Incontrarsi per la prima volta

Evento di inizio anno

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  1. Lionan Ceir
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    Isaac_01
    Isaac Callahan
    Dioptase | 16 anni


    Quando la voce di Lancelot gli giunse alle orecchie, da dietro le sue spalle, si ritrovò a sobbalzare e a sussultare, sgranando gli occhi scurissimi per la sorpresa. Aveva appena consegnato il suo pagamento a Kenna, la libraia, ed era in attesa che gli venissero consegnati i libri che aveva acquistato: investì dunque quel lasso di tempo in un breve scambio di battute con il docente.
    Isaac si girò su se stesso e gli offrì un volto d'adolescente che sta diventando, giorno dopo giorno, uomo: lineamenti decisi ma nel complesso banali, occhi scuri e capelli mori tutti arruffati – come se il proprietario avesse rinunciato in partenza a sistemarli o a tenerli un po' in ordine. Staccò la mano destra dalla presa sul baule e l'allungò verso il docente, offrendogliela a mo' di saluto e di benvenuto: “Isaac Callahan, signore. Tanto piacere di conoscerla!”, si presentò. Il ragazzo sfoderò una voce dagli accenti baritonali, bassa e calda, accogliente come un porto sicuro e che ben si adattava, nelle sue note malinconiche, all'aspetto un po' da sognatore che aveva. “Primo anno ad Hidenstone, ovviamente; vengo da Hogwarts. Sarà per me un piacere accogliere il suo invito e farle visita nel suo studio: magari le va di mandarmi un gufo quando è disponibile e libero?”, azzardò una proposta con uno sguardo limpido e genuino. Si sarebbe trattenuto ancora qualche istante vicino a Lancelot, presso lo stand di Kenna, e poi, tenendo stretto il proprio baule, si sarebbe allontanato prendendo a vagare per le altre bancarelle.
    Quella dello Speziale lo incuriosì parecchio e, difatti, orientò i propri passi esattamente verso essa. Mentre si stava avvicinando, però, il suo magifonino sussultò nella tasca posteriore dei jeans in cui Isaac lo aveva riposto. A pochissimi passi dallo stand di Jason fu costretto a fermarsi, estrasse il magifonino e lesse il lungo messaggio che gli era arrivato.
    “Ah, perché, prima i magifonini qui non funzionavano? Davvero molto curioso! Però è fantastico che ora vadano.”, mormorò tra sé e sé il giovanotto leggendo del primo dono che era stato fatto a tutti quanti. Dopo questa brevissima riflessione (che Jason probabilmente potrà udire visto che Isaac è vicinissimo alla sua bancarella, e con lui potranno udirla anche tutti gli altri che sono lì).
    L'ultima parte del messaggio, quella contenente la spiegazione sul secondo dono di Cora, fece sobbalzare il sedicenne: “Oh, per il reggiseno imbottito di Morgana...”, gemette lasciando trapelare tutto il proprio sgomento. “Un seme da piantare, una pianta di cui prendersi cura: e io che sono una sega universale in Erbologia! 'Sto fiore mi muore, già lo so.”. Era quasi nel panico, la nota leggermente graffiata della sua voce ne era un indizio ben più che concreto. Isaac staccò gli occhi dal magifonino e si guardò attorno frastornato e confuso, un po' impallidito e con tutta la sua calma proverbiale assolutamente evaporata. Piantò gli occhi scurissimi su Jason e gli rivolse la parola: “Signor Speziale, mi creda, non la disturberei se non fosse questione della massima importanza.”, esordì. Ripose il magifonino e infilò la mano destra nella tasca dello zaino, da essa estrasse il sacchettino che aveva ricevuto in dono e che lì aveva riposto. “Da una gentile signorina dell'isola mi è stato donato questo sacchetto. Contiene un seme che, se piantato, in un mese fiorirà. Io sono una frana assoluta in Erbologia, non è che potrei avere da lei qualche consiglio per evitare il disastro?”. Presentò la questione senza giri di parola e attese l'eventuale replica del Denrisiano.

    Narrato - "Parlato" - 'Pensato' | Isaac Callahan || Stat.
    RevelioGDR



    Isaac interagisce con Lancelot Olwen e con Jason K. Byrne
     
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288 replies since 2/9/2021, 00:50   9123 views
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