido e genuino. Si sarebbe trattenuto ancora qualche istante vicino a Lancelot, presso lo stand di Kenna, e poi, tenendo stretto il proprio baule, si sarebbe allontanato prendendo a vagare per le altre bancarelle.
    Quella dello Speziale lo incuriosì parecchio e, difatti, orientò i propri passi esattamente verso essa. Mentre si stava avvicinando, però, il suo magifonino sussultò nella tasca posteriore dei jeans in cui Isaac lo aveva riposto. A pochissimi passi dallo stand di Jason fu costretto a fermarsi, estrasse il magifonino e lesse il lungo messaggio che gli era arrivato.
    “Ah, perché, prima i magifonini qui non funzionavano? Davvero molto curioso! Però è fantastico che ora vadano.”, mormorò tra sé e sé il giovanotto leggendo del primo dono che era stato fatto a tutti quanti. Dopo questa brevissima riflessione (che Jason probabilmente potrà udire visto che Isaac è vicinissimo alla sua bancarella, e con lui potranno udirla anche tutti gli altri che sono lì).
    L'ultima parte del messaggio, quella contenente la spiegazione sul secondo dono di Cora, fece sobbalzare il sedicenne: “Oh, per il reggiseno imbottito di Morgana...”, gemette lasciando trapelare tutto il proprio sgomento. “Un seme da piantare, una pianta di cui prendersi cura: e io che sono una sega universale in Erbologia! 'Sto fiore mi muore, già lo so.”. Era quasi nel panico, la nota leggermente graffiata della sua voce ne era un indizio ben più che concreto. Isaac staccò gli occhi dal magifonino e si guardò attorno frastornato e confuso, un po' impallidito e con tutta la sua calma proverbiale assolutamente evaporata. Piantò gli occhi scurissimi su Jason e gli rivolse la parola: “Signor Speziale, mi creda, non la disturberei se non fosse questione della massima importanza.”, esordì. Ripose il magifonino e infilò la mano destra nella tasca dello zaino, da essa estrasse il sacchettino che aveva ricevuto in dono e che lì aveva riposto. “Da una gentile signorina dell'isola mi è stato donato questo sacchetto. Contiene un seme che, se piantato, in un mese fiorirà. Io sono una frana assoluta in Erbologia, non è che potrei avere da lei qualche consiglio per evitare il disastro?”. Presentò la questione senza giri di parola e attese l'eventuale replica del Denrisiano.

    Narrato - "Parlato" - 'Pensato' | Isaac Callahan || Stat.
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    Isaac interagisce con Lancelot Olwen e con Jason K. Byrne
     
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    San Mungo
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    "Sono fatto cosi, bipolare col dramma"

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    Blake Barnes | Black Opal | 19 anni | 4 Anno


    Adamas gli era sempre stato simpatico. Aveva sempre cercato di non stare mai tra di loro, o comunque di farsi i fatti suoi su tantissimi fronti. Aveva davvero cercato di essere un buon amico per Jesse e lasciare che la sua esperienza con il suo ragazzo fosse completa, con dei picch di felicità immensa e forse anche con dei litigi. Adams era l'unico che era andato da lui dopo tutto quel casino di Naga e gli aveva chiesto come stesse, gli aveva chiesto scusa e gli aveva anche confessato quella cotta per quello che per lui era molto di più di un fidanzato o un parabatai. Lo stesso Adamas aveva potuto riconoscere il fatto che Blake non si fosse mai e poi mai intromesso tra i due ed anche quando era single non aveva fatto niente per far fare a Jesse qualcosa di sbagliato. Aveva dormito con lui spesso, ubriaco e mezzo nudo, ma non era mai successo niente. Anzi. Blake aveva sempre cercato di "attuare" gli insegnamenti che i suoi professori gli avevano infilato a forza nella testa. In due parole Adamas Vesper aveva distrutto tutto il rispetto che Blake provava per lui. Lui doveva rimetterlo a posto per cosa esattamente? Era andato li, si era spogliato, aveva fatto il cazzote perchè Markab stava scherzando ed era anche lui che doveva rimetterlo a posto? Il suo sguardo si assottigliò. Guardò prima Skyler , e scosse il capo. Forse non era chiara una cosa. In quel momento l'unico che poteva fare davvero qualcosa era Jesse, ma non aveva il carattere giusto per farlo e quando a quella frase non sentì neanche una parola da parte del biondino, lo guardò deluso. Davvero deluso. Comunque non era uno che si voleva far davvero difendere, quindi si avvicinò verso Adamas e gli tirò un pugno appena alla bocca dello stomaco. Aveva i muscoli no? Si sarebbe potuto difendere in qualsiasi momento. Ne bastava solamente uno. Non devi mettere a posto me. Non ti permettere mai più di apostrofarmi con il mio stesso cognome e prima di parlare, vedi bene di analizzare la situazione. Perchè non sono io che ho dato a Jesse l'appellativo di mio fidanzato. Sei geloso Adamas? é uno stracazzo di problema tuo. Non era parlare quello. Era ringhiare e non gliene importava assolutamente niente che ci fossero i professori li a guardarlo. Adamas era uno studente ma non erano ad Hidenstone. Blake aveva colpito per fargli male, ma neanche troppo, comunque se lo sarebbe ricordato. Se c'era una cosa che Blake detestava più dell'essere ignorato era il non essere rispettato. Si voltò verso Jesse, il suo sguardo era arrabbiato e se si fosse messo in mezzo avrebbe preso anche lui i cazzotti in faccia che non gli aveva mai dato. Guardò Markab, oramai gli avevano rovinato l'umore, quindi scosse appena il capo e quando arrivò Lilith alzò gli occhi al cielo. Che coglioni! Fu la sua risposta. Ma non disse altro e la seguì. La vera domanda era? perchè doveva arrivare sempre nei momenti meno opportuni? Perchè quando già era incazzato nero doveva sentire delle cagate enormi su persone a cui voleva particolarmente bene, tra le altre cose. Sgranò gli occhi alle parole di Lewis. NO. Il professor Olwen non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Se non sai di quello che parli, se non sai neanche a cosa hai partecipato sei pregata di stare zitta e tacere.Il professor Olwen, essendo un sacerdote di rune o che cazzo ne so io, è stato invitato a svolgere un rituale che per questi cazzo di villani di merda che sono i densiriani è sacro o non so, mette in contatto la natura con chissà quale loro dio o boh. Ma è un rito. Il professor Olwen non farebbe mai un'orgia. Quelle parole vennero rivolte ad Aidan, in prima persona. Poi si rivolse di nuovo all'ametrina. Le orgie sono quelle che si fanno nei video porno ed il fatto che tu non sappia distinguere la differenza mi fa pensare che neanche dovresti starci in questa scuola. Non parlare mai più così del professor Olwen. Ed inoltre sei in quest'isola da 3 anni, dovresti aver anche imparato un pò della cultura dei Densiriani. Prova ad andare ad uno di loro e dirgli che ad Ostara avete fatto un'orgia. Era incazzato nero, ma come al solito pensava tutto quello che diceva. Vide la professoressa Ivanova e sospirò. Poi tonrò a guardare Aiden e prendendolo per il braccio lo portò un pò in disparte, fregandosene altamente di tutte le persone che avevano qualcosa da dire. Gli diede una piccola spinta sulla spalla. Smettila di fare la testa di cazzo. é una troia e lo sapevi. Gyll non ha colpe su questo e sai perchè? Perchè non ti ha mai nascosto di essere fatta in un determinato modo. Vuoi sfogarti Aidan? Bene domani svegliati alle 5 e vieni nei giardini ti facio sfogare io, ma smettila di urlare come una dannatissima femminuccia in calore. Sei ridicolo. Ti sei innamorato e ti hanno spezzato il cuore. E quindi a tutto Denrise che cazzo frega? Gerald ha vinto perchè tu stai così e non perchè si sta per scopare Gyll. Cresci e fai l'uomo. Blake non era una persona che aveva molto tatto nella vita, ma era una persona sincera. Con Aidan ci aveva legato anche se come al solito in maniera strana e malata. Tutto quello fu interrotto dal telefono che cominciò a far arrivare notifiche su notifiche sul suo telefono. Era assurdo! In quell'isola non prendeva. Erano un pò in disparte, lo aveva portato non troppo lontano dagli altri, ma in maniera che stessero solo loro due. Prese il telefono e lesse quel messaggio. Ecco a coronare l'ira di Blake c'era Cora. Garantisce lei stessa la sicurezza. Vedi Aidan? Ci sono problemi più grandi! Una cazzo di terrorista assicura la sicurezza di quello che ci ha dato. Andiamo a cercare quella stronza e smettila di frignare. Giuro su Freya che ti gonfio di botte, e credimi, sto proprio con l'umore adatto. E la sua sincerità era disarmante. Clarke, noi andiamo sul galeone. Poi si voltò verso la professoressa di incantensimi. Hai fatto tutto questo casino per ritrovarti tra le sue tette? Sussurrò nell'orecchio ad Aidan. Sorrise alla bionda e simulò un piccolo grazie con le labbra. Era legato a lei esattamente come a tutti quanti i professori dell'accademia. Ma era palese che il Professor Olwen era un passo avanti a tutti. In fondo era praticamente la sua famiglia essendo il fidanzato della sua maledetta sorella maggiore.




    ricapitoliano: Blake da un cazzotto allo stomaco ad Adamas e lo esorta a non mancargli più di rispetto perchè la prossima volta lo sfonda.
    viene chiamato da Lilith e dopo essersi congedato con lo sguardo con Markab e tutta la combriccola, va da Aidan.
    Una volta li sente quello che dice Emma e se la mangia, in quanto le spiega quello che è successo ed ha vissuto, quindi difende Olwen.
    Detto e spiegato questo, prende Aidan e lo porta in disparte e cerca di farlo ragionare [#CARISMA26]
     
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    Morrigan Maverick

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    « A MAN IS NOT DEAD WHILE HIS NAME IS STILL SPOKEN. LONG MAY HE REIGN. »
    [Scheda][Statistiche]

    Persino il marinaio più impavido ha bisogno di certezze, e così Morrigan: in tutto il mondo non c'era persona più prevedibile della sua Kenna McDonald e la sua reazione fu musica per i suoi occhi. Se l'altra stava provando conati di vomito, per una volta udire il secondo dei suoi nomi dipinse di indifferenza il magitecnico, ora intento a sorridere come un gatto viziato.
    «Che dramma? Che succede?» Cit. Morrigan.
    «Punto primo. Probabilmente si. Sono un sole e come tale la mia gravità arriva ovunque. La vera domanda è quale tra i tanti casini sia quello a cui ti stai riferendo» Pollice e indice scivolarono sul pizzetto ad accarezzarlo con cura, quasi come se il gesto potesse stimolare il suo pensare.
    «Punto secondo. Sai che potrebbe piacermi, anche se non ho mai sperimentato cose simili» Il capo si piegò leggermente per studiare l'oggetto che la donna teneva tra le mani. Non sembrava male.
    «Punto terzo. Se hai bisogno di una lancia te la costruisco io. Questa dove l'hai presa? All'Ikea?» Non sembrava male, ma era lontana anni luce dai capolavori del più folle tra i magitecnici.
    Accidentalmente il suo sguardo incrociò quello di Isaac con cui scambiò un sorriso ma nulla di più. Ascoltò le sue parole, origliando, ma non aggiunse altro. A giudicare dall'età doveva essere un primino e, quindi, ci sarebbe stato tempo per fare la sua conoscenza.
    Solo allora notò Lancelot Olwen verso cui sventolò la mano destra per lanciare subito dopo un bacio a distanza usando la sinistra come pista di decollo. Questa volta non decise di origliare perché Lancelot era, in un ceto senso, tanto cucciolo quanto Morri era perverso, e quindi avrebbe percepito la sua innocenza come il resto del mondo percepisce la perversione: con quel tentami, poi... hai capito il biondino.
    Poi percepì il suono di un messaggio e tirò fuori il magifonino. Cora non le aveva scritto, ma il centinaio di messaggi della tipa che aveva rimorchiato - e lasciato - a Londra prima di ripartire per Denrise si presentarono con violenza e rabbia. «Kenna, ora c'è segnale anche qui. Sei felice? Potrai mandarmi messaggi all'ora che vuoi» Conosceva la serpe da una vita e così il suo intuito. Eppure, il sorriso che gli brillava in volto, era lo stesso di sempre.


    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    Ha con sé

    - Stivali volanti - Se approvati
    - Dragonslayer - Se approvata- -
    - Magifonino
    - Cacciatore di vergogne
    Free per magitech - vuoto per ora
    Free per verde - Smaug


    tumblr_m7w2p9qThT1r6o8v2
    Applause @ Lady Gaga - @Artpop


    - Compra delle lenti spia da Marina Stonbrong
    - Si siede sulla bancarella più prossima a Kenna e si unisce al trend #rischialavitaancheturendendounpacificoeventomortale
     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Era un piacevole inizio di anno, o almeno così lo stava vivendo il biondino, per quanto il mondo pareva star cercando in ogni maniera di costringerlo a vivere il tutto in maniera dissimile.
    In questo, forse Jessica era la più perdonabile, non tanto perché il biondino non avesse ricambiato che con un sorriso il suo saluto, quanto perché essa sentiva l'orologio biologico incombere... e siccome un figlio già ce lo aveva, non restava che parlare di morte no?
    Le parole della ragazza, comunque, giunsero al runista come una sferzata, obbligandolo a stringere un po' il palmo destro e, mentalmente, contare fino a cinque. Quando si volse verso la ragazza, per darle l'attenzione che bramava, il suo sguardo era gelidamente cordiale "Perdonami Jessica, ero perso nelle mie passioni: i libri e le rune" affermò lui, inclinando anche un piccolo sorriso "La giustificazione per la tua mancanza di garbo, invece, quale sarebbe?" domandò lui, cercando poi con lo sguardo Alex, che non vide.
    La rabbia, Lancelot la esprimeva così, con gentilezza, formalità e passando oltre, cosa non poi molto difficile, visto che molte persone in fondo sembravano interessate a salutarlo, cosa che ovviamente lo riempiva di piacere "Buongiorno Lilith" la salutò lui con un sorriso "Ho il terrore di aver oziato fin troppo, in vero... spero vivamente che voi ragazzi siate stati più attivi e diligenti, o potrebbe essere un bel problema riprendere i vecchi ritmi!" propose lui con una risata, andando poi ad incrociare lo sguardo di Eva "Buongiorno anche a te" disse lui con dolcezza, ridendo poi alla battuta con Brian. Si guardò un po' intorno, senza vederlo, poi tornò a lei "Sarà in qualche antro tipicamente opalino ad amettere la sua caratteristica aura misantropa, magari con un bicchiere di qualcosa molto ben invecchiato in mano" propose con un sorrisetto un po' furbetto "Del resto, ha sempre avuto buon gusto in fatto di alcoolici" o, per lo meno, a Lancelot piaceva lodare gli altri, specialmente quando li prendeva un po' in giro.
    La collega aveva posto molto l'accento sulle nuove reclute e non doveva dunque essere un caso che il biondino si fosse rapidamente interessato ad Isaac.
    Il ragazzo si voltò mostrando un volto acerbo, uno sguardo vispo, uno stile piuttosto sciatto di vestire ed una voce baritonale che lo colpì non poco il suo orecchio musicale "Piacere mio, Isaac" affermò lui, deliziato che un ragazzino minorenne conoscesse l'importanza di una sana stretta di mano come presentazione, non esitando dunque dal ricambiarla "Aspettiamo allora di avere l'orario definitivo delle lezioni e cerchiamo un momento libero per tutti e due, prima che i compiti e le verifiche attanaglino le tue serate e il tuo riposo" propose lui con un occhiolino, lasciando poi il giovane ai propri istinti, finendo così con l'incrociare lo sguardo di Morrigan, impegnato a tacchinare la libraia più sexy dell'isola, nel mentre ovviamente ci provava persino con lui: del resto, cosa ci si poteva aspettare da unoc ome lui? Lance ovviamente rise, scosse la testa ed estrasse la bacchetta "Verbavoleo" sussurrò a bassa voce, tentando di disegnare in aria un cuore verde, che avrebbe fatto prima battere un paio di volte, per poi lanciarlo verso il magitecnico e farlo ancora battere davanti a lui prima di svanire con una piroetta.
    'Molto acerbo... ma ci si può lavorare...' fatta partire una inutile quanto ardita ship, Lancelot si sarebbe diretto verso i drammi d'amore di Aidan, avendo comunque ancora in mente il giovane Callahan, salvo poi doversi pienamente occupare d'iniziare con il dioptasio un processo di elaborazione del lutto e gestione della rabbia 'Merlino, assistici e proteggici... ci basta un Blake Barnes a scuola... e già con Cohen sono troppi!' si disse lui ascoltando il giovane ed osservandone la mazza "Concordo che tu debba calmarti, anche per non compiere gesti di cui potresti pentirti" affermò lui, estendendo le mani "Quindi, ti chiedere per favore di affidarmi quell'arma impropria che porti con te... non è adatta al contesto, decisamente, e ancor meno si sposa col tuo umore"
    Lancelot lo chiese con gentilezza, ovviamente, ma il suo sguardo, così come la sua postura, erano fermi, ad indicare come quella domanda fosse di fatto imperativa e non trattabile, specialmente se pretendeva di andarsene con Emma e Aibileen senza avere un runista come ombra.


    Spreca un verbavoleo per morrigan e per il momento non si accorge di nulla riguardo ai magifonini.

    Verbavoleo
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    Nothing is absolute

    Dopo la scoperta di Wood come appassionato di storia e quella del primino davanti a lei sull'amore per la letteratura, la MacEwen si sentì, in un certo qual modo, invadere da una minuscola scintilla di speranza. Sapeva che persone come loro divenivano sempre più rare in una società come quella del ventunesimo secolo, tanto da attivare uno strano senso di protezione, come se quella avesse avuto modo di allargarsi a macchia d'olio così come il peso di tante piccole azioni, con le loro gocce, avrebbero potuto rivoluzionare i mari. «Ti ringrazio», ringalluzzita dalle parole del giovane, cui decise di aggiungere, alla sua mole di acquisti, un piccolo presente: un'agenda rilegata in cuoio di un intenso verde bosco, colore che avrebbe associato a quello della foresta dell'isola. «Sono sempre utili, per appuntare pensieri, ricordi e non solo i compiti», spiegò mostrandogli l'oggetto e porgendogli il sacchetto voluminoso ricevendo in cambio i Galeoni, entusiasta nell'apprendere come forse quello non sarebbe stato l'ultimo incontro con il ragazzino.
    «Certo, è vicinissimo, proprio nella prima stradina a nord della piazza, impossibile non riconoscerlo grazie ai battenti con ivi incise le rune», si sarebbe accertata che l'altro seguisse la direzione del suo indice, annuendo poi con cura, sussultando nel sentire le parole di Olwen che voleva arruffianarsi la giovane mente. «Vuole rubare ancora?» Avrebbe continuato comunque a mantenere la sua maschera, lasciando un ultimo sorriso a quello che sarebbe diventato un blu-verde. «Allora spero di vederti presto al Leabharlann, buon proseguimento», una chiosa prima di immergersi in un altro discorso con un suo ex collega. Aveva provato sulla sua stessa pelle come gli incontri con i docenti scatenassero strane reazioni, talvolta avverse, nella scozzese: con uno ci era finita a letto, con un altro aveva appena rinnovato il duello, con la rumena la promessa di una bevuta e con Lancelot? Beh, strappargli qualcosa che le mancava, anche se non avrebbe mai osato ammetterlo ad alta voce. «Nulla vieta di ricrearla, che c'è troppa paura per organizzare una lezione con un ospite esterno? Paura del giudizio della cara vecchia Vicky?» Lo stuzzicò, sperando di far leva su qualche meccanismo, anche solo strappare una piccola promessa su una sua entrata a sorpresa ad Hiddenstone, anche se non dalla porta principale. «Hai perso una buona occasione, Olwen, se dovessi cambiar idea lui sarà sempre pronto ad attenderti», in realtà non era rimasta sorpresa più di tanto. Prese i galeoni ed allungò il suo nuovo compagno per la notte, sbrigandosi ad affrontare una ragazzina minuta e regale prima ed un ex auror irritante poi.
    «Dimenticavo quanto fosse difficile per te andare oltre il tuo naso», interrompendo la loro discussione concentrandosi sulle richieste di una ragazzina che iniziò ad ordinare diverse cose, salvo poi mollarla lì con tutta la merce per rincorrere un ragazzino. «Sono tutti diventati delle drama queen, Morry caro, proprio come te», in effetti l'uomo sarebbe stato divinamente con un boa di piume rosa attorno alle spalle. Con quel pensiero tornò verso di lui che riprese a criticare diverse cose tra cui la rozza lancia lunga dono di Garlic.
    «Io so solo che parli, ma non ho mai visto nulla», il riferimento alla promessa di una vacanza ed altre piccole minuzie di cui al momento non ricordava. E con tutta probabilità non sarebbe mai sopraggiunto visto quello che accadde: un continuo rumore di trilli, suonerie e musiche di dubbio gusto superarono la cacofonia delle voci del villaggio, lanciandovi su di esso uno strano silenzio. «Che cosa?» Lo sguardo superò Maverick per piantarsi in quello di Garlic, era bastato un rapido accenno per indurre la strega a mettersi in azione. «A parte che sappiamo entrambi che saresti tu a riempirmi di messaggi, l'hai già fatto in passato, mister memoria corta», lo avrebbe spintonato sul serio quella volta, con la bacchetta già pronta in movimenti sinuosi, portando tutta la sua roba ad autoimpacchettarsi. «E forse non solo la memoria», si era avvicinata a lui, dando un ulteriore comando ai suoi oggetti di infilarsi dentro una borsa che aveva lasciato aperta, ovviamente magicamente espansa, facendola poi sparire. «Ora levati, mi sei solo d'intralcio». La lancia di Garlic era rimasta con lui, il bracciale forgiato dall'uomo anche, la bacchetta stretta nell'altra mano, e con una traccia di leggera preoccupazione a trasparire dalle sue iridi chiare si avvicinò al compagno. «Cosa diamine sta succedendo?» Il tono basso a non voler allarmare eventuali studenti in ascolto.

    Everything changes, everything moves, everything revolves, everything flies and goes away




    Qui trovate il listino prezzi del Leabharlann. Vi ricordo che in vendita saranno: il reparto cancelleria, tutto; libri molto comuni e comuni.
    In aggiunta a questo delle ulteriori proposte:
    Pergamena-pizzino: una pergamena incantata, con rune in trama, che rende leggibile il contenuto solo tra mittente e destinatario; chi cercherà di leggere, su lancio di dado, potrà trovare o insulti o appunti inerenti alla lezione.
    Avvertenza: in caso di strappo o danneggiamento la pergamena perderà il suo potere.
    Costo: 5 Galeoni, confezione da 2 pergamene.
    Hypercolor post-it: tracciando un rettangolo con la bacchetta sulla pagina del testo interessato e poi trascinandola sul post-it si avranno parole-chiave a formare una mappa concettuale. Utile per i pigri e per chi si riduce sempre all’ultimo minuto.
    Costo: 7 Galeoni, in confezione 30 post-it.

    Astuccio in:
    • pelle di Mokessino: a prova di ladro, per poterlo aprire bisognerà carezzare le cuciture poste ai lati della zip. Avvertenza: tende a rimpicciolirsi e sparire;
    pelle di Drago: morbida pelle di Vipero Peruviano, dalle scaglie ramate, risente dell’umore del proprietario, infatti qualora il soggetto fosse infastidito e/o arrabbiato piccoli sbuffi di fumo usciranno ai lati più piccoli dell’astuccio. Attenzione: potrebbe surriscaldarsi;
    • pelle di Ashwinder: astuccio verde pallido, sprigiona l’odore della legna bruciata, perfetto per i freddolosi visto che stretto tra le mani rilascia un piacevole senso di calore;
    • pelle di Clabbert: resistente, vista l’appartenenza alla famiglia degli anfibi magici, ha un animo dispettoso: infatti, quando richiede attenzioni è solito saltellare fino a cacciare una piccola linguetta -posta a sinistra- per manifestare il suo disappunto leccando quanto trova a tiro. Avvertenze: goloso di insetti, è facile trovarne residui all’interno dell’astuccio;
    • intreccio del Diavolo: per i vegani e vegetariani, un astuccio fatto con tentacoli baby del Tranello del Diavolo intrecciati. Chiunque cercherà di aprirlo, che non sia il proprietario, tenterà di strizzar loro le dita o frustarle con piccoli tentacolini.
    Costo: 15 Galeoni.

    Il PP ottenuto dipende se acquistate prodotti che forniscono PP, altrimenti +1 Intelligenza.


    Interagisce con Lancelot Olwen, Lionan Ceir, Morrigan Maverick, Philipp Garlic.
     
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    Jessica Whitemore
    Un sospiro esasperato lasciò le labbra di Jessica, ma decise di non protestare oltre. Sapeva quanto riuscisse ad essere cocciuta la ragazzina e non aveva affatto voglia di continuare a discutere. Merlino, non vedeva l'ora di trovarsi dinanzi la stanza delle necessità e trasformarla in un'eclatante zona relax, esattamente ciò che le sarebbe servito in quel momento. Se mi dici che non è pericoloso, mi fido. Vai, su le sorrise, finalmente, dopo diversi minuti di cruccio, ridacchiando alla frase sulla scelta. In effetti, nel corso della sua carriera Hidenstoniana, aveva scelto per sé solo i migliori, non certo il primo studentello brufoloso che passava per strada.
    La lasciò quindi andare, ricambiando lo sguardo di Lilith. Essere prefetti era davvero dura, soprattutto quando era necessario andar contro qualcuno pur di mantenere l'ordine.
    Alla fine di quella sceneggiata, se ne tornò alla bancarella di Kenna, esausta e decisamente stanca di essere ignorata, infatti fece la cosa più stupida che poteva fare: cercare di pestare un piede a Lance, dandogli dello stronzo snob. Probabilmente entro sera non avrebbe più avuto la spilla appuntata al petto, perciò allungò istintivamente la mano sinistra a sfiorarla, come se non volesse che le venisse strappata via. Ma aveva fatto ormai la sua scelta, per quanto non sicuramente la migliore, ed adesso avrebbe dovuto accettare qualsiasi conseguenza derivata dalla sua azione. Le sembrava di essere su di giri, non capiva più chi c'era e chi si era allontanato, il cuore che le batteva nelle orecchie. Sembrava che stesse -meglio tardi che mai- prendendo consapevolezza di ciò che aveva appena fatto, ma non ebbe il coraggio né di allontanarsi, né di muoversi in generale, preferendo aspettare l'ira del biondino cui tanto teneva. Ma non andò così male, anche se venne scaricata per libri e rune. Troppo orgogliosa per ammettere di aver esagerato, lo guardò con cipiglio irritato, incrociando le braccia al petto senza però proferir parola, riflettendo ad una spiegazione valida. No, non ne aveva. Sciolse le braccia e volse lo sguardo scuro in quello più chiaro del docente, stringendosi nelle spalle. Non ho nessuna giustificazione, non mi serve ammise lei, scuotendo la testa, estremamente sincera in quelle sue parole. Stava per dire qualcosa, ma il suo magifonino trillò, attirando la sua attenzione. Cosa cazzo...? Sussurrò, estraendolo e ricordandosi che a Denrise era impossibile usare il telefono, almeno in quella zona. Lesse il messaggio e poi sollevò il sacchettino che aveva momentaneamente riposto in tasca, un'espressione esaltata sulle labbra. Cora Delaine era la fautrice di quella specie di attentato due anni prima, oltre che di un'altra lunga serie -che fossero da lei voluti oppure no- e la cosa suscitava nella giovane sentimenti contrastanti. Però prevaleva il fatto che avesse abbattuto quella cazzata della barriera magica che impediva alla tecnologia di funzionare al di fuori di Hidenstone. Non ci pensò su troppo ed aprì il box di risposta. Era ora che qualcuno smuovesse le cose, qui. Ma le pare che siano così arretrati? Peccato non poterla ringraziare di persona, le stringerei volentieri la mano. Inviò quindi il messaggio, il primo da quando poteva finalmente farlo al di fuori della scuola, soddisfatta. Si allontanò quasi inconsapevolmente dalla bancarella di Kenna, gli occhi che brillavano. Chissà se la pseudo terrorista le avrebbe risposto. Ne dubitava, ma la speranza era l'ultima a morire.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY


    Lancelot Olwen ---> conclude l'interazione
    Risponde al messaggio di Cora Delaine
     
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    Dioptase
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Le cose non erano delle migliori né con Blake, né con Aidan. Le rotture di coglioni di Blake, fecero assottigliare lo sguardo di Lilith «Smettila, B.» - gli sussurrò dolcemente prima di raggiungere il gruppo delle ragazze pon pon di Aidan.
    Una volta lì, le parole di Emma la fecero sussultare e, allo stesso tempo, rimanere a bocca aperta. Non era certa che Olwen fosse uno di quei docenti, ma non fece in tempo a rispondere che Blake si ritrovò a sbraitarle contro. Non disse niente, incerta che quella situazione fosse realmente accaduta, tanto da trovarsi d'accordo con la sua metà «Credo che queste cose, debbano essere affrontate dai diretti interessati...» - lo sguardo freddo passo su Emma, quasi ammonendola per aver messo ancora più benzina sul fuoco, ma la sua frase era chiaramente sospesa a metà, tanto che il cristallo si spostò dolcemente su Aidan «...Aidan. Penso che lei ti debba molte più spiegazioni di quelle che meriti, quindi ora sbollisci, perché poi avrai tanto da affronta---» - impossibile. Il suono del magifonino bloccò il parlare di Lilith che immediatamente sbiancò «Un altro regalo d'accoglienza dei denrisiani?» - chiese, seppur era quasi certa che non avessero tutta questa voglia di regalare loro il segnale telefonico. Quindi sfilò di tasca il magifonino e lesse il destinatario e il messaggio, scattando in piedi «Professor Olwen! Professor Olwen! Professoressa Ivanova!» - la prefetta cercò di richiamare i due docenti più vicini, mostrando rapidamente loro il messaggio, con il volto allarmato «Mi occupo delle matricole!» - disse guardando i docenti, ma rifernedosi soprattutto a Blake. Annuì alla sua metà «Sta' attento, ti prego...» - gli disse con tono preoccupato, per poi guardare Aidan «Stagli vicino, Aidan... è la persona più importante che ho...» - e i suoi occhi chiedevano davvero al Dioptase di darle una possibilità di fidarsi, mentre approfittò del segnale per mandare un messaggio al gruppo prefetti «Raduniamo le matricole verso il Brugnir. Lì sicuramente saranno al sicuro.» - quello si che era divertente per Philipp, ma alla fin dei conti, dove avrebbe potuto portare i ragazzi del primo anno, se non dal fabbro-cacciatore e dalla bella Kenna?
    «Phil, Cora è tornata.» - disse e se non avesse ancora letto il messaggio da Gerald e Gyll avrebbe mostrato il suo. Puntò la bacchetta alla gola e «Sonorus.» - proferì per alzare la tonalità della sua voce «Ragazzi del primo anno, per favore. Radunatevi tutti alla bottega del fabbro, non preoccupatevi, è tutto sotto controllo.» - disse, per poi guardare verso Jason [«Se ti portiamo un seme, riesci a capirci qualcosa?» - domandò al druido, vedendolo esperto di piante.
    Erik Foster Blake Barnes Jesse Lighthouse Mia Freeman Giadì Howard H. Van Leeuwen Lancelot Olwen Philipp Garlic Lilith chiede ai prefetti di radunare le matricole alla bancarella di Philipp e usa un sonorus per richiamare i primini. Prima però avvisa i prefetti di aiutarla
    Lilith Clarke

    "
    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
    "
    Dioptase, Prefetto

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    Denrise
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    Philipp Garlic
    Predone | 27 anni
    Quando il gioco si faceva duro, Gyll McKenzy dava del suo meglio, del resto Gerald era quanto di più lontano pensabile da un principe sul bianco cavallo, ma anche la mezza-veela non è che brillasse come modello principesco, eppure, in quel loro stano mix di inconsapevolezza, tenerezza e decisione sembravano quasi nati l'un per l'altra e non lui pensato come carne da cannone per una lezione e una lemon e lei più o meno lo stesso, ma solo con un carico aggiunto di disagio.
    Il Garlic non era bravo ad esprimersi a livello emozionale, tanto da risultare quasi sempre freddo e distante, eppure, a modo suo, così vicino, al punto di essere rude anche nell'invadere gli spazi di lei, conquistarli e rivendicarli come suoi: Gyll, infatti, quell'anno non sarebbe forse andata qualche volta da lui; doveva andarci, e basta, e il fatto che non avesse sollevato obiezioni, anche solo per il verbo, ovviamente rese ciò che poco dopo l'altra avrebbe sfiorato per distrazione (seh...) ancora più ricettivo.
    "I campi coltivati, per i codardi che non sanno andare per mare, sono fuori dal villaggio?" rispose Gerald, che evidentemente sapeva molto poco di magifonini, quanto bastava per incrociare le braccia e corrugare la fronte a causa di quel distacco, salvo poi leggere quanto scritto da Cora, passando progressivamente dallo scazzo cosmico all'allarme.
    "Chi cazzo è sta Cora e che cazzo... ha fatto?!" esclamò lui sciogliendo le braccia, salvo poi andare a seguire il dito della ragazzina in cerca della comlpevole.
    "Merda!" ringhiò lui, estraendo il proprio catalizzatore, che afferrò con la mancina, mentre nella destra tornava ad impugnare la propria arma "Andiamo da Phil, questo è un bel casino!" chiarì, correndo poi a lunghe falcate verso il cugino.
    "Già tornato? I Garlic non sono tipi da sveltina, vergognati!" lo incalzò Philipp, incrociando le braccia e di fatto accettando quella bizzarra relazione, probabilmente per l'unica ragione che aveva comportato l'umiliazione di un Inglese 'I Denrisiani le donne le rubano agli inglesi da sempre' pensò lui, aggrottando la fronte al sentirli parlare concitatatamente, specialmente Gyll "Cora Delaine, la pazza che ha cercato di fotterci la Dragone?" chiese lui, andando poi a leggere il messaggio fino in fondo, nel mentre il libro di Kenna finima mortalmente sul bancone del fabbro.
    "Che mi potessi mangiare l'unico occhio di Odino!" imprecò lui, finendo rapidamente col puntare Kenna, la quale stava tenendo alla larga amabilmente da sola Morrigan, puntando su lancia, tacco, insulti e glacialità, ma che, nell'incontrare il suo sguardo avrebbe capito fosse successo qualcosa di importante.
    'Sa anche lei qualcosa' si disse nel leggere in lei allarme, provando ancora una volta un moto di orgoglio per una donna che poteva essere inglese sulla carta, ma aveva più palle di un flipper "Cora Delaine" le disse allungandole il telefonino di Gyll, mettendosi poi a studiare il seme, allo scopo di scovare tracce magiche e indizi sulla sua natura.
    Che poi, né il seme né il magifonino erano suoi, ma in fondo questo per un predone non era importante no?
    "JASOOOOOOOOON" urlò al druido "CHIAMA SIGURD E VIENI QUA CHE ME SA CHE CI SONO DEI CADAVERI DA FARE E SFONDARE!" strillò lui, attirando sobramente le attenzioni dell'amico.
    RevelioGDR


    Ciao a tutti, il listino di Brugnir Forgen è a vostra completa disposizione (lo trovate linkato dal rolescheme).
    A questo, aggiungo qualche cosa di extra u_u

    Armi da allenamento (d20+3): armi in legno smussato benedetto dal dio freyr in maniera tale da infliggere un considerevole danno, ma senza lesioni permanenti in nessun caso inclusa la rottura (l'attacco non causa mai malus, status o morte).
    Prezzo: 150G

    Lacrime d'inverno (consumabile): se bevute rendono gli effetti delle magie di ghiaccio eseguite nel turno corrente Permanenti.
    prezzo: 30G

    Il PP ottenuto dipende dal tipo di arma acquistata.
    Le lacrime garantiranno +1Intelligenza.
     
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    Denrise
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    «Sai che sono amante dei tuoi paletti, Garlic. Non mi scoraggi così.» - disse il druido, ridendo sotto quella barba folta che andò a toccare con la mano destra, lisciandola appena.
    Avrebbe quindi dedicato le attenzioni alla clientela, dapprima e poi alla bella inglesina, ringhiando con lo sguardo a Cameron per le parole rivolte «A regazzì, non so se sai cosa significa molestare, ma secondo me te sei perso la pagina de vocabolario dove te lo spiega.» - disse l'omone per poi tornare con lo sguardo su Elisabeth.
    Tuttavia, com'era da aspettarselo, Philipp tornò alla carica, quindi il druido si voltò appena in direzione dell'amico «MACCHE' DAVERO?! ME LO SONO SCORDATO, MENO MALE CHE ME LO HAI RICORDATO. AVEVO GIA' MR. VOCABOLARIO PRONTO, QUA!» - e fatti e riferimenti a Cameron non erano per niente casuali, tanto che il dito del druido indicò la testa del Dioptase.
    Poteva andare tutto per il verso giusto, quella giornata, ma a quanto pare la quiete di Denrise era pronta ad essere distrutta per sempre. Quella che era l'isola felice di quei poveri cristi di denrisiani, aveva accolto forse troppe volte lo straniero e i risultati si sarebbero sentiti da lì a poco. Quel bippare continuo fece incuriosire il druido «Avete le campanelle tipo le caprette o è il suono del vostro capitano che vi dice di tornare all'ovile?» - chiese ad uno degli studenti che aveva attorno, guardandoli straniti.
    L'arrivo di Isaac lasciò piuttosto perplesso il druido, sentendosi chiamare Signor Speziale, quindi sollevò un sopracciglio e «Me chiamo Jason, a regazzì.» - mormorò con il suo tono cavernoso, ma senza spegnere il suo dolce sorriso, mentre incrociava le braccia al petto e ascoltava quello che aveva da dire.
    Sgranò gli occhi a quelle parole e prese il seme che il ragazzo aveva in mano cercando Philipp con lo sguardo, che però sembrava impegnato con quell'aggeggio inglese e suo cugino e la sua nuova conquista inglese (da vero denrisiano!) «Da' qua.» - disse prendendo in mano il seme e cercando di capire se conoscesse la pianta. La sua bacchetta venne tirata fuori dalla tasca posteriore del pantalone marrone a tasconi, pronta a qualsiasi evenienza «Chi te l'ha dato, ragazzino?!» - disse per poi venir attirato completamente dall'urlo di Philipp. E quando Philipp chiamava, Jason aveva già sguainato la sua bacchetta, come cavaliere dell'Apocalisse pronto a combattere fianco a fianco «FA CONTO CHE STO LA'.» - rispose. «Te lo ridò subito, regazzi. Famme chiama er capo.» - disse, andando a cercare Sigurd «O sapevo che sti inglesi avrebbero portato solo guai.» - disse correndo ovunque a cercare il capovillaggio «SIGURD. SIGURD! CAZZO SIGURD, TENEMO PROBLEMI. GRAVI. VIE' FUORI, SO CAZZI. STI AGGEGGI CHE TENGONO GLI INGLESI HANNO PRESO A SUONA', CE SONO SEMI STRANI. ME DAI! CHE DEVO ANNA' DA PHILIPP. SIA MAI CHE SE FA MALE, POI ME DICE CHE NON L'HO DIFESO.» - e se l'avesse trovato, avrebbe sicuramente corso verso Philipp, con la bacchetta stretta nella destra «Sto qua, sto pronto.»
    Cerca Sigurd, poi raggiunge Phil del suo corazon
    Jason K. Byrne

    "
    Macché davero?!
    "
    Druido, Speziale

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    Gli Snasi
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    Lo SnasoAl cuor non si comandava, in ogni senso e chi era questo snaso per mettersi tra Morrigan Maverick e Lancelot Olwen? Nessuno, specialmente dopo un simile gesto d'amore: un cuore tridimensionale si sarebbe generato dalla verga del bel runista, grande e battente solo per il collega, verso il quale si sarebbe diretto fino a scoppiargli davanti e conferirgli fino a fine evento +2pp a Empatia. Chissà che questo scaldargli il muscolo cardiaco lo potesse aprire a nuove strade, magari meno lastricate di armi made in brugnir forgen!

    Parlando di Garlic, il minore e Gyll furono tra i primi a notare il mutamento nel villaggio, forse approfittando del proprio isolamento, che permise anche loro di notare qualcuno: Dana.
    La ragazza si trovava ancora vicino alla Dragone e quando li notò sussultò, poi però alzò la mano verso il cielo e li salutò; fece alcuni passi di lato, poi iniziò francamente a correre, fino a raggiungere il molo meridionale, ove si smaterializzò prim'ancora che loro potessero dire beh.
    Con le informazioni acquisite, ai due non rimase che ricongiungersi a Philipp Garlic e a Kenna MacEwen, la quale aveva abilmente chiuso baracca e burattini, pronta all'avventura.
    Esaminando il seme, Philipp si rese conto fosse di una pianta a lui non nota. Non era certamente di un albero e la dimensione era vicina ad un seme da piccolo fiore, compatibilmente con quanto detto da Cora nel suo messaggio. Una cosa, comunque, avrebbe colpito il fabbro: in sua mano, il seme non pareva emettere alcuna forma di magia, eppure, quando lo aveva estratto Gyll, lui aveva immediatamente avuto la sensazione fosse una pianta magica.
    Suggestione o c'era qualcosa sotto? Ci sarebbe stato bisogno di rifletterci su, ma sarebbe stato un po' difficile da quel momento in poi farlo dal suo stand: Lilith Clarke infatti aveva deciso di sfoderare la sua arma finale contro le streghe con manie di grandezza: il Sonorus!
    La voce della giovane risuonò per tutta la piazza, richiamando da lei (più ancora che da Brugnir) tutti coloro che ben presto avrebbero incontrato un lontano cugino del qui presente per essere smistati.

    L'agire di Lilith era soprattutto per i primini, ma cosa ne era di chi viveva al cellulare? Morrigan si sarebbe trovato sommerso di messaggi e vocali da parte della tizia del giorno prima. Alcuni, a riguardo erano molto espliciti, per quanto un po' prossimi al Blake Barnes (bipolari): "mi hai illusa!" era una delle frasi più gettonate, che si davano per il cambio con altre più poetiche come "Avevi detto che avremmo danzato insieme coi nostri demoni sotto un cielo libero dallo smog, e io, sotto le stelle mai così brillanti, avrei potuto ringraziarti per tutto quello che avevi fatto per me!" senza dimenticarci l'evergreen "se volevi svuotarti le palle potevi almeno prendertene una a pagamento!" e lo scontatissimo "pensavo che almeno tu fossi diverso!".
    Per quanto riguardava Jessica, intanto, al momento non c'era molta gente a scriverle: suo zio, comuque, le stava mandando non poche foto di Alex, per quanto non esattamente recenti, forse nel tentativo di non farla sentire sola.


    Preciso una cosa.
    Per supportare un po' gli studenti, per calcolare i modulatori sto dividendo i loro pp/3. Gli adulti, like always, sono /4.
    Julian Miller , Dermot G. Barker u_u voi siete senza modulatori perché siete Ubriachi. MWAHAHAHA

    lance verbavoleo; d20: 20! +11+4 +2PP empatia

    sonorus lilith; d20: 11+5 ok

    phil esamina; d20: 16+4+7=27

    Un'ultima cosa: non pretendo vi leggiate tutti i post, inclusi i miniesiti.
    Se ci sono cose importanti, aggiorno il post del 11/09

    Jason K. Byrne: ti esito domani
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Lui aveva prefissato la vittima di quella giornata in Dermot e le sue semi-offese nel chiamarlo squallido lo fecero solo sorridere. Julian non era uno che si offendeva facilmente, rispondeva sempre con il suo smagliante sorriso e con una mano che passava tra i riccioli scomposti che portava in testa. E così fece anche con Dermot, senza commentare oltre quella sua parola verso di lui.
    Una volta arrivati al bancone, lui si sarebbe accomodato e avrebbe ordinato, con grande piacere, verso un Jonathan che sembrava non aspettare altro che altra gente da spillare. Vi mise i soldi sul bancone, fregandosene anche del resto, che avrebbe lasciato volentieri al barman «Se ti dicessi, Julian, la memoria si rinfrescherebbe?» - avrebbe sussurrato sporgendosi verso Dermot, con quel suo sorriso strafottente.
    Quando Jon tornò con la sua ordinazione, Julian alzò un sopracciglio e rise ancora, per poi afferrare il bicchiere e fissare Dermot «Sempre pronto.» - mormorò, come se intendesse ben altro, il riccio, prima di buttare gi il suo bicchiere, diversamente a come aveva fatto il collega opale, senza nemmeno assaggiarlo e storcendo il naso al sapore acre della bevanda.
    Il cicchetto pian piano scendeva e già lo sentiva risalire. Vide Dermot mantenersi al bancone e la cosa lo fece ridere, mentre sbronzo cercava la mano di lui, provando a sporgersi verso l'opale. Cosa che fu difficile, tanto che dovette poggiare il piede a terra per non cadere sul ragazzino, finendo dritto sul suo collo. Rise, rise di gusto, divertito e senza spostarsi da quella posizione, mentre le labbra avrebbero baciato la pelle del ragazzo, se solo glielo avesse permesso «Ah, sì...» - mormorò ancora ridendo e cercando di rimanere dritto, cosa che era davvero impossibile.
    La testa girava, ma questo non limitò il suo udito: sentì il suono del magifonino e lo cacciò fuori (il magifonino) «Che cazzo è scritto...» - disse, provando a leggere quelle parole che si mischiavano tutte. Dovette leggerlo più e più volte, quindi ridendo ancora «Ahahah ma allora ci si diverte qui» - aveva preso la cosa un po' sottogamba, quindi provò a rispondere al messaggio di Cora «Carissima, grazie del tuo pensiero. Sono Julian Miller, ti va di conoscerci?» - certamente da sobrio avrebbe preso la cosa sul serio, ma ora come ora, cosa doveva fare.
    La voce di Lilith sembrò na botta in testa «Questa già sbraita troppo» - disse, provando a barcolare giù dal suo sgabello, finendo di nuovo addosso a Dermot. Questa volta, il riccio, tentò di centrare la sua guancia per un bacio, sperando di trovare le labbra in verità, ma con tutto quel giramento di testa era davvero difficile «Tu stai con me» - sbiasciò appena l'americano, tra un dire e un fare.
    Dermot G. Barker. Prova a rispondere al messaggio di Cora.
    Julian Miller

    "
    Light my fire.
    "
    Studente, I anno - Ametrin-

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Avrebbe preferito diecimila volta rimanere da sola con Gerald fino a quando non doveva andare a rinchiudersi in quel castello. Tutto era diversamente romantico e la cosa a Gyll sembrava suscitare sempre più interesse verso il piccolo della famiglia Garlic. Era come se quei due fossero stati voluti così, vicini e perfetti, nella loro imperfezione, per completare l'altro nel disagio. E pensare che la mezza-veela, ma si sarebbe aspettata una cosa del genere, tanto da credere addirittura di non sopportarlo nella sua strana antipatia, durante quella galeotta lezione di rune che lo aveva visto affiancarla nella raccolta delle uova. E anche quell'Ostara malandrina che li aveva visti spingersi ben oltre la ricerca delle uova, aveva fatto sì che i due si incastrassero come due pezzi combacianti dello stesso puzzle. E chi avrebbe mai potuto dirlo? Mai fidarsi del player che crea sti png a sta maniera del destino, che unisce chi meno ci aspetteremmo di vedere uniti. Gyll lasciò che lui si prendesse il suo spazio, la sua aria e la fecesse propria, quasi marchiandola con la sua stessa presenza e quelle poche parole che andavano a delineare il suo territorio. Come poteva opporsi a qualcosa che anche lei desiderava? Semplice: non poteva. E non lo fece minimamente, seppur avrebbe avuto diversi problemi, quasi certamente, a scuola, quell'anno. A partire da Aidan per concludere ad un esplosivo Blake che sicuramente non le avrebbe fatto passare liscia quello che era successo con Gerald quel giorno.
    Tuttavia, quelli erano problemi superflui in confronto a quello che sarebbe successo poco dopo.
    Sentendo quanto l'antenna di Gerald fosse carica di segnale, forse più del ripetitore che Cora aveva gentilmente offerto, Gyll quasi voleva ignorare tutto il mondo. Ma sapeva che non sarebbe stato possibile, per questo avrebbe rimandato ad un momento sicuramente migliore, effusioni con un Gerald che di tecnologia ne capiva praticamente niente. «Hm-hm.» - scosse la testa in senso di negazione, quindi schiuse di nuovo le labbra, poggiando i suoi occhi di cristallo sul biondino «Intendo il segnale per i nostri magifonini. So che qui non prendono, com'è possibile?» - provò a spiegare dolcemente a Gerald cosa intendesse per campo, quasi come se questa volta dovesse essere lei ad insegnargli qualcosa, così come lui aveva fatto nelle mille volte precedenti e avrebbe fatto da lì in poi (la tenerezza oh!).
    «Cora è niente di buono, Gerald.» - il suo tono era basso e davvero preoccupato, forse in parte anche impaurito.
    Voltandosi verso la Dragone, Dana era ancora lì «E' lei, Gerald!» - disse indicando la ragazza, mentre dal pantalocino cacciava la sua baccheta. Ma Dana, oltre a salutarli, sembrò non voler scambiare due chiacchiere e, invece se ne guardò bene e li salutò svanendo nel nulla, seppur Gyll tentò di raggiungerla prima che lo facesse «Maledizione!» - più o meno la medesima esclamazione di Gerald, solo che con una vena meno scurrile. Annuì energicamente, quindi, mentre seguiva il biondo, arrivando dal maggiore dei Garlic presenti. Le sue parole la fecero arrossire, seppur quello non era il caso, e le fecero quasi credere che poi non era nemmeno troppo in disaccordo su quello strano avvicinamento di lei con un membro della sua famiglia (strana scelta di parole per indicare un componente, no?)
    Ma anche questa volta, dovette rimandare le scenette comiche, in cambio di qualcosa di più allarmante «Sì, lei. Ha riattivato il segnale nel villaggio e ha mandato quello. Oltre che questi semi.» - lo vide esaminare l'oggettino, quindi guardò Gerald preoccupata, stringendo la propria bacchetta, tanto da far diventare le nocche bianche «La ragazza che ce l'ha dato, era alla Dragone e quando l'abbiamo notata, si è smaterializzata chissà dove, Phil.» - era giusto che il cacciatore conoscesse ogni particolare appena avvenuto, mentre con lo sguardo passò a Kenna (come si può non credere che quei quattro formassero un'allegra famigliola?).
    Tuttavia sembrò che i problemi stessero giungendo tutti lì. Lilith aveva deciso di radunare tutti alla Brugnir, quindi la mezza-veela cercò di fare un passo indietro, provando a mettersi dal lato di Kenna, ma senza allontanarsi da Gerald, per non ritrovarsi nel casino degli studenti di cui aveva avuto abbastanza i riflettori puntati.
    La mezza-veela cercò di toccare il braccio di Gerald per attirare la sua attenzione «Se quella che ci ha accolto è fuggita a quel modo, vuol dire che ha contatti con Cora, ma... mi chiedo, sarà l'unica?» - disse guardandosi attorno e cercando qualcosa di strano o qualcuno di sospetto.
    Si mise in disparte, quindi, prendendo il seme concesso da Dana, visto che l'altro lo aveva dato a Philipp, quindi avrebbe tentato di muovere la bacchetta a tracciare lentamente un quadrato procedendo in senso orario e compiendo una lieve stoccata «Detector.» - mormorò la mezza-veela, con gli occhi puntati sul seme che aveva nel palmo della mano. Se tutto fosse andato per il verso giusto, avrebbe visto lacci attorcigliarsi attorno il seme e magari darle delle notizie in più su quel semino.
    Interagisce con Gerald e Philipp Garlic principalmente, scambiando qualche sguardo con Kenna MacEwen per poi fare Detector sul seme.
    Gyll McKenzy

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    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Scambiare due chiacchiere con dei vecchi amici e colleghi era ciò che più poteva avvicinarsi alla normalità, per una Eva così sempre preoccupata per tutti.
    Rise alla battuta su Brian che Lancelot fece, senza scomporsi minimamente «Credo tu abbia perfettamente ragione, Lance.» - concordò con il docente, prima di dedicarsi interamente ad Aidan.

    E poi le dicevano di dover stare calma. Cosa dove stare calma se i problemi erano sempre in aguato?
    Dopo aver coccolato un dolcissimo Aidan, Eva si concesse di sospirare appena, cercando di tornare dal suo Samuel. Invano.
    La voce di Lilith richiamò la sua attenzione e dopo aver letto il messaggio dalla prefetta, Eva sbiancò letteralmente, afferrando immediatamente la bacchetta nella mano destra «Lo sapevo che non c'era niente di cui star tranquilli!» - mormorò tra sé «Lilith avvisa i prefetti di radunare tutti in un unico punto. Non voglio teste calde, per nessuna ragione al mondo.» - quindi il suo sguardo si spostò su Lancelot «Lance, cerchiamo di tenere al sicuro tutti, mi dai una mano?» - disse, certa di poter contare sul runista e sulla sua favolosa capacità di fare tutto il possibile per difendere tutti.
    «Io avviso Victoria.» - disse piazzandosi vicino al runista, pronta seguire i suoi passi per difendere i ragazzi.
    Sfilò il magifonino dalla tasca, quindi e compose il numero della Preside. Attese che squillasse, sperando che rispondesse, quindi se lo avesse fatto avrebbe spiegato la situazione «Victoria, Cora Delaine si è fatta sentire. Di nuovo. Ha preso possesso di un ripetitore nell'isola, ora il segnale qui è attivo, come puoi notare. E hanno consegnato ai ragazzi dei semi. Non so quale sia il suo intento, qui cercheremo di mantenere i ragazzi al sicuro, ma credo sia bene far rientro ad Hidenstone il prima possibile. Tu sei al castello? Tutto bene lì?» - e se non avesse risposto, avrebbe mandato tutto questo per messaggio alla vecchiaccia.
    Interagisce con Lancelot Olwen e contatta Vicky.
    Eva Ivanova

    "
    Pensa, credi, sogna e osa.
    "
    Doc. Incantesimi, Resp. Diop

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