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Brianna Scott.
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[Settembre 2017]
« scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »Ricordare il primo giorno all'accademia per Auror era più difficile di quanto non immaginasse e non perché fosse passato troppo tempo -saranno stati tre, forse quattro anni- ma perché in quegli stessi anni ne aveva combinate davvero tante. Nonostante l'idea di discostarsi dalle reclute che, come lei, avrebbero frequentato il corso, un po' per costringersi a concentrarsi su ciò che stava facendo e ottenere il massimo dei risultati, un po' per evitare di ripetere ciò che aveva dovuto passare quando aveva lasciato la scuola, le fu impossibile non socializzare in un luogo in cui l'impegno e il sacrificio erano tutto e avere qualcuno al proprio fianco, che riusciva a capire e sostenere, era indispensabile.
Gli anni in accademia non furono tra i più felici della sua vita, non dopo la perdita del padre -avvenuta l'estate seguente all'attestato G.U.F.O.- e l'abbandono della scuola che per lei era diventata una seconda casa, una cosa che mai avrebbe considerato possibile; eppure, tutto sommato, ne uscì soddisfatta: il suo sogno, l'obiettivo che si era prefissa fin dal quinto anno a Hogwarts, si era finalmente avverato e Brianna sorrideva nel constatare lo sguardo commosso e orgoglioso di sua madre, Elenoire, mentre dalla platea applaudiva i neo-diplomati, nuovo e giovane corpo Auror che avrebbe fatto di tutto per garantire la sicurezza del popolo inglese.
Non era trascorso molto tempo da allora, eppure la ragazzina faceva fatica a ricordare un altro episodio in particolare: i dettagli relativi alle emozioni che la colsero nello scorgere, fra le nuove reclute, un volto familiare che pensava non avrebbe più rivisto.
Cosa provò? Felicità? Disprezzo? Rammarico? Nel rivedere Alexander Olwen in quello stesso dipartimento, sentir pronunciare quel nome di fianco al suo nella sua prima missione come partner, non riuscì a credere ai propri occhi... e alle orecchie, poi! Rimase ad osservarlo a lungo, annuendo alle direttive impartite dal suo superiore e rimanendo in quella stessa stanza anche quando non rimase più neanche una persona, una, ad eccezione del suo ex compagno di scuola, nonché rivale.
Oh, sì, quelli a Hogwarts erano davvero gli unici giorni che non sarebbe mai riuscita a dimenticare: lei e Xander si erano conosciuti sul campo di battaglia, durante un tirocinio di Difesa contro le Arti Oscure; insieme a loro vi era anche il cugino del moro, Lancelot, un biondino per cui Brianna aveva sviluppato una certa simpatia. I due si erano dati del filo da torcere fin dal primo momento e più volte si erano scontrati fra loro -non era mancato il duello clandestino mentre entrambi erano posseduti da fantasmi del passato- eppure, in un modo o nell'altro, erano riusciti a restare amici... per un po' di tempo.
Brianna non seppe mai dire cosa fu a spezzare quel loro delicato equilibrio, se il bacio dato a una compagna di classe mentre frequentava la sua migliore amica, il fatto che avesse fatto star male Eilidh per motivi che la rossa in verità ignorava o non aveva mai realmente compreso oppure, cosa molto più probabile dato il suo orgoglio perentorio e la vena vendicativa che aveva iniziato a distinguerla negli ultimi anni da ciò che era in adolescenza, ciò che l'aveva fatta ricredere sul ragazzo -ormai giovane uomo- era stato il fatto che lui l'avesse colpita durante quel duello clandestino nonostante fosse disarmata e gli avesse chiesto di smetterla.
Nel ricordare quel momento, la ragazza fu indecisa se darsi della stupida e della vigliacca -probabilmente si sarebbe schiantata da sola ai tempi, se solo avesse potuto- oppure se avercela con lui per assenza di onore e correttezza.
Ma, ehi, non era forse anche lui posseduto ai tempi? Eppure, lo spirito in fiamme di Brianna aveva sempre lavorato in un certo modo, sentiva e provava senza tener conto della ragione.
E' buffo, non trovi?
Si decise a dirgli non appena rimasero soli, dopo qualche attimo di silenzio caratterizzato da tensione più che da imbarazzo.
Si limitò a inclinare lievemente il capo di lato, come faceva un tempo, lasciando che i capelli eccezionalmente corti le scivolassero sulla guancia solleticandola; non vi aveva fatto ancora l'abitudine e si ritrovò a scostarli con la mano sinistra in un gesto che non era solita fare.
Tra tutte le circostanze in cui avremmo potuto incontrarci, proprio nella sede dei combattenti.
Voleva sorridergli in egual misura in cui avrebbe voluto schiantarlo, ma si trattenne dal fare entrambe le cose, rimanendo invece in silenzio per dargli la possibilità di rispondere a sua volta.
Come si sentiva? Non riusciva a capirlo.
Edited by Brianna Scott - 16/3/2019, 15:46. -
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Edited by Alexander Olwen - 24/3/2019, 20:00. -
Brianna Scott.
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« scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »Se c'era una cosa in cui Brianna era diventata davvero brava nel corso di quei dieci anni, quella era saper riconoscere un'emozione sul viso di un'altra persona. In quel momento, però, forse troppo presa dalle sue di emozioni, le fu piuttosto difficile riuscire a decifrare quella di Xander.
Non avrebbe saputo dire se il ragazzo fosse solo sorpreso o se, nel vederla, qualcos'altro fosse scattato in lui; lei, d'altra parte, non riuscì ad emettere un fiato, neanche una parola fino a quando non si costrinse a mettere a posto il cervello.
Erano trascorsi dieci anni da quando i cugini Olwen avevano lasciato improvvisamente Hogwarts, quegli stessi ragazzi che avevano trascorso un paio di giorni a casa Scott durante le vacanze di Natale del loro ultimo anno a scuola, insieme; quegli stessi ragazzi che avevano lasciato le sue due migliori amiche di un tempo, amiche che aveva abbandonato persino lei...
Ma Brianna aveva avuto un valido motivo per dire loro addio, no? Certo, se la morte di suo padre poteva valere come ottima giustificazione per aver lasciato Hogwarts e tutte le persone che vi abitavano a lei care, come avrebbe potuto giustificare il fatto di non essersi più fatta sentire?
Non un biglietto, non una lettera, neppure una parola... ma non se ne faceva una colpa, in fondo oltre a non averle spedite non gliene erano neanche mai arrivate.
Quando Brianna trovò la forza e la ragionevolezza di emettere un suono, iniziò a parlare e Xander fece lo stesso un attimo dopo. La ragazza si ritrovò a trattenere il fiato per un momento, perché si rese conto di quanto fossero cambiati entrambi; non poteva sapere come apparisse lei agli occhi dell'ormai collega, ma era consapevole di come lui apparisse ai suoi: molto più alto di quanto lo ricordasse, con muscoli più definiti, spalle larghe, lineamenti del viso ormai da uomo e un tono di voce decisamente più basso di quel che ricordava.
Se non avesse avuto la sua immagine bene impressa nella mente, forse non lo avrebbe neppure riconosciuto dati tutti quegli evidenti cambiamenti.
La voce del ragazzo riecheggiò in quella stanza, vuota se non per la presenza dei due. Brianna si limitò ad annuire alle sue prime parole, poiché entrambi erano sempre stati attratti dalle sfide, dal mettersi alla prova e, in fondo, si trattava di due persone che per ciò in cui credevano avrebbero sacrificato qualsiasi cosa.
Era così difficile, dunque, immaginarli perfettamente nelle vesti di Auror?
La rossa schiuse le labbra per rispondere, ma le successive e incalzanti domande dell'ex compagno di scuola la costrinsero a tacere, per poi permetterle di illuminare il viso con un sorriso mesto. Non poteva fare a meno di rivedere nella sua mente il ragazzo saccente e a tratti prepotente con cui un tempo aveva condiviso moltissimo.
Beh, sono qui solo da poco più di un anno e nonostante tutto non saprei davvero...
Uno dei superiori è stato un mio responsabile in Accademia e mi ha fatta sudare parecchio; qui sembrano tutti dello stesso stampo, perciò preparati.
A quel punto si ritrovò a incrociare le braccia sotto il seno, rivolgendo al collega un sorriso sghembo e un'occhiata divertita, mentre le sopracciglia si inarcavano com'erano solite fare da una vita.
Non siamo più a scuola, Olwen. Qui non ci sono le ragazzine che ti sbavano dietro e i pivelli a fare i tuoi compiti.
In fondo, come dimenticare quel ragazzino, Jamie, che era convinto di essere amico di Xander solo perché quest'ultimo gli permetteva di svolgere i suoi compiti? Nel ricordare quei momenti che un tempo l'avevano fatta tanto ridere, la rossa si sentì un tantino in colpa: non era così pura d'animo come pensava di essere.
Poi arrivò il momento della verità, o meglio, il momento in cui scegliere se dirla o meno quella dannata verità: aveva mantenuto i rapporti con gli altri dopo che i due cugini erano andati via? Quanto sapeva Xander di lei? Cosa gli avevano detto gli altri?
Improvvisamente il viso perse l'espressione di sfrontata sicurezza di pochi attimi prima e indossò una maschera di disagio: abbassò lo sguardo e sciolse il nodo della braccia, portandosi una mano dietro il collo, massaggiandolo come se fosse tutto normale.
Ecco, io...
Doveva dirglielo... non doveva dirglielo... doveva dirglielo o...
Solo Eilidh.
Ho... perso i contatti con tutti gli altri.
Compresi Annie e Bell.
Il solo ricordarlo le procurò un altro crack al cuore, e nonostante ci si fosse abituata in passato, continuava a fare male; in fondo era moltissimo tempo che non pensavaa luia loro.
Che fine avete fatto, tu e Lance? Perchè siete spariti così all'improvviso?
Xhiese sollevando nuovamente lo sguardo diamantino su di lui.
Alla fine aveva optato per non dirgli nulla di compromettente, ma se conosceva Xander, avrebbe giurato che neppure lui si sarebbe sbottonato così facilmente.
Edited by Brianna Scott - 17/3/2019, 11:46. -
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Brianna Scott.
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« scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »Definire il suo rapporto con Alexander Olwen era sempre stato piuttosto complicato, persino quando se ne andavano in giro per i corridoi, ai tempi di Hogwarts, come se la scuola non li spaventasse più di tanto, non quei sei ragazzi che avevano il mondo ai loro piedi e che avrebbero potuto fare tutto ciò che ritenevano possibile.
Erano giovani, pieni di ambizioni e animati da una vitalità che a quasi trent'anni iniziava a cambiare.
La verità era che Brianna aveva sempre pensato a lui come a un rivale, qualcuno che la spronava a dare il meglio di sé e a dimostrare quanto valesse; perdere contro di lui era stato massacrante, soprattutto la seconda volta, ma ciò che aveva davvero incrinato il loro rapporto -almeno da parte della ragazza- era quanto accaduto quel lontano pomeriggio di dieci anni prima, quando aveva perso i sensi per un attacco del compagno.
Da allora si erano appena rivolti la parola e il fatto che il ragazzo e la sua migliore amica si fossero lasciati di certo non giovava alla causa.
Quando Alexander e Lancelot partirono lasciandosi tutti loro alle spalle, Brianna non ebbe il tempo di realizzare cosa ciò avrebbe potuto comportare nelle vite di Annie, Eilidh -che avevano perso entrambe i primi ragazzi di cui si fossero mai innamorate- e Bellamy -che aveva visto andar via i suoi due migliori amici.
Non ne ebbe il modo né il tempo, perché dovette presto lasciarsi tutto alle spalle anche lei.
Era davvero cambiato qualcosa in quegli anni? Le due giovani reclute Auror potevano realmente mettere da parte ciò che erano stati, i dissapori fra adolescenti e un rapporto incrinato dagli eventi vissuti per poter crescere e andare avanti, collaborare?
Xander sarebbe stato il suo partner chissà per quanto tempo e i suoi insegnanti in accademia erano stati chiari: non fidarsi del proprio partner, non collaborare in missione equivaleva a firmare un contratto di morte certa.
Si schiarì la voce, la ventiseienne dalla chioma vermiglia, mentre lo sguardo incerto solcava ancora una volta il volto del compagno; sorrise alle sue parole, lasciandosi sfuggire un accenno di risata mentre constatava quanto facile potesse essere tornare indietro nel tempo, un viaggio fra i ricordi.
Beh, in quel caso io sono sempre la prima della classe e tu... questa volta dovrai faticare per mettermi K.O.
Si limitò a spintonarlo lievemente sulla spalla, con la mano destra chiusa a pugno e riservandogli un sorriso tutto sommato più caloroso dell'ultimo che gli aveva rivolto anni prima.
Un gesto simile, poi, lo fece lui dopo aver sentito come la ragazza avesse perso i contatti con i loro amici. Brianna lo guardò con una lieve sorpresa dipinta sul volto, ma assottigliò le labbra annuendo appena col capo, un cenno difficile da cogliere ma che sperò fosse stato recepito dall'amico.
Non era mai stato un segreto ciò che lei aveva provato per le persone che entrambi si erano lasciati alle spalle e, pur imponendosi di non ammetterlo, ricordarli le faceva male tanto quanto allora... non era cambiato niente da quel punto di vista.
Rimase in silenzio ad ascoltare la spiegazione del ragazzo, limitandosi ancora una volta ad annuire: come dar torto ai genitori? Persino i suoi in passato avevano insistito per ritirarla dalla scuola, soprattutto dopo il rapimento dell'infermiera e l'uccisione di una ragazza poco più grande di lei, ma Brianna era stata un osso duro e l'aveva avuta vinta.
Probabilmente, il fatto di farla tornata a casa per le condizioni di suo padre era stata l'unica soddisfazione per la madre.
La domanda di Xander e il tono leggero con cui le diede voce fecero sorridere Brianna che, però, realizzò anche quanto poco sapessero lui e Lance della sua situazione.
Decise di non voler rattristare nessuno: Xander aveva conosciuto i suoi genitori, aveva trascorso qualche giorno da lei durante le vacanze di Natale insieme agli altri ragazzi, motivo per cui non se la sentì di raccontare la verità, non aveva più voglia di compassione e lacrime.
Non saprei, io... vedi, sono partita pochi giorni dopo di voi e non sono più tornata.
Questioni da risolvere a casa...
Rispose, tentando di minimizzare la cosa con un gesto secco della mano, come per scacciare una mosca insistente.
Le fu semplice poi riflettere sulle parole del ragazzo: la scuola senza di lui -senza il loro gruppo- era diventata noiosa più che tranquilla, ne era sicura. Persino lei, allora un Prefetto, non riusciva a rimanere tanto fedele alle regole, non con amici come loro.
Ricordi Sebastian? - disse riferendosi alla piovra gigante che abitava il lago nero - Sono certa che avrà sentito la mancanza dei nostri duetti.
Ma qualcosa, nonostante l'improvvisa sensazione di calore che l'aveva avvolta nel ricominciare a parlargli, non quadrava.
Non ci volle molto per capire cosa fosse.
Senti, sono felice di vederti, davvero, ma...
Già. "Ma".
E rimase in silenzio.. -
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Brianna Scott.
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« scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »Piovre Giganti, balli e canzoni all'ombra di uno dei tanti faggi sulle rive del Lago Nero, come dimenticare?
Per non dovermi vedere ballare? E delle tue canzoni, allora? Eri terribile.
Tentò di mantenere l'espressione offesa che aveva messo su fin dalle parole del moro, ma non riuscì a trattenersi e lasciò che gli angoli della bocca si curvassero verso l'alto, che le labbra si schiudessero come per sancire una tregua da quella freddezza maturata in dieci anni.
Era davvero trascorso tutto quel tempo?
Rise, rise ancora e la tensione che aveva assaporato fino a pochi attimi prima andò a sciogliersi come neve al sole. Le piaceva ascoltare la propria risata, perché quando era spontanea e cristallina sapeva di buono, di vero e nella sua vita aveva sempre anelato a qualcosa che si potesse definire tale.
Si lasciò cadere sulla sedia affianco a quella di Xander e continuò a ridere, ricordando momenti di un passato non troppo lontano ma che sembrava ormai appartenere a un'altra vita, raccontando aneddoti che per una volta non le fecero male e avevano il sapore di nostalgia, quella piacevole a cui si ripensa volentieri, quasi sperando di poter tornare a quei giorni.
Nel realizzare ciò si prese un momento per riflettere: non aveva mai pensato di poter incontrare nuovamente Xander, di essere costretta a vederlo tutti i giorni e di combattere al suo fianco da alleati e non da rivali, ma era evidente che il destino in quegli ultimi anni avesse parecchie sorprese in serbo per lei.
Si era soffermata a osservarlo per un attimo più del previsto, distogliendo lo sguardo come se nulla fosse non appena se ne rese conto.
Già, "ma", cosa avrebbe dovuto aggiungere? La verità era che Xander era tornato, Brianna non aveva idea di dove alloggiasse, ma supponeva non troppo lontano da Londra e ciò implicava un'unica conseguenza...
Si lasciò sfuggire un sospiro e si avvicinò all'amico così come lui si era sporto verso di lei; non stavano discutendo di un segreto di stato, eppure così pareva.
Eilidh ed Annie sono a Londra, lavorano al San Mungo e, beh... dovrei dirle che sei tornato...
Era chiara la persona a cui avrebbe dovuto dirlo, in fondo Xander ed Annie non avevano mai avuto chissà quale rapporto e soprattutto la rossa non era stata la sua ragazza dieci anni prima. La verità era che Brianna ed Eilidh non parlavano mai di Xander e Bell, la prima perché semplicemente voleva dimenticare qualcosa che le faceva ancora troppo male -continuava a domandarsi se prima o poi quel dolore si sarebbe spento; affievolito certo, ma per svanire del tutto... iniziava ad avere dei seri dubbi- mentre l'altra... Brianna non era certa del perché Eilidh non parlasse mai del ragazzo e nonostante l'amica le avesse confessato la rabbia che provava per il suo primo amore, la rossa non riusciva a credere che quello fosse l'unico motivo.
Non so perché te l'ho detto, ma immaginavo dovessi saperlo.
Oh, andiamo, erano passati dieci anni e la loro relazione era durata talmente poco da non essere considerata così rilevante, no? Eppure, se Bell fosse stato a Londra, lei avrebbe voluto saperlo.
Non era certa di come introdurre l'argomento all'amica, ma sapeva di dover trovare un modo.
Posso chiederti... insomma, la rivedresti?
Gli chiese accavallando le gambe e tentando di apparire calma e disinteressata. Dentro, in verità, moriva dalla voglia di fare al ragazzo tante di quelle domande che difficilmente sarebbe bastata loro quella giornata.
Sapere cosa Xander pensasse di Eilidh, inoltre, poteva essere un buon modo per capire esattamente cosa dirle.
D'altro canto, chiedergli qualcosa di più specifico sarebbe parso strano, inusuale: Xander bene o male la conosceva e sapeva che lei difficilmente faceva domande su qualcosa di tanto intimo e personale; inoltre, non voleva assolutamente fargli credere che fosse stata Eilidh a dirle di farsi avanti, ma la verità era che l'amica neppure sapeva di Xander e...
Oh, dannazione, sembra di essere tornati a scuola!
Con un verso di esasperazione si portò le mani tra i capelli e si lasciò cadere contro lo schienale della sedia, puntando gli occhi al soffitto e sospirando. Insomma, non era ancora finito il periodo dell'adolescenza?
Maledizione!. -
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Brianna Scott.
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« scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »Quella fu la prima volta, da quando aveva conosciuto Alexander Olwen, che Brianna si sorprese nel sentire le sue parole. Ciò che doveva essere chiaro fin da subito a tutti i componenti di quel bizzarro sestetto che si era andato a creare dieci anni prima, e che solo Xander pareva aver capito, era che le cose, col tempo, si superavano, per quanto intense e importanti potessero essere state.
Brianna si ritrovò a darsi mentalmente della sciocca -non lo avrebbe mai ammesso apertamente, neppure di fronte a un vecchio amico- rendendosi conto di quanto il ragazzo avesse ragione: lui era andato avanti e quel libro, di cui erano stati tutti e sei loro i protagonisti, era stato chiuso da tempo e lasciato a invecchiare e ingiallirsi su uno scaffale polveroso e abbandonato.
E lì sarebbe dovuto restare.
Abbassò lo sguardo, serrando le labbra per impedirsi di parlare, perché sapeva che non ve ne era alcuna bisogno; annuì, perché se anche lei non era riuscita ad andare avanti, si giustificava in silenzio tra sé e sé per il fatto di aver avuto un'ottima ragione per non riuscire a farlo.
Lei era rimasta così saldamente ancorata a quel periodo, perché era l'ultimo che aveva trascorso in compagnia di suo padre e tutti loro avevano avuto modo di conoscerlo. Non era forse una motivazione sufficiente?
Eppure, non avrebbe mai condannato Eilidh o Annie, che pur senza una perdita simile non riuscivano a voltare realmente pagina -almeno secondo lei- come aveva fatto Xander.
Dunque, alla fine, decise cosa rispondere a quella che per l'Auror era stata espressione di una preferenza.
Non posso, Xander, significherebbe mentirle.
E non avrebbe mai mentito ad Eilidh; non lo aveva mai fatto e non aveva alcuna intenzione di iniziare in quel momento.
Ma le farò capire che non c'è niente in cui sperare.
Questo, almeno, poteva concederglielo. Nulla le avrebbe fatto immaginare che la sua migliore amica e il suo rivale -ormai alleato- si sarebbero rivisti a distanza di pochi giorni, costringendola a trovare una valida motivazione per non aver detto a Eilidh del ritorno di Xander quello stesso pomeriggio.
Perché Brianna non avrebbe chiamato Eilidh per darle la notizia, avrebbe atteso di incontrarla e solo dal vivo avrebbe sganciato la bomba, il ritorno della persona che con la sua partenza aveva sconvolto l'equilibrio di quel fantastico gruppo.
L'arrivo di Meredith la distrasse da quanto stava per dire al ragazzo, facendo guadagnare alla bionda un sorriso gentile dall'altra; Brianna conosceva Meredith da un anno oramai e la trovava piuttosto piacevole come persona, seppur troppo paranoica.
Mi basta solo non essere in coppia con lui.
Disse tentando di non apparire troppo seria. In verità, non era certa di cosa doversi aspettare in squadra con Xander. Sorrise all'occhiolino del ragazzo e si indirizzò insieme a lui verso la porta d'ingresso, pronta a sfogliare le pagine di quel vecchio libro solo per un momento..