Chi non muore...

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  1. Brianna Scott
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    [Settembre 2017]




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    « scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »
    Ricordare il primo giorno all'accademia per Auror era più difficile di quanto non immaginasse e non perché fosse passato troppo tempo -saranno stati tre, forse quattro anni- ma perché in quegli stessi anni ne aveva combinate davvero tante. Nonostante l'idea di discostarsi dalle reclute che, come lei, avrebbero frequentato il corso, un po' per costringersi a concentrarsi su ciò che stava facendo e ottenere il massimo dei risultati, un po' per evitare di ripetere ciò che aveva dovuto passare quando aveva lasciato la scuola, le fu impossibile non socializzare in un luogo in cui l'impegno e il sacrificio erano tutto e avere qualcuno al proprio fianco, che riusciva a capire e sostenere, era indispensabile.
    Gli anni in accademia non furono tra i più felici della sua vita, non dopo la perdita del padre -avvenuta l'estate seguente all'attestato G.U.F.O.- e l'abbandono della scuola che per lei era diventata una seconda casa, una cosa che mai avrebbe considerato possibile; eppure, tutto sommato, ne uscì soddisfatta: il suo sogno, l'obiettivo che si era prefissa fin dal quinto anno a Hogwarts, si era finalmente avverato e Brianna sorrideva nel constatare lo sguardo commosso e orgoglioso di sua madre, Elenoire, mentre dalla platea applaudiva i neo-diplomati, nuovo e giovane corpo Auror che avrebbe fatto di tutto per garantire la sicurezza del popolo inglese.

    Non era trascorso molto tempo da allora, eppure la ragazzina faceva fatica a ricordare un altro episodio in particolare: i dettagli relativi alle emozioni che la colsero nello scorgere, fra le nuove reclute, un volto familiare che pensava non avrebbe più rivisto.
    Cosa provò? Felicità? Disprezzo? Rammarico? Nel rivedere Alexander Olwen in quello stesso dipartimento, sentir pronunciare quel nome di fianco al suo nella sua prima missione come partner, non riuscì a credere ai propri occhi... e alle orecchie, poi! Rimase ad osservarlo a lungo, annuendo alle direttive impartite dal suo superiore e rimanendo in quella stessa stanza anche quando non rimase più neanche una persona, una, ad eccezione del suo ex compagno di scuola, nonché rivale.
    Oh, sì, quelli a Hogwarts erano davvero gli unici giorni che non sarebbe mai riuscita a dimenticare: lei e Xander si erano conosciuti sul campo di battaglia, durante un tirocinio di Difesa contro le Arti Oscure; insieme a loro vi era anche il cugino del moro, Lancelot, un biondino per cui Brianna aveva sviluppato una certa simpatia. I due si erano dati del filo da torcere fin dal primo momento e più volte si erano scontrati fra loro -non era mancato il duello clandestino mentre entrambi erano posseduti da fantasmi del passato- eppure, in un modo o nell'altro, erano riusciti a restare amici... per un po' di tempo.
    Brianna non seppe mai dire cosa fu a spezzare quel loro delicato equilibrio, se il bacio dato a una compagna di classe mentre frequentava la sua migliore amica, il fatto che avesse fatto star male Eilidh per motivi che la rossa in verità ignorava o non aveva mai realmente compreso oppure, cosa molto più probabile dato il suo orgoglio perentorio e la vena vendicativa che aveva iniziato a distinguerla negli ultimi anni da ciò che era in adolescenza, ciò che l'aveva fatta ricredere sul ragazzo -ormai giovane uomo- era stato il fatto che lui l'avesse colpita durante quel duello clandestino nonostante fosse disarmata e gli avesse chiesto di smetterla.
    Nel ricordare quel momento, la ragazza fu indecisa se darsi della stupida e della vigliacca -probabilmente si sarebbe schiantata da sola ai tempi, se solo avesse potuto- oppure se avercela con lui per assenza di onore e correttezza.
    Ma, ehi, non era forse anche lui posseduto ai tempi? Eppure, lo spirito in fiamme di Brianna aveva sempre lavorato in un certo modo, sentiva e provava senza tener conto della ragione.

    E' buffo, non trovi?

    Si decise a dirgli non appena rimasero soli, dopo qualche attimo di silenzio caratterizzato da tensione più che da imbarazzo.
    Si limitò a inclinare lievemente il capo di lato, come faceva un tempo, lasciando che i capelli eccezionalmente corti le scivolassero sulla guancia solleticandola; non vi aveva fatto ancora l'abitudine e si ritrovò a scostarli con la mano sinistra in un gesto che non era solita fare.

    Tra tutte le circostanze in cui avremmo potuto incontrarci, proprio nella sede dei combattenti.

    Voleva sorridergli in egual misura in cui avrebbe voluto schiantarlo, ma si trattenne dal fare entrambe le cose, rimanendo invece in silenzio per dargli la possibilità di rispondere a sua volta.
    Come si sentiva? Non riusciva a capirlo.


    Brianna Scott - The challenge of life is learn how to love

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    Edited by Brianna Scott - 16/3/2019, 15:46
     
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    Alexander Olwen
    Auror | The Proud
    Per molti crescere vuol dire maturare, ma solo nella maniera che noi reputiamo positiva. Le esperienze di vita portarono Alexander Olwen a compiere scelte importanti, le quali passo dopo passo contribuirono a formare il suo carattere. Questo non era completamente cambiato dai tempi di Hogwarts, bensì più delineato nei punti in cui al tempo avrebbe risposto con la mera impulsività. Il suo carattere era un grosso blocco di cemento che con cura il tempo limò fino ad ottenere una statua che potesse essere di gradimento pubblico. Ebbene sì, da sempre Alexander Olwen aveva cura del pensiero altrui, ragion per cui non era un caso se tra le mille professioni decise di buttarsi nel corpo auror. D'altra parte perché non avrebbe dovuto? Già quando era un semplice serpeverde del quarto anno aveva dimostrato la sua propensione per gli incantesimi e tutte le branche più pratiche della magia, lasciando perdere tutte quelle conoscenze teoriche di cui un uomo d'azione avrebbe potuto far a meno.
    Proprio così, Alexander si definiva un uomo d'azione. Amava immaginarsi come l'eroe pronto a salvare la fanciulla indifesa o, perché no, come il nobile paladino che otteneva prestigiosi riconoscimenti per aver salvato il regno dal feroce drago.
    La fortuna fu sempre dalla sua parte e ne ebbe la prova quando la sua candidatura al ministero fu accettata al primo colpo. Lì fu chiamato per un breve colloqui pieno di noiosissime e inutili discussioni riguardo a come comportarsi con i civili nel caso di azioni sul campo, delle sue assenti conoscenze in ambito di leggi magiche e di quanto fosse forse importante il saper lavorare. Non importa quanto sia forte e minaccioso un individuo, non potrà mai prevalere la coesione di un gruppo. Le parole del suo superiore rimasero impresse nella sua mente anche a distanza di anni.
    Avrebbe voluto dire di star cominciando un nuovo capitolo della sua vita, tuttavia spesso il passato con irruenza travolgeva le nostre vite. Quando il divampare di un ricordo si infrange contro il gelido presente si ottiene la tempesta. E in quell'occasione la tempesta venne rappresentata dal nome che l'avrebbe affiancato in missione: Brianna Scott. Quante possibilità c'erano che stessero parlando della stessa Brianna Scott? Il suo non era un nome così comune in Inghilterra, senza contare che già una volta in riva al lago la ragazza gli aveva confidato come da grande ambisse a lavorare come Auror.
    Deglutì quando gli occhi si posarono su di lei dopo tanto tempo. Nello sguardo non c'era ostilità, tanto meno tristezza, fastidio o gioia. I due erano rivali ad Hogwarts, ma a dir il vero non fu mai loro volere esserlo. Avevano la sfortuna di essere due ragazzi estremamente promettenti, quindi per crear scontri equilibrati venivano spesso messi l'uno contro l'altra. Sì, poi ci fu la storia del duello clandestino, ma forse quella fu l'unica occasione in cui i due effettivamente desiderava combattere su due fronti opposti. Doveva sedersi, così poggiò il suo nobile deretano su un divanetto all'interno della stanza.
    Brianna trovava buffa l'attuale situazione, tuttavia Xander non l'avrebbe definita allo stesso modo. Insomma, il karma sembrava voler giocare un brutto scherzo. Come gli era saltato in mente di accoppiare due persone che fino a quel momento si erano scambiati più incantesimi momenti felici? Ma che cazz-ehm, sì, credimi, sono sorpreso quanto te. Ok, i due erano da soli e neanche ad una distanza troppo elevata nel bel mezzo della sede dei combattimenti.
    E' assurdo, ma allo stesso tempo non riesco ad immaginare un altro luogo dove avrei potuto rincontrarti. Era sincero, tuttavia non era lì per lei. Nel bene o nel male i due sarebbero diventati colleghi, quindi tanto valeva provar ad eliminare ogni traccia di sensazione negativa che provava, compreso l'imbarazzo.
    Allora, com'è la vita dell'auror? Come sono le altre reclute? E i superiori? In fin dei conti lui era il ragazzo che bullizzava i compagni della sua stessa casata per far i compiti, tanto valeva scoprire che tipi erano le persone di cui avrebbe dovuto fidarsi in combattimento. C'era una piccola parte di lui che ancora si sentiva in accademia, d'altro canto era evidente come avesse ancora molto bisogno di far esperienza. Essere un auror non voleva dire solo essere bravi a duello, altrimenti l'ufficio sarebbe pieno.
    E... sei riuscita a mantenere i rapporti con qualcuno della scuola dopo che io e Lance ce ne siamo andati? Eh sì, durante il secondo quadrimestre del loro quarto anno - quello della possessione - i due Olwen si erano trasferiti a beauxbatons per terminare i loro studi. Da allora aveva perso completamente i rapporti con lei, Bellamy, Annie e Eilidh.

    Parlato - Pensato - Narrato | Scheda PG Stat.
    by Lance


    Edited by Alexander Olwen - 24/3/2019, 20:00
     
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  3. Brianna Scott
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    « scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »
    Se c'era una cosa in cui Brianna era diventata davvero brava nel corso di quei dieci anni, quella era saper riconoscere un'emozione sul viso di un'altra persona. In quel momento, però, forse troppo presa dalle sue di emozioni, le fu piuttosto difficile riuscire a decifrare quella di Xander.
    Non avrebbe saputo dire se il ragazzo fosse solo sorpreso o se, nel vederla, qualcos'altro fosse scattato in lui; lei, d'altra parte, non riuscì ad emettere un fiato, neanche una parola fino a quando non si costrinse a mettere a posto il cervello.
    Erano trascorsi dieci anni da quando i cugini Olwen avevano lasciato improvvisamente Hogwarts, quegli stessi ragazzi che avevano trascorso un paio di giorni a casa Scott durante le vacanze di Natale del loro ultimo anno a scuola, insieme; quegli stessi ragazzi che avevano lasciato le sue due migliori amiche di un tempo, amiche che aveva abbandonato persino lei...
    Ma Brianna aveva avuto un valido motivo per dire loro addio, no? Certo, se la morte di suo padre poteva valere come ottima giustificazione per aver lasciato Hogwarts e tutte le persone che vi abitavano a lei care, come avrebbe potuto giustificare il fatto di non essersi più fatta sentire?
    Non un biglietto, non una lettera, neppure una parola... ma non se ne faceva una colpa, in fondo oltre a non averle spedite non gliene erano neanche mai arrivate.
    Quando Brianna trovò la forza e la ragionevolezza di emettere un suono, iniziò a parlare e Xander fece lo stesso un attimo dopo. La ragazza si ritrovò a trattenere il fiato per un momento, perché si rese conto di quanto fossero cambiati entrambi; non poteva sapere come apparisse lei agli occhi dell'ormai collega, ma era consapevole di come lui apparisse ai suoi: molto più alto di quanto lo ricordasse, con muscoli più definiti, spalle larghe, lineamenti del viso ormai da uomo e un tono di voce decisamente più basso di quel che ricordava.
    Se non avesse avuto la sua immagine bene impressa nella mente, forse non lo avrebbe neppure riconosciuto dati tutti quegli evidenti cambiamenti.
    La voce del ragazzo riecheggiò in quella stanza, vuota se non per la presenza dei due. Brianna si limitò ad annuire alle sue prime parole, poiché entrambi erano sempre stati attratti dalle sfide, dal mettersi alla prova e, in fondo, si trattava di due persone che per ciò in cui credevano avrebbero sacrificato qualsiasi cosa.
    Era così difficile, dunque, immaginarli perfettamente nelle vesti di Auror?
    La rossa schiuse le labbra per rispondere, ma le successive e incalzanti domande dell'ex compagno di scuola la costrinsero a tacere, per poi permetterle di illuminare il viso con un sorriso mesto. Non poteva fare a meno di rivedere nella sua mente il ragazzo saccente e a tratti prepotente con cui un tempo aveva condiviso moltissimo.

    Beh, sono qui solo da poco più di un anno e nonostante tutto non saprei davvero...
    Uno dei superiori è stato un mio responsabile in Accademia e mi ha fatta sudare parecchio; qui sembrano tutti dello stesso stampo, perciò preparati.


    A quel punto si ritrovò a incrociare le braccia sotto il seno, rivolgendo al collega un sorriso sghembo e un'occhiata divertita, mentre le sopracciglia si inarcavano com'erano solite fare da una vita.

    Non siamo più a scuola, Olwen. Qui non ci sono le ragazzine che ti sbavano dietro e i pivelli a fare i tuoi compiti.

    In fondo, come dimenticare quel ragazzino, Jamie, che era convinto di essere amico di Xander solo perché quest'ultimo gli permetteva di svolgere i suoi compiti? Nel ricordare quei momenti che un tempo l'avevano fatta tanto ridere, la rossa si sentì un tantino in colpa: non era così pura d'animo come pensava di essere.
    Poi arrivò il momento della verità, o meglio, il momento in cui scegliere se dirla o meno quella dannata verità: aveva mantenuto i rapporti con gli altri dopo che i due cugini erano andati via? Quanto sapeva Xander di lei? Cosa gli avevano detto gli altri?
    Improvvisamente il viso perse l'espressione di sfrontata sicurezza di pochi attimi prima e indossò una maschera di disagio: abbassò lo sguardo e sciolse il nodo della braccia, portandosi una mano dietro il collo, massaggiandolo come se fosse tutto normale.

    Ecco, io...

    Doveva dirglielo... non doveva dirglielo... doveva dirglielo o...

    Solo Eilidh.
    Ho... perso i contatti con tutti gli altri.


    Compresi Annie e Bell.
    Il solo ricordarlo le procurò un altro crack al cuore, e nonostante ci si fosse abituata in passato, continuava a fare male; in fondo era moltissimo tempo che non pensava a lui a loro.

    Che fine avete fatto, tu e Lance? Perchè siete spariti così all'improvviso?

    Xhiese sollevando nuovamente lo sguardo diamantino su di lui.
    Alla fine aveva optato per non dirgli nulla di compromettente, ma se conosceva Xander, avrebbe giurato che neppure lui si sarebbe sbottonato così facilmente.

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    © psìche


    Edited by Brianna Scott - 17/3/2019, 11:46
     
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    Alexander Olwen
    Auror | The Proud
    Alexander da sempre aveva dimostrato una crudele schiettezza nei rapporti. Lo aveva fatto quando spezzava i cuori delle studentesse ai tempi di Hogwarts, quando rifiutava un appuntamento perché non considerava gradevole l'aspetto di una ragazza, quando trattava i suoi amici in un modo e chi amava bullizzare in un altro. Insomma, Alexander era sempre stato limpido riguardo alle sue intenzioni riguardo qualcuno.
    Dopo aver lasciato Hogwarts non fece più aver sue notizie, tanto meno volle recuperare il rapporto con persone forse non così fondamentali nella sua vita. Da Eilidh, la persona di cui dovrebbe fidarsi tanto quanto Lance, aveva dimostrato di non capirlo fino in fondo, con Annie non era mai riuscito a coltivare un rapporto chissà quanto profondo, Bellamy col tempo si era mostrato il classico amico che si dimenticava di tutto e di tutti quando si fidanzava e, per assurdo, Brianna col senno di poi fu l'unica persona ad insegnargli il valore di un qualcosa che teneva assai stretto: la determinazione. Aver come rivale un duellante promettente era una continua sfida e in cuor suo sapeva bene che tutti i suoi allenamenti erano anche finalizzati all'essere in grado di tenerle testa. Al di là dei successi e delle sconfitte del passato, Brianna fu per lui stimolo a non restar con le mani in mano. Poi, certo, la loro indole competitiva non giovava al rapporto, ma in fondo era certo che anche grazie ad essa che ora era un auror.
    Brianna, esattamente come lui, era nuova nell'ambiente. Entrambi erano alle prime armi e per l'ennesima volta entrambi sulla stessa barca. Cercò di reperire qualche informazione riguardo i superiori e la risposta che ricevette di certo non era da salti di gioia. Arricciò il labbro e sospirò. Spero non sia l'ennesimo scoglio da dover superare. Chiuse per un istante gli occhi e sorrise costatando come Brianna non fosse chissà quanto diversa da come la ricordava: una figura lucida e razionale e dal suo modo di parlare era certo che avrebbe messo nel suo lavoro la stessa passione e dedizione che impiegava a scuola nello studio. La Scott aveva ragione, i due non erano più a scuola, tuttavia Alexander aveva un'opinione completamente diversa. Questo ancora non possiamo saperlo. Potrà essere cambiato l'ambiente, ma i pivelli, le ragazzine, il primo della classe e il lavativo sono ruoli che esistono ovunque. Era certo di ciò che diceva, doveva solo scoprire quale figura si nascondeva dietro a chi. Il gioco delle parti era uno dei suoi preferiti ad Hogwarts e in qualche strano modo riusciva sempre a riconoscere la persona giusta da influenzare o convincere a dargli una mano.
    In fondo anche Alexander non era cambiato poi molto. cercava sempre la via più semplice per risolvere i problemi e se questo suo temperamento era riuscito a garantirgli quel posto di rilievo voleva dire che in fondo sapeva usare le sue carte.
    Uno sguardo sorpreso si dipinse in volto non appena udì come anche lei avesse perso i contatti con tutti, tranne che con Eilidh. Sospirò, senza commentare. Si limitò nel cercar di darle una leggera pacca sulla spalla che in fondo da lui valeva più di mille parole. Brianna e Xander non erano altro che due stelle comete che percorrevano l'arduo sentiero dell'ignoto. Entrambe procedevano verso la stessa direzione e la loro vicinanza metteva in risalto le numerose peculiarità, ma anche l'unica grande differenza. Brianna era di una tonalità pastello e per quanto potesse sembrar dura lei teneva non poco ai rapporti umani. Alexander, al contrario, era abituato a troncar definitivamente i rapporti anche con persone che a lungo gli erano state accanto.
    Dopo la faccenda della possessione i miei hanno insistito affinché io e Lance cambiassimo scuola. Hogwarts è un luogo sicuro, non so quante volte abbia udito quella frase, ma ogni anno ad Halloween accade il finimondo e per farla breve per la nostra famiglia Hogwarts ha perso di credibilità.
    Col senno di poi la motivazione era più che valida. Ogni genitore si augurava il meglio per il loro figlio e non potevano accettare di mandarli in una scuola dove i docenti non erano neanche in grado di garantire la sicurezza degli alunni. Di ciò però non ci avevano avvertito, ricordo solo che siamo partiti da un giorno all'altro.
    Se avesse saputo delle intenzioni dei suoi genitori come minimo avrebbe avvertito tutte le persone che al momento considerava care.
    Scommetto che senza di me la scuola era molto più tranquilla. vero? Forse ne avrebbe risentito parecchio la squadra di quidditch serpeverde, tuttavia per quanto riguardava i prefetti indubbiamente li aveva liberati da una grande preoccupazione.
    Parlato - Pensato - Narrato | Scheda PG Stat.
    by Lance
     
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  5. Brianna Scott
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    « scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »
    Definire il suo rapporto con Alexander Olwen era sempre stato piuttosto complicato, persino quando se ne andavano in giro per i corridoi, ai tempi di Hogwarts, come se la scuola non li spaventasse più di tanto, non quei sei ragazzi che avevano il mondo ai loro piedi e che avrebbero potuto fare tutto ciò che ritenevano possibile.
    Erano giovani, pieni di ambizioni e animati da una vitalità che a quasi trent'anni iniziava a cambiare.
    La verità era che Brianna aveva sempre pensato a lui come a un rivale, qualcuno che la spronava a dare il meglio di sé e a dimostrare quanto valesse; perdere contro di lui era stato massacrante, soprattutto la seconda volta, ma ciò che aveva davvero incrinato il loro rapporto -almeno da parte della ragazza- era quanto accaduto quel lontano pomeriggio di dieci anni prima, quando aveva perso i sensi per un attacco del compagno.
    Da allora si erano appena rivolti la parola e il fatto che il ragazzo e la sua migliore amica si fossero lasciati di certo non giovava alla causa.
    Quando Alexander e Lancelot partirono lasciandosi tutti loro alle spalle, Brianna non ebbe il tempo di realizzare cosa ciò avrebbe potuto comportare nelle vite di Annie, Eilidh -che avevano perso entrambe i primi ragazzi di cui si fossero mai innamorate- e Bellamy -che aveva visto andar via i suoi due migliori amici.
    Non ne ebbe il modo né il tempo, perché dovette presto lasciarsi tutto alle spalle anche lei.
    Era davvero cambiato qualcosa in quegli anni? Le due giovani reclute Auror potevano realmente mettere da parte ciò che erano stati, i dissapori fra adolescenti e un rapporto incrinato dagli eventi vissuti per poter crescere e andare avanti, collaborare?
    Xander sarebbe stato il suo partner chissà per quanto tempo e i suoi insegnanti in accademia erano stati chiari: non fidarsi del proprio partner, non collaborare in missione equivaleva a firmare un contratto di morte certa.
    Si schiarì la voce, la ventiseienne dalla chioma vermiglia, mentre lo sguardo incerto solcava ancora una volta il volto del compagno; sorrise alle sue parole, lasciandosi sfuggire un accenno di risata mentre constatava quanto facile potesse essere tornare indietro nel tempo, un viaggio fra i ricordi.

    Beh, in quel caso io sono sempre la prima della classe e tu... questa volta dovrai faticare per mettermi K.O.

    Si limitò a spintonarlo lievemente sulla spalla, con la mano destra chiusa a pugno e riservandogli un sorriso tutto sommato più caloroso dell'ultimo che gli aveva rivolto anni prima.
    Un gesto simile, poi, lo fece lui dopo aver sentito come la ragazza avesse perso i contatti con i loro amici. Brianna lo guardò con una lieve sorpresa dipinta sul volto, ma assottigliò le labbra annuendo appena col capo, un cenno difficile da cogliere ma che sperò fosse stato recepito dall'amico.
    Non era mai stato un segreto ciò che lei aveva provato per le persone che entrambi si erano lasciati alle spalle e, pur imponendosi di non ammetterlo, ricordarli le faceva male tanto quanto allora... non era cambiato niente da quel punto di vista.
    Rimase in silenzio ad ascoltare la spiegazione del ragazzo, limitandosi ancora una volta ad annuire: come dar torto ai genitori? Persino i suoi in passato avevano insistito per ritirarla dalla scuola, soprattutto dopo il rapimento dell'infermiera e l'uccisione di una ragazza poco più grande di lei, ma Brianna era stata un osso duro e l'aveva avuta vinta.
    Probabilmente, il fatto di farla tornata a casa per le condizioni di suo padre era stata l'unica soddisfazione per la madre.
    La domanda di Xander e il tono leggero con cui le diede voce fecero sorridere Brianna che, però, realizzò anche quanto poco sapessero lui e Lance della sua situazione.
    Decise di non voler rattristare nessuno: Xander aveva conosciuto i suoi genitori, aveva trascorso qualche giorno da lei durante le vacanze di Natale insieme agli altri ragazzi, motivo per cui non se la sentì di raccontare la verità, non aveva più voglia di compassione e lacrime.

    Non saprei, io... vedi, sono partita pochi giorni dopo di voi e non sono più tornata.
    Questioni da risolvere a casa...


    Rispose, tentando di minimizzare la cosa con un gesto secco della mano, come per scacciare una mosca insistente.
    Le fu semplice poi riflettere sulle parole del ragazzo: la scuola senza di lui -senza il loro gruppo- era diventata noiosa più che tranquilla, ne era sicura. Persino lei, allora un Prefetto, non riusciva a rimanere tanto fedele alle regole, non con amici come loro.

    Ricordi Sebastian? - disse riferendosi alla piovra gigante che abitava il lago nero - Sono certa che avrà sentito la mancanza dei nostri duetti.

    Ma qualcosa, nonostante l'improvvisa sensazione di calore che l'aveva avvolta nel ricominciare a parlargli, non quadrava.
    Non ci volle molto per capire cosa fosse.

    Senti, sono felice di vederti, davvero, ma...

    Già. "Ma".
    E rimase in silenzio.

    Brianna Scott - The challenge of life is learn how to love

    © psìche
     
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    Alexander Olwen
    Auror | 25 Anni
    Annuì con lo sguardo serio quando Brianna affermò di voler essere anche lì la prima della classe, evitando però di commentare impulsivamente tale frase. Avrebbe potuto farlo mostrando la sua eccessiva spavalderia, ribattere che se solo avesse voluto avrebbe potuto superarla in qualsiasi momento, tuttavia si impose di non farlo. Le due reclute avrebbero dovuto collaborare, ragion per cui non c'era spazio per frecciatine o provocazioni fini solo a loro stesse. In secondo luogo, A dir la verità, non aveva mai compreso per quale motivo la ragazza voleva così tanto ricoprire quel ruolo, in che modo avrebbe potuto giovarne? Mettersi in mostra voleva dire richiamare l'attenzione di tutti e in un gruppo di persone più o meno numeroso c'era sempre chi si lasciava governare dall'invidia o altre emozioni negative. Essere il primo della classe voleva dire combattere con secchioni e lecchini per mantenere tale primato, tuttavia Brianna scelse di ricoprire anche un ruolo all'interno della squadra di Quidditch della sua casata, rischiando così di essere presa di mira dagli aspiranti atleti e, infine, nel club duellanti doveva fronteggiare coloro che di duelli ne capivano qualcosa. Nel suo piccolo Brianna cercò di essere multitasking e la sua versatilità era senza ombra di dubbio notevole, mentre Xander dedicò tutte le sue energie sul quidditch e appunto nell'arte del duello. Non sapeva se ciò lo differenziasse dalla rossa, tuttavia al moro l'atmosfera di competizione lo divertiva assai. Più che brillare per pura ambizione, il suo impegnò era finalizzato a dimostrare agli altri quanto valesse. Molti credevano che la sua popolarità fosse dovuta solo da un bel faccino, tuttavia Brianna sapeva bene che sotto c'era un mago pronto a tutto.
    Essere il primo della classe non è mai stato nei miei interessi, quindi no, non credo che faticherò. Per quale ragione avrebbe dovuto ambire a ricoprire un ruolo più importante? Gli bastava il prestigio che poteva garantirgli il grado di recluta e, detto sinceramente, tutti sapevano che alla fine di una missione in caso di fallimento la colpa era di chi impartiva gli ordini. Alexander decisamente non ambiva ad un ruolo del genere, lui si vedeva più come il classico poliziotto babbano a spasso per la città con una tazza piena caffè amaro in una mano e soffice ciambella nell'altra.
    Poi arrivò un sorriso da parte di Brianna, un sorriso che a dir il vero non era abituato a vedere e non perché la ragazza fosse depressa, bensì perché i suoi sorrisi a scuola erano per qualcun altro e, mettendoci una mano sul cuore, quale prefetto avrebbe sorriso nel veder Xander compiere l'ennesima marachella? O forse Brianna era solita sorridergli e lui non se ne era mai accorto? Non era un'opzione da escludere, specialmente nel constatare come in quel momento non si fosse nemmeno accorto della reazione della ragazza alla pacca sulle spalle che ricevette.
    Non gli sfuggi, invece, il discorso riguardo al quale anche lei se ne era andata via da Hogwarts e in fondo ciò poteva spiegare come mai non avesse coltivato i rapporti con tutti gli altri. Alexander annuì, ma ovviamente non poté immaginare cosa fosse realmente successo. In quel momento pensò ad una nonna malata, una cerimonia importante o, perché no, anche l'arrivo di un nuovo membro in famiglia. Santissimo Merlino, Sebastian, e chi se lo dimentica? No, guarda, secondo me sta facendo i salti di gioia per non doverti più veder ballare. Per i duetti, beh, sono certo che anche le nuove generazioni conoscono le canzoni della disney. Certo, i film erano cambiati, ma le colonne sonore rimanevano deliziose allo stesso modo.
    I due parevano aver ricominciato a parlare come se non fossero trascorsi chissà quanti anni di lontananza e ciò fu palese quando udì com'era felice di averlo rivisto, tuttavia quel ma lo indusse a corrugare la fronte. Ma cosa? Tutte le frasi che cominciavano con quella sillaba non promettevano nulla di buono, tuttavia cercò di mantenere un certo tipo di contegno. Dopo tutto quel tempo aveva imparato ad essere meno impulsivo, così rimase in silenzio, accavallò le gambe, protese il viso in avanti e attese che la Scott potesse rivelargli quella cosa che, a giudicar dalla sua pausa, pareva non poco importante.


    Parlato - Pensato - Narrato | Scheda PG Stat.
    by Lance
     
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  7. Brianna Scott
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    « scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »
    Piovre Giganti, balli e canzoni all'ombra di uno dei tanti faggi sulle rive del Lago Nero, come dimenticare?

    Per non dovermi vedere ballare? E delle tue canzoni, allora? Eri terribile.

    Tentò di mantenere l'espressione offesa che aveva messo su fin dalle parole del moro, ma non riuscì a trattenersi e lasciò che gli angoli della bocca si curvassero verso l'alto, che le labbra si schiudessero come per sancire una tregua da quella freddezza maturata in dieci anni.
    Era davvero trascorso tutto quel tempo?
    Rise, rise ancora e la tensione che aveva assaporato fino a pochi attimi prima andò a sciogliersi come neve al sole. Le piaceva ascoltare la propria risata, perché quando era spontanea e cristallina sapeva di buono, di vero e nella sua vita aveva sempre anelato a qualcosa che si potesse definire tale.
    Si lasciò cadere sulla sedia affianco a quella di Xander e continuò a ridere, ricordando momenti di un passato non troppo lontano ma che sembrava ormai appartenere a un'altra vita, raccontando aneddoti che per una volta non le fecero male e avevano il sapore di nostalgia, quella piacevole a cui si ripensa volentieri, quasi sperando di poter tornare a quei giorni.
    Nel realizzare ciò si prese un momento per riflettere: non aveva mai pensato di poter incontrare nuovamente Xander, di essere costretta a vederlo tutti i giorni e di combattere al suo fianco da alleati e non da rivali, ma era evidente che il destino in quegli ultimi anni avesse parecchie sorprese in serbo per lei.
    Si era soffermata a osservarlo per un attimo più del previsto, distogliendo lo sguardo come se nulla fosse non appena se ne rese conto.
    Già, "ma", cosa avrebbe dovuto aggiungere? La verità era che Xander era tornato, Brianna non aveva idea di dove alloggiasse, ma supponeva non troppo lontano da Londra e ciò implicava un'unica conseguenza...
    Si lasciò sfuggire un sospiro e si avvicinò all'amico così come lui si era sporto verso di lei; non stavano discutendo di un segreto di stato, eppure così pareva.

    Eilidh ed Annie sono a Londra, lavorano al San Mungo e, beh... dovrei dirle che sei tornato...

    Era chiara la persona a cui avrebbe dovuto dirlo, in fondo Xander ed Annie non avevano mai avuto chissà quale rapporto e soprattutto la rossa non era stata la sua ragazza dieci anni prima. La verità era che Brianna ed Eilidh non parlavano mai di Xander e Bell, la prima perché semplicemente voleva dimenticare qualcosa che le faceva ancora troppo male -continuava a domandarsi se prima o poi quel dolore si sarebbe spento; affievolito certo, ma per svanire del tutto... iniziava ad avere dei seri dubbi- mentre l'altra... Brianna non era certa del perché Eilidh non parlasse mai del ragazzo e nonostante l'amica le avesse confessato la rabbia che provava per il suo primo amore, la rossa non riusciva a credere che quello fosse l'unico motivo.

    Non so perché te l'ho detto, ma immaginavo dovessi saperlo.

    Oh, andiamo, erano passati dieci anni e la loro relazione era durata talmente poco da non essere considerata così rilevante, no? Eppure, se Bell fosse stato a Londra, lei avrebbe voluto saperlo.
    Non era certa di come introdurre l'argomento all'amica, ma sapeva di dover trovare un modo.

    Posso chiederti... insomma, la rivedresti?

    Gli chiese accavallando le gambe e tentando di apparire calma e disinteressata. Dentro, in verità, moriva dalla voglia di fare al ragazzo tante di quelle domande che difficilmente sarebbe bastata loro quella giornata.
    Sapere cosa Xander pensasse di Eilidh, inoltre, poteva essere un buon modo per capire esattamente cosa dirle.
    D'altro canto, chiedergli qualcosa di più specifico sarebbe parso strano, inusuale: Xander bene o male la conosceva e sapeva che lei difficilmente faceva domande su qualcosa di tanto intimo e personale; inoltre, non voleva assolutamente fargli credere che fosse stata Eilidh a dirle di farsi avanti, ma la verità era che l'amica neppure sapeva di Xander e...

    Oh, dannazione, sembra di essere tornati a scuola!

    Con un verso di esasperazione si portò le mani tra i capelli e si lasciò cadere contro lo schienale della sedia, puntando gli occhi al soffitto e sospirando. Insomma, non era ancora finito il periodo dell'adolescenza?

    Maledizione!

    Brianna Scott - The challenge of life is learn how to love

    © psìche
     
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    Alexander Olwen
    Auror | 25 Anni
    Ridere, scherzare e anche solo pensare a memorie lontane dava al passato una connotazione fiabesca, pregna di un'atmosfera quasi romantica e consapevole del fatto che, per quanto Alexander e Brianna si fossero divertiti, oramai erano diventati adulti e probabilmente il giovane auror non avrebbe cantato di fronte ad un mostro marino senza essersi scolato qualche bicchiere di whisky incendiario.
    Nella vita aveva poche certezze: la prima riguardava la consapevolezza di esser speciale, la seconda era stupidità della gente e la terza si poteva riassumere nella certezza che fosse più bravo lui a cantare che Brianna a ballare. Ovviamente non aveva chissà quali competenza per essere certo di ciò, ma lo spirito di onnipotenza era solito assumere il controllo della sua mente in quei casi e anche di fronte al massimo esperto in musicalità sarebbe stato convinto di esser migliore.
    Con vago interesse udì quelle che furono le sorti di Eilidh ed Annie, crucciando appena la fronte nel realizzare come la prima non avesse intrapreso una carriera all'interno del ministero e la seconda nel mondo dell'editoria. Ad Hogwarts avrebbe scommesso sul loro futuro, ma evidentemente l'unico che effettivamente riuscì ad indovinare fu quello della rossa che aveva di fronte. Lei era sempre stata una ragazza estremamente razionale, sempre ben conscia di quelli che erano i suoi obiettivi, invece, riguardo se stesso, dovette sorprendersi. Alexander dopo un anno sabbatico in Francia, condividendo una stanza a Parigi con Lance, ebbe la fortuna di esplorare quelle che erano le ambizioni dei maghi del paese, porsi domande riguardo le sue ambizioni e in fondo realizzò come una persona non poteva restare chissà quanto lontano dalle proprie radici. Parigi era bellissima, ma sapeva che la sua vita appartenesse a Londra, tuttavia non aveva mai creduto di poter ricoprire un ruolo così ambito.
    C'erano delle parole che però non piacquero al giovane Olwen. Perché? Perché Eil doveva venire a sapere che Xander fosse tornato? Preferirei che non glielo dicesti. Il tono si fece più serio e il motivo di ciò a dir il vero non lo sapeva neanche lui. Era certo di aver la maturità adatta per poter gestire un possibile incontro con lei, tuttavia non era certo di voler rivederla. A quale pro? Non era mai stato un tipo sentimentale e di certo non avrebbe cominciato ad esserlo a venticinque anni. Questi pensieri precedettero la successiva domande della rossa, la quale era curiosa di sapere se avrebbe desiderato rivederla. In tutta sincerità la risposta era negativa, tuttavia Alexander ragionava per stereotipi ed era vagamente probabile che il succo di quella conversazione poteva essere condiviso con la medimaga in una semplice telefonata o cena tra ragazze. Doveva star attento a cosa dire, ma d'altra parte sapeva che una bugia non era un buon modo per ricominciare un rapporto anche se di tipo lavorativo. Sono passati anni dall'ultima volta in cui ci siamo parlati e non so lei, ma io sono riuscito ad andare avanti. Rivederla vorrebbe dire aprire un libro chiuso da tempo e certi spettri è meglio non disturbarli. Anche il solo pensar di doverla incontrare gli metteva un'ansia assai pesante, che poi come cosa era assai ridicola dato che non l'avrebbe riconosciuta manco se gli si fosse palesata davanti in quel preciso momento.
    Allungò entrambe e si lasciò sprofondare sul divanetto, rivolgendo poi lo sguardo in direzione del soffitto della stanza. Come ci si doveva comportare in certe situazioni? Non c'era un modo per svicolare senza rischiare di essere giudicati? Visto? Te lo dicevo che qui non è molto diverso da Hogwarts. Le parole furono accompagnate da un sorriso divertito, intento a voler continuare quella conversazione ormai più che avviata. Probabilmente lo avrebbe fatto se non fosse stato per una figura femminile che entrò nella stanza, schiarendosi la voce prima di parlare. Scott e Olwen, giusto? Perdonate il disturbo, ma vostra presenza è richiesta nell'atrio. Dal tono di voce e dall'espressione del suo volto era evidente l'assenza di severità e supponenza. Aveva il classico look da segretaria e ciò permise a Xander di escludere l'eventualità che fosse anche lei un'auror.
    Quasi fosse stato colto in flagrante a lezione in un momento di disattenzione, Alexander si alzò in piedi e rivolse la sua attenzione su Brianna. Direi che il dovere ci chiama. Un occhiolino ed eccolo propenso verso l'uscita dalla stanza.


    Parlato - Pensato - Narrato | Scheda PG Stat.
    by Lance
     
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    « scheda - 25 ANNI - AUROR - NEUTRALE BUONO - statistiche »
    Quella fu la prima volta, da quando aveva conosciuto Alexander Olwen, che Brianna si sorprese nel sentire le sue parole. Ciò che doveva essere chiaro fin da subito a tutti i componenti di quel bizzarro sestetto che si era andato a creare dieci anni prima, e che solo Xander pareva aver capito, era che le cose, col tempo, si superavano, per quanto intense e importanti potessero essere state.
    Brianna si ritrovò a darsi mentalmente della sciocca -non lo avrebbe mai ammesso apertamente, neppure di fronte a un vecchio amico- rendendosi conto di quanto il ragazzo avesse ragione: lui era andato avanti e quel libro, di cui erano stati tutti e sei loro i protagonisti, era stato chiuso da tempo e lasciato a invecchiare e ingiallirsi su uno scaffale polveroso e abbandonato.
    E lì sarebbe dovuto restare.
    Abbassò lo sguardo, serrando le labbra per impedirsi di parlare, perché sapeva che non ve ne era alcuna bisogno; annuì, perché se anche lei non era riuscita ad andare avanti, si giustificava in silenzio tra sé e sé per il fatto di aver avuto un'ottima ragione per non riuscire a farlo.
    Lei era rimasta così saldamente ancorata a quel periodo, perché era l'ultimo che aveva trascorso in compagnia di suo padre e tutti loro avevano avuto modo di conoscerlo. Non era forse una motivazione sufficiente?
    Eppure, non avrebbe mai condannato Eilidh o Annie, che pur senza una perdita simile non riuscivano a voltare realmente pagina -almeno secondo lei- come aveva fatto Xander.
    Dunque, alla fine, decise cosa rispondere a quella che per l'Auror era stata espressione di una preferenza.

    Non posso, Xander, significherebbe mentirle.

    E non avrebbe mai mentito ad Eilidh; non lo aveva mai fatto e non aveva alcuna intenzione di iniziare in quel momento.

    Ma le farò capire che non c'è niente in cui sperare.

    Questo, almeno, poteva concederglielo. Nulla le avrebbe fatto immaginare che la sua migliore amica e il suo rivale -ormai alleato- si sarebbero rivisti a distanza di pochi giorni, costringendola a trovare una valida motivazione per non aver detto a Eilidh del ritorno di Xander quello stesso pomeriggio.
    Perché Brianna non avrebbe chiamato Eilidh per darle la notizia, avrebbe atteso di incontrarla e solo dal vivo avrebbe sganciato la bomba, il ritorno della persona che con la sua partenza aveva sconvolto l'equilibrio di quel fantastico gruppo.
    L'arrivo di Meredith la distrasse da quanto stava per dire al ragazzo, facendo guadagnare alla bionda un sorriso gentile dall'altra; Brianna conosceva Meredith da un anno oramai e la trovava piuttosto piacevole come persona, seppur troppo paranoica.

    Mi basta solo non essere in coppia con lui.

    Disse tentando di non apparire troppo seria. In verità, non era certa di cosa doversi aspettare in squadra con Xander. Sorrise all'occhiolino del ragazzo e si indirizzò insieme a lui verso la porta d'ingresso, pronta a sfogliare le pagine di quel vecchio libro solo per un momento.
    Brianna Scott - The challenge of life is learn how to love

    © psìche
     
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8 replies since 13/3/2019, 13:36   164 views
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